domenica 16 agosto 2015

Il castello di lunedì 17 agosto






SANT’ANGELO DEI LOMBARDI (AV) – Castello Imperiale

Secondo testimonianze storiche, il territorio di Sant’Angelo dei Lombardi si può ritenere abitato già prima dell’era volgare sia perché si trova a metà strada tra due località di grande importanza storica per l’intera regione, le antiche città di Compsa (Conza della Campania) e di Aeclanum (Mirabella Eclano), sia perché non sono pochi i reperti archeologici ed epigrafi rinvenuti nel territorio. Dovrebbe risalire alla seconda metà del IX secolo la costruzione del Castello di Sant’Angelo nonché dei vicini fortilizi di Torella, Monticchio e Guardia. Questi quattro castelli, infatti, furono edificati per motivi di difesa lungo la linea di confine del Gastaldato di Conza che faceva parte del Principato di Salerno. Non si può ipotizzare con assoluta certezza quando Sant’Angelo sia divenuto sede diocesana. Si può supporre, però, che tale evento sia avvenuto dopo il passaggio per queste zone di Roberto il Guiscardo al momento della conquista di Salerno, avvenuta nel 1076. Il Guiscardo, infatti, riteneva che il proprio dominio potesse essere consolidato solo se avesse avuto dalla sua parte il mondo ecclesiastico ed in particolare il clero diocesano. Proprio per tale motivo, si prodigò per far istituire più di una diocesi e per farne nominare i relativi vescovi. Sant’Angelo dei Lombardi acquistò notevole importanza nel corso del periodo angioino, sia per la presenza del vescovado, sia perché ebbe come signori feudali, tra gli altri, i de Gianvilla, i Caracciolo e gli Imperiale. Durante il regno di Giovanna II d’Angiò, il feudo di Sant’Angelo fu concesso a Sergianni Caracciolo, il quale lo donò al fratello Marino. Sotto il dominio di quest’ultimo, nel 1432, l’Università di Sant’Angelo ottenne grazie e privilegi. Privilegi che migliorarono notevolmente anche durante il dominio dei vari baroni che si avvicendarono negli anni. Edificato dai Longobardi, il castello sorge nel punto più alto dell'antico nucleo urbano e si distingue per la sua imponenza. Il fortilizio longobardo venne trasformato in castello durante la dominazione Normanna nel 1076. In età medioevale furono aggiunte al fabbricato quattro torri cilindriche ed un ponte levatoio, ora non più esistente ma ancora visibile nella struttura dell'ingresso. L'intero castello è costruito in pietra locale sbozzata e lavorata, e poggia su un banco di roccia naturale che sporge, in alcuni punti, al di sotto delle torri. Nella seconda metà del XVI secolo, il maniero fu oggetto di numerose ricostruzioni che contribuirono a mutarne l'aspetto medioevale, trasformandolo in una sontuosa residenza gentilizia. A quest'epoca risalgono i lavori per lo spostamento dell'ingresso principale dal fianco occidentale a quello meridionale. Le trasformazioni più sostanziali furono volute dai Caracciolo nel XVI secolo e dal Principe Placido Imperiale nel 1768. L'intervento voluto dal Principe Imperiale era documentato da un'iscrizione, collocata accanto al portale d'ingresso del Palazzo. Appartenente ad una delle più antiche ed agiate Famiglie di Genova, Placido Imperiale - terzogenito di Giulio I Imperiale, Principe di Sant'Angelo dei Lombardi - fu una tra le figure più importanti della nobiltà napoletana del XVIII secolo. Appena undicenne, successe al padre nel titolo feudale e nell'amministrazione dei beni feudali e burgensatici dello Stato di Sant'Angelo. Da Principe illuminato e lungimirante quale era, Placido Imperiale avviò nei suoi feudi un importante processo di sviluppo che prevedeva la messa a coltura dei propri terreni, fino ad allora adibiti prevalentemente a bosco ed a pascolo. Va segnalato, infatti, che nel feudo irpino il Principe estese le colture intensive, impiantò castagneti per assicurare l'assetto idrogeologico del suolo e sfruttò le risorse idriche facendo installare numerosi mulini. Tutte le sue iniziative vennero riportate in una epigrafe che egli stesso fece apporre all'ingresso del Castello di Sant'Angelo dei Lombardi. Purtroppo, la suddetta epigrafe è andata distrutta a seguito del sisma del 1980, che ha gravemente danneggiato la struttura del castello rendendone necessaria una profonda ristrutturazione. Il castello fu adibito nel 1862 a tribunale e carcere borbonico. Recentemente i locali dell’edificio, opportunamente ristrutturati, hanno ospitato gli uffici della magistratura e l'archivio notarile. L'impianto attuale è a pianta quadrilatera con cortine murarie perimetrali lievemente scarpate. La struttura custodisce al suo interno reperti archeologici bizantini. Nella facciata si distinguono il cinquecentesco portale d’ingresso ed un’importante epigrafe di epoca classica. Della diversa stratigrafia architettonica sono oggi visibili i resti del poderoso perimetro murario longobardo, l'imponente Torre normanna a pianta quadrata ed un elegante loggiato – risalente al XVII secolo - decorato con pregevoli bassorilievi. Sulle pareti del mastio e sulle cortine murarie risulta evidente la presenza di elementi di reimpiego di epoca classica. Nel cortile si trova una cisterna cilindrica con volta a crociera. Qui potete visitare il castello virtualmente: http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=94470
Fonti:

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.giornalelirpinia.it/images/stories/Irpinia/castello%20s.angelo%20lom.jpg

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