venerdì 24 febbraio 2017

Il castello di venerdì 24 febbraio






CRAVANZANA (CN) - Castello

Sorge sulla sommità della collina, al centro del paese, massiccio ed appartato; si presenta al visitatore circondato da mura che appaiono ancora oggi quasi inaccessibili. Fondato dalla famiglia Del Carretto (Enrico aveva ereditato il luogo), dominava il territorio tra le valli Belbo e Bormida, terre di passaggio tra i porti della Liguria e la pianura del Piemonte; prosperava sui proventi delle vie di comunicazione che percorrevano queste colline e sui commerci che le utilizzavano. Documentato a partire almeno dal 1190 fu ricostruito ed ampliato in numerose occasioni. Ceduto ad Asti, nel 1190, parecchi anni dopo e precisamente nel 1337, troviamo proprietari gli Scarampi, che lo ebbero in possesso per lungo tempo. Riguardo alla costruzione si hanno notizie di gravissimi danni che subì nel 1438 ad opera delle truppe mercenarie di Francesco Sforza e, un secolo dopo, nel 1535, fu la volta delle milizie spagnole, che lo saccheggiarono. In seguito a questi episodi il conte Verrua, che aveva sposato Margherita Scarampi, provvide, nel 1630 ad una prima ricostruzione, a cui seguì un rifacimento integrale nel 1731 ad opera del marchese Gian Giacomo Fontana, ministro di Carlo Emanuele III, che gli conferirono l’attuale aspetto. L’edificio, attuale rifacimento di strutture più antiche probabilmente dai caratteri difensivi più marcati, ha le caratteristiche del palazzo di abitazione, con la presenza anche di un giardino e di un raccolto parco. Secondo una tradizione, nel 1812, avrebbe sostato nel castello Pio VII, mentre, prigioniero di Napoleone I, era tradotto a Fontainebleau, nel corso di un viaggio che si svolse quasi sempre di notte ed in una carrozza dalle tende abbassate per nascondere l'identità dell'illustre personaggio. L'ipotesi pare però poco probabile e potrebbe essere nata dal fatto che nel castello di Cravanzana erano state portate ed erano gelosamente conservate le lenzuola, che servirono a Pio VII a Millesimo, durante una sosta del viaggio che il Pontefice compì a Savona il 15 agosto del 1809. Nel dopoguerra fu adibito a sede dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura di Cuneo, che vi teneva corsi di specializzazione sulla coltivazione del nocciolo, e venne utilizzato come colonia estiva (apparteneva a Giovanni Ferrero che lo restaurò per le colonie estive dei dipendenti dell'azienda dolciaria albese). Negli ultimi anni, tornato di proprietà privata, è stato fatto oggetto di notevoli lavori di restauro che lo hanno riportato al passato splendore.

Fonti: http://www.comune.cravanzana.cn.it/Guidaalpaese/tabid/9272/Default.aspx?IDPagina=3075&IDCat=476, http://langhe.net/sight/il-castello-di-cravanzana/, http://www.centrostudibeppefenoglio.it/it/articolo/9-11-844/patrimonio-artistico/architettura/castello-di-cravanzana

Foto: la prima è di giancamonty 42 su http://mapio.net/a/66196308/, la seconda è di peteranna su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/160055/view

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