GREVE IN CHIANTI (FI) - Castello di Querceto
E' uno dei
parecchi castelli in Italia con questo nome (Castello di Quercetto a volte
ortografato) che è derivato dal latino "quercetum" significando un
boschetto della quercia. Il Castello di Querceto un tempo esso si ergeva per
difendere la zona circostante, come una vedetta su una delle principali arterie
di epoca romana, la via Cassia Imperiale, che fu costruita dall’Imperatore
Adriano nel 123 d.C. Oggi le sue vigne e suoi oliveti si sviluppano sui
versanti della valle di Dudda, dal passo del Sugame e, dopo Dudda, verso
Lucolena e il Monte San Michele. Erede certamente di una torre di
avvistamento di origine longobarda,
il Castello di Querceto conserva a tutt’oggi il suo aspetto medievale con un
lungo corpo a forma di elle ed il torrione, al centro della facciata, che
ripropone l’antica merlatura guelfa. Negli anni intorno al Mille
esso faceva parte dei possedimenti dell’abbazia di Montescalari, mentre nel XII
secolo fu confermato, in un rogito del 1220, come facente parte della
giurisdizione imperiale da Federico II. Un documento del 1480 ci dice che il
castello, dato alle fiamme tre anni prima dalle truppe del Duca di Calabria,
apparteneva alla famiglia Canigiani che lo tenne sicuramente anche nel XVI
secolo. In quel periodo il castello, per intervento della stessa famiglia, fu
riedificato nelle forme molto vicine all’attuale stato; solo la parte delle
mura che sovrasta la valle rimase in piedi ed è quella originale che è ancora
visibile, a sostegno parziale dell’edificio costruito successivamente. Successivamente fu acquistato
dalla famosa famiglia Pitti, che lo mantenne per un lungo periodo,
utilizzandolo come residenza di campagna. Si deve forse a loro
decisione l’intervento che nell’ottocento vide dotare il castello dell’attuale
merlatura, che gli conferisce la caratteristica forma neo-medievale. Il
Castello di Querceto, dal lontano 1897 è di proprietà della famiglia François,
di origine francese, trasferitasi in Toscana nel corso del XVIII secolo, quando
uno dei suoi componenti, funzionario della casa degli Asburgo-Lorena, si spostò
in conseguenza dell’assegnazione del Granducato di Toscana al casato stesso. La
famiglia può annoverare fra i suoi componenti alcuni personaggi illustri come
Giuseppe, valente matematico, ed Alessandro, studioso di archeologia. All’inizio
del secolo scorso Carlo François acquistò la proprietà e la trasformò da
residenza di campagna ad azienda agricola. Da allora il Castello di Querceto ha
iniziato a svolgere la sua attività vinicola in posizione di preminenza. Nel
1911 risultava già vincitrice di un premio enologico internazionale e nel 1924
faceva parte delle trentatre aziende fondatrici del Consorzio del Vino Chianti
Classico. Nella sua cantina sono custodite numerose bottiglie di antiquariato a
partire dalle prime vendemmie del Ventesimo secolo.
Fonti:
testo di Anna Maria Baldini su http://www.greve-in-chianti.com/castello-di-querceto.htm,
http://www.castellodiquerceto.it/pagina.asp?idpadre=1&id=21,
http://www.caivaldarnosuperiore.it/il-castello-di-querceto-greve-in-chianti/
Foto: la
prima è di Claudio Vagaggini su https://www.facebook.com/308856780344/photos/ms.c.eJxdyrENACAQAsCNzCMS~_P0XMxYW2l4OBZHCCqLi0sAVu6hXMvs77X5P4O9k0kc2hAMVcQ~-~-.bps.a.470799625344.250119.308856780344/10153351478290345/?type=3&theater,
mentre la seconda è presa da http://www.agriturismo.it/imgs/001/660/gallery/01_b.jpg
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