giovedì 3 novembre 2011

Il castello di mercoledì 2 novembre





TOCCO A CASAURIA (PE) – Castello o Palazzo Ducale Caracciolo

Attualmente di proprietà comunale, l'edificio, che sorge nella parte più alta del paese, ha un'origine più che millenaria. Fatto erigere da Federico II tra il 1187 e il 1220, fu distrutto dal terremoto del 1456 - lo stesso Signore di Tocco, Giovanni De Tortis, morì sotto le sue macerie - e suo figlio Antonio ne iniziò subito la ri¬costruzione. La nuova residenza venne eretta in stile rinascimentale a forma rettangolare con un cortile interno e quattro torri quadrate agli angoli dotate di merli a quattro punte (ancora visibili nella torre rivolta a Sud) che consentivano alle guardie di nascondersi e proteggersi durante l'attacco dei nemici. Gli spigoli, come le superfici scarpate, presentano masselli grigi ben squadrati che contrastano con le pietre di colore scuro, utilizzate per le pareti; queste hanno aperture incorniciate in pietra. Come rivela un’iscrizione posta al suo interno, la ricostruzione avvenne senza fossato, probabilmente inutile dopo l'invenzione della polvere da sparo. In un ambiente coperto con ampie volte a crociera è sita l'impressionante prigione costruita in un punto "dove non batte mai il sole". In una parete interna del maniero c'e ancora una "caditoia", ossia una botola che serviva per lanciare pietre e sassi in caso il nemico fosse entrato. Le stanze poste a piano terra erano riservate alla servitù o adibite a dispense, stalle e carceri. Vi era anche la stanza del trabocchetto dove il pavimento di legno si alzava non appena il nemico vi poggiava i piedi. Nel piano superiore vi erano i locali riservati al Signore, come il Salone delle Armi. I De Tortis furono i duchi di Tocco sino alla fine del XV secolo. Successivamente furono signori della nostra cittadina Ferrante d'Afflitto e Francesco Pinelli: quest'ultimo governò Tocco fino all'unità d'Italia. Nel 1706 Tocco fu distrutta di nuovo dal terremoto. Caddero il castello e molte abitazioni. La famiglia Pinelli si preoccupò di ricostruirlo e di ristrutturare il resto della cittadina. Gli eredi furono poi i Duchi Caracciolo di Napoli che vi abitarono fino alla II Guerra Mondiale. Il castello presenta una struttura imponente e straordinariamente adattata alla conformazione morfologica del territorio. Attualmente è disabitato e, nonostante una serie di interventi di recupero e consolidamento effettuati dall'Amministrazione comunale, necessita di lavori di ristrutturazione ben più radicali per tornare allo splendore di un tempo. Non è visitabile per ragioni di sicurezza.

Nessun commento: