La prima notizia del villaggio risale al XIII sec., ma il toponimo è molto antico: risale al 1038, quando indicava un vallone; proprio qui dovettero stabilirsi molti profughi di Torricelle, dopo la sua distruzione. Questo borgo, fino al 1871, era denominato Porcili (nome che compare, per la prima volta, in un documento del 1187 ) in relazione alla sua posizione; infatti il termine deriva dal greco pro e kyrios, ossia “davanti al signore”, in quanto sul Monte Stella era posta la residenza del Guastaldo, di cui sono ancora visibili i resti in una località denominata Castelluccio. Porcili, insieme ai suoi casali, fece parte della baronia del Cilento e dei feudi posseduti dai Sanseverino; passò poi alla famiglia Capano e nel 1617 la famiglia De Angelis, lo vendette a Lutio Materazzi. Nel 1783, il casale fu acquistato da Antonio Cesare Ventimiglia. La frazione San Giovanni (il nome, forse, deriva dal fatto che i primi abitanti portarono da lontano il ricordo del santo a cui era dedicata la chiesa del loro paese d’origine) sorse intorno al 1225, allorché gli abitanti del monte Cilento si arroccarono su questo sperone. La frazione Amalafede, originariamente Bonafida, si ritiene si sia formata in seguito allo spopolamento dei vari borghi della vallata dopo la peste del 1348. La frazione di Guarrazzano (che era in origine un castello longobardo e l’etimo conserva la radice del termine longobardo “waldo” che significa “selva”), infine, ebbe origine in epoca longobarda, quando intorno al castello si formò il primo nucleo abitato. Droro è detto anche “U’ Paese re i Maistri re cofana e canistri”. Questo appellativo gli deriva dalla presenza di artigiani che erano molto attivi soprattutto negli anni ’50. Oggi è ancora possibile ammirare quest’arte grazia alla passione di chi la esercita. Il Palazzo Vassallo, a S. Giovanni, con portale in pietra e piccole torri, è detto dal popolo "Castello" per la posizione strategica a difesa delle abitazioni poste all'ombra della sua imponente mole. Fu, nel finire del diciottesimo secolo, assegnato alla famiglia Ventimiglia dalla Regia Corte con una vendita all'asta. In seguito, da una discendente di questa famiglia, fu portato in dote il solo castello per il matrimonio con Giuseppe Vassallo. Il nucleo storico del palazzo è costituito da più corpi che mostrano alcune singolarità come la presenza di una torre d’angolo, di chiara impronta tardo rinascimentale, contraddistinta da coppi e da finestre ad arco sui lati, oggi ospitante una sontuosissima camera che permette agli ospiti di rivivere le magiche sensazioni tipiche dell’epoca seicentesca. è inoltre di inestimabile valore anche l’autentico portale in legno castagno che si trova nella corte del palazzo e che conduce alle celle e al frantoio. All’interno della struttura, ritroviamo poi, affreschi, stucchi ed arredi di ottima fattura. Tra questi risulta essere di rilevante importanza il suggestivo altare seicentesco nascosto in quello che sembrerebbe un imponente armadio dell’epoca, dove è possibile celebrare ancora tutt’oggi messe, matrimoni e battesimi. Al piano inferiore un lungo corridoio, stretto e angusto, conduce alla cella. Oggi in questa struttura, di proprietà privata, è possibile soggiornare. Maggiori informazioni storiche e architettoniche sono disponibili nel sito ufficiale: http://www.castellovassallo.com/index.php/il-castello. Ecco, invece, un video sul castello (di Stellacilento): https://www.youtube.com/watch?v=95olmpwAqJw
Fonti: http://www.comune.stellacilento.sa.it/index.php?action=index&p=76, https://www.infocilento.it/contenuti_93_1/Stella-Cilento.html, https://www.mondimedievali.net/Castelli/Campania/salerno/provincia002.htm
Foto: la prima è presa da http://www.cilentoregeneratio.com/it/citta/stella-cilento, la seconda è di Nicola B. su https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g2282852-d3566259-Reviews-B_B_Palazzo_Vassallo-Stella_Cilento_Province_of_Salerno_Campania.html
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