SANT’ANGELO DEI LOMBARDI (AV) – Castello Imperiale
Secondo testimonianze storiche, il territorio di Sant’Angelo dei Lombardi si
può ritenere abitato già prima dell’era volgare sia perché si trova a metà
strada tra due località di grande importanza storica per l’intera regione, le
antiche città di Compsa (Conza della Campania) e di Aeclanum (Mirabella
Eclano), sia perché non sono pochi i reperti archeologici ed epigrafi rinvenuti
nel territorio. Dovrebbe risalire alla seconda metà del IX secolo la
costruzione del Castello di Sant’Angelo nonché dei vicini fortilizi di Torella,
Monticchio e Guardia. Questi quattro castelli, infatti, furono edificati per
motivi di difesa lungo la linea di confine del Gastaldato di Conza che faceva
parte del Principato di Salerno. Non si può ipotizzare con assoluta certezza
quando Sant’Angelo sia divenuto sede diocesana. Si può supporre, però, che tale
evento sia avvenuto dopo il passaggio per queste zone di Roberto il Guiscardo
al momento della conquista di Salerno, avvenuta nel 1076. Il Guiscardo,
infatti, riteneva che il proprio dominio potesse essere consolidato solo se
avesse avuto dalla sua parte il mondo ecclesiastico ed in particolare il clero
diocesano. Proprio per tale motivo, si prodigò per far istituire più di una
diocesi e per farne nominare i relativi vescovi. Sant’Angelo dei Lombardi
acquistò notevole importanza nel corso del periodo angioino, sia per la
presenza del vescovado, sia perché ebbe come signori feudali, tra gli altri, i
de Gianvilla, i Caracciolo e gli Imperiale. Durante il regno di Giovanna II
d’Angiò, il feudo di Sant’Angelo fu concesso a Sergianni Caracciolo, il quale
lo donò al fratello Marino. Sotto il dominio di quest’ultimo, nel 1432,
l’Università di Sant’Angelo ottenne grazie e privilegi. Privilegi che
migliorarono notevolmente anche durante il dominio dei vari baroni che si
avvicendarono negli anni. Edificato dai
Longobardi,
il castello sorge nel punto più alto dell'antico nucleo urbano e si
distingue per la sua imponenza. Il fortilizio longobardo venne trasformato in castello
durante la dominazione
Normanna nel
1076. In età medioevale furono aggiunte al fabbricato quattro torri
cilindriche ed un ponte levatoio, ora non più esistente ma ancora visibile
nella struttura dell'ingresso. L'intero castello è costruito in pietra locale
sbozzata e lavorata, e poggia su un banco di roccia naturale che sporge, in
alcuni punti, al di sotto delle torri. Nella seconda metà del
XVI secolo, il maniero fu oggetto di
numerose ricostruzioni che contribuirono a mutarne l'aspetto medioevale,
trasformandolo in una sontuosa residenza gentilizia. A quest'epoca risalgono i
lavori per lo spostamento dell'ingresso principale dal fianco occidentale a
quello meridionale. Le trasformazioni più sostanziali furono volute dai
Caracciolo nel XVI secolo e dal Principe
Placido Imperiale nel 1768. L'intervento voluto dal Principe
Imperiale era documentato da un'iscrizione, collocata accanto al portale
d'ingresso del Palazzo. Appartenente ad una delle più antiche ed agiate
Famiglie di Genova, Placido Imperiale -
terzogenito di Giulio I Imperiale, Principe di
Sant'Angelo dei Lombardi
- fu una tra le figure più importanti della nobiltà napoletana del XVIII
secolo. Appena undicenne, successe al padre nel titolo feudale e
nell'amministrazione dei beni feudali e burgensatici dello Stato di
Sant'Angelo. Da Principe illuminato e lungimirante quale era, Placido Imperiale
avviò nei suoi feudi un importante processo di sviluppo che prevedeva la messa
a coltura dei propri terreni, fino ad allora adibiti prevalentemente a bosco ed
a pascolo. Va segnalato, infatti, che nel feudo irpino il Principe estese le
colture intensive, impiantò castagneti per assicurare l'assetto idrogeologico
del suolo e sfruttò le risorse idriche facendo installare numerosi mulini.
Tutte le sue iniziative vennero riportate in una epigrafe che egli stesso fece
apporre all'ingresso del Castello di Sant'Angelo dei Lombardi. Purtroppo, la
suddetta epigrafe è andata distrutta a seguito del sisma del 1980, che ha gravemente
danneggiato la struttura del castello rendendone necessaria una profonda
ristrutturazione. Il castello fu adibito nel 1862 a tribunale e carcere
borbonico. Recentemente i locali dell’edificio, opportunamente ristrutturati,
hanno ospitato gli uffici della magistratura e l'archivio notarile. L'impianto
attuale è a pianta quadrilatera con cortine murarie perimetrali lievemente
scarpate. La struttura custodisce al suo interno reperti archeologici bizantini.
Nella facciata si distinguono il cinquecentesco portale d’ingresso ed
un’importante epigrafe di epoca classica. Della diversa stratigrafia
architettonica sono oggi visibili i resti del poderoso perimetro murario
longobardo, l'imponente Torre normanna a pianta quadrata ed un elegante loggiato
– risalente al XVII secolo - decorato con pregevoli bassorilievi. Sulle pareti
del mastio e sulle cortine murarie risulta evidente la presenza di elementi di
reimpiego di epoca classica. Nel cortile si trova una cisterna cilindrica con
volta a crociera. Qui potete visitare il castello virtualmente: http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=94470
Fonti:
Foto: la prima è una cartolina della mia
collezione, la seconda è presa da http://www.giornalelirpinia.it/images/stories/Irpinia/castello%20s.angelo%20lom.jpg
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