CAPENA (RM) – Palazzo dei Monaci
Di
origine alto-medievale, ha origine dal restauro e all'ampliamento del Castello
Medievale di Leprignano. Nell'anno 1040 fu occupato con la forza da Teobaldo da Cencio figlio di Stefano
Prefetto di Roma, i figli di Tebaldo restituirono al Monastero di San Paolo il castello
usurpato, riottenendolo tuttavia immediatamente in enfiteusi. Nel 1486 durante
la guerra tra Innocenzo VIII e Ferdinando re di Napoli, Leprignano si
arrese senza combattere ad Alfonso
d'Aragona, duca di Calabria. Circa un secolo dopo, il Castello di
Leprignano venne occupato da Alfonso
Piccolomi con l'aiuto della famiglia Orsini signori di Morlupo, nel XVI secolo l'abate di San Paolo tornò
ad esercitare il suo potere sul Castello di Leprignano, nei secoli successivi
il Castello fu ceduto e rimaneggiato più volte, fu residenza dei monaci
benedettini di San Paolo fino alla fine dell'800, poi residenza municipale e
palazzo di rappresentanza, quindi fu adibito a scuola pubblica e infine fu
venduto a privati, cui tuttora appartiene. La costruzione del Palazzo
Abbaziale presenta diverse fasi: la più antica risale all'Alto Medioevo ed è
quella adiacente all'antico borgo e terminava con l'utilizzazione del muro
romano in opera quadrata come sistema difensivo. L'unico punto d'entrata era
dall'arco in peperino a sinistra. La seconda fase è di epoca rinascimentale
come risulta dalla data posta sulla bugna del portale di ingresso: 1599. E'
questo il periodo più importante della storia del palazzo che assunse l'aspetto
e la struttura attuale, perdendo quasi totalmente le caratteristiche difensive
originarie. Si costruì, in relazione alla piazza antistante creata
contemporaneamente, un secondo accesso al palazzo, effettuando un taglio nel
muro romano che venne a trovarsi quindi all'interno. Queste due fasi distinte
sono evidenti in pianta: la seconda ha strutture e ambienti più regolari,
mentre nella prima, le stanze sono disposte più irregolarmente. Il palazzo è a
due piani, con sotterranei che attraversano tutto lo sperone di tufo, con
sbocchi in vari punti della Rocca. Nel 1851 furono eseguiti importanti lavori
di restauro, ai quali si deve l'attuale sistemazione del palazzo. All’edificio
si accede tramite una moderna rampa in cemento che ricalca l'antico ponte
levatoio. Nell'ingresso si nota un'interessante pavimentazione a raggera in
sampietrini e cotto. Sulla destra c'è una scala cordonata completamente scavata
nel tufo, con una pavimentazione in parte a tufelli e in parte
in "opus spicatum", con il pianerottolo coperto con volta a
botte e crociera, che porta al piano superiore. Il primo piano è diviso al centro
da un corridoio, che è l'unico punto di attraversamento dell'antico muro
romano. Lungo questo corridoio si nota un'apertura circolare di circa 1 metro
di diametro, ora chiusa da sampietrini: è forse l'antico trabocchetto difensivo
di cui ancora parlano gli anziani del luogo? Questo piano era diviso da ampie
arcate in tufo - ora chiuse - ed era adibito a magazzini di servizio, stalle,
granai, dispense. Il corridoio sfocia in un cortile interno da dove si accede
al piano superiore, attraverso due rampe contrapposte di scale.Il secondo piano
era usato come abitazione per i monaci ed eventuali ospiti. La rampa di destra
porta a un corridoio dove c'è una lapide che ricorda i lavori del 1851. Grazie
alla documentazione di questo restauro, conosciamo l'esatta destinazione delle
varie stanze. C'erano degli ambienti di rappresentanza posti lungo il fronte
che dà sulla piazza: sala della loggia, sala da ricevimento, sala da pranzo,
etc. A Ovest c'erano ambienti di servizio e le camere destinate agli ospiti; a
Sud le stanze destinate ai monaci e la cappella. Ecco un link per approfondire
(dovreste visualizzare le pagine della pubblicazione “Capena e il suo
territorio” di G. Giacomo Pani): https://books.google.it/books?id=rds8_wj9GrgC&pg=PA178&lpg=PA178&dq=capena+palazzo+dei+monaci&source=bl&ots=on6ZNRLBGk&sig=FhRI46vM2NyZItzs6LqpUUV_lGI&hl=it&sa=X&ved=0CEQQ6AEwBmoVChMIlYWq7aGqxwIVylUUCh1oKQCc#v=onepage&q=capena%20palazzo%20dei%20monaci&f=false
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Capena#Architetture_militarI,
http://www.comune.capena.rm.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20005
Foto:
la prima è una foto scattata da me sul posto, la seconda è presa da http://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/07/b2/ff/87/capena.jpg
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