ARCIDOSSO (GR) – Rocca Aldobrandesca
Si trova nella parte più alta del centro storico del paese. Il termine rocca, anziché castello, è legittimato da una origine indubbiamnete militare delle prime costruzioni. Successivamente però la struttura è andata qualificandosi come castello, per essere stata utilizzata sempre più, dal medioevo ad oggi, in funzione civile e istituzionale. Venne costruita probabilmente intorno all'anno 950 dalla famiglia Aldobrandeschi su preesistenti costruzioni di epoca longobarda; passò successivamente nella Contea di Santa Fiora a seguito della spartizione dei beni tra i due rami della famiglia. Recenti studi archeologici hanno stabilito che, quando intorno al 1100 gli Aldobrandeschi decisero di costruire la torre maestra, la rocca possedeva già un palazzo in pietra di due piani fatto edificare molto probabilmente dal Marchese Ugo di Toscana tra il 970 e il 995. Quello di Arcidosso è il più antico palazzo extraurbano di governo statale in Italia e uno dei più antichi d'Europa. Qui risiedevano i Visconti del Monte Amiata nominati da Ugo. Gli Aldobrandeschi trasformarono e ampliarono la Rocca sopraelevando di due piani il palazzo, le torri e cinte murarie merlate. Nel corso del Trecento i Senesi cercarono più volte di espugnare il luogo, cosa che avvenne nel 1331 grazie all'assedio portato avanti da Guidoriccio da Fogliano per quattro mesi, con un esercito senese di 4000 fanti e 400 cavalieri. Da allora Arcidosso e la sua rocca entrarono a far parte della Repubblica di Siena divenendo un'importante roccaforte militare, estremo baluardo alla penetrazione senese nel territorio Amiatino. Gli ultimi interventi medievali sull'edificio furono eseguiti proprio sotto tale dominazione, dopo il 1332. Dopo la caduta della Repubblica di Siena, nel 1556 passò sotto lo stato Mediceo, Cosimo I stabilì ad Arcidosso molti uffici periferici, facendolo diventare un importante centro. In seguito alla riforma Leopoldina del 1786, che ridistribuì le terre demaniali ed ecclesiastiche, Arcidosso passò sotto i Lorena. Questo generò un cospicuo incremento demografico e il numero di abitanti si quintuplicò nel giro di cento anni. Arcidosso fu quindi storicamente il centro politico ed amministrativo più importante del Monte Amiata. Nel 1980, nel Palazzo Pubblico di Siena, è venuto alla luce un affresco di probabile attribuzione a Simone Martini, in cui appare il Castello di Arcidosso in un contesto di non facile interpretazione, ma che sembra riferibile alla conquista di Guidoriccio da Fogliano del 1331. La Rocca aldobrandesca è costituita da un imponente edificio a due corpi di fabbrica (uno dei quali più ribassato), caratterizzati, nell'insieme, da una sezione quadrangolare che poggia, a tratti, su imponenti basamenti a scarpa; le pareti esterne sono rivestite in filaretto. Il lato nord del complesso è caratterizzato dalla presenza di una torre (Mastio) che si eleva oltre il tetto del corpo di fabbrica più alto (Palazzo). La sommità della torre è coronata da una serie di archetti ciechi poggianti su mensole, che costituiscono la base della merlatura soprastante. La rocca, restaurata di recente, è oggi utilizzata come spazio destinato ad attività culturali. Dalla cima della torre (salita a pagamento) si gode uno splendido panorama sulla vetta del Monte Amiata. Della cinta muraria medioevale rimangono tre porte, di cui due originali: Porta di Castello e Porta Talassese (verso il mare). Da qui, scendendo verso Codaccio, si raggiunge la Porta dell'Orologio, costruita nel 1851 in sostituzione della Porta di Mezzo.
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