MAENZA (LT) - Castello Baronale
Il Castello
Baronale di Maenza, circondato dalle caratteristiche abitazioni dell'antico
borgo, si erge su un'altura ricoperta di oliveti. Le origini del borgo, che a
tutt'oggi mantiene un aspetto tendenzialmente medievale, si fanno risalire al
secolo IX, successivamente alla distruzione della colonia romana di Privernum.
Nel secolo XII il borgo fu occupato dalla nobile e potente famiglia dei de
Ceccano che vi costruirono la prima torre di difesa, traformata in seguito in
una vera e propria fortezza. I conti di Ceccano consideravano Maenza di vitale
importanza per la loro signoria, essendo posta sul versante della Marittima, ed
è per questo che, per qualche tempo, fu appannaggio del loro secondogenito. Il
castello assunse l'aspetto attuale proprio per volontà dei Conti di Ceccano. Bernardo
I, infatti, la scelse come residenza e questo portò all'ampliamento di quella
che era una semplice torre di avvistamento nell'attuale Palazzo Baronale. Il
corpo centrale, a pianta quadrangolare, costituito da quattro piani e il
terrazzo, venne ampliato con l'aggiunta di due torri di rinforzo e con
l'allargamento dello spessore delle mura per resistere alle armi da fuoco. Al
terzo piano del corpo centrale del castello si trovava il piano nobile ed è
proprio in queste stanze che nel 1274 soggiornò san Tommaso d'Aquino. Il santo
fece sosta al castello di Maenza mentre si stava recando a Lione per il Concilio
Ecumenico indetto da papa Gregorio X. Oggi è ancora possibile visitare la
stanza del castello dove soggiornò e che apparteneva alla nipote Francesca
d'Aquino. È proprio qui che avvenne il miracolo delle aringhe fresche, prima
che il Santo, compreso che i suoi giorni stavano per finire, decidesse di
trasferirsi nell'abbazia di Fossanova. La stanza con volta a crociera era
interamente affrescata. Dai de Ceccano il castello di Maenza passò ai de
Cabannis e Raimondo de Cabannis, figlio di Margherita da Ceccano, ne curò i
primi restauri, come si rileva da una lapide in caratteri gotici che lo stesso
fece apporre all'ingresso del maniero. Dai De Cabannis il feudo passò ai
Caetani di Fondi che lo tennero fino al 1597; quindi fu acquistato da Giovanni
Francesco Aldobrandini e, in seguito, passò al cardinale Giacomo Antonelli di
Sonnino che lo rivendette ai Pecci di Carpineto. Dai Pecci il castello passò in
proprietà di Ercole Micozzi di Roma, che poco si curò della sua manutenzione;
messo all'asta fu acquistato nel 1965 dall'Amministrazione Provinciale di Latina
che ne promosse il restauro. Nel 1986 il maniero venne ristrutturato e oggi,
visitabile gratuitamente, è utilizzato per iniziative culturali. Inoltre è
possibile visitare le sue 25 stanze distribuite su quattro piani e la mostra
didattica permanente sulla storia del castello. Una serie di pannelli
permettono di conoscere la storia di questo maniero e l'evoluzione che ha avuto
nel corso del tempo. Lungo il percorso è possibile ammirare anche i costumi di
foggia medievale e rinascimentale utilizzati dall'Associazione del Venerdì
Santo in occasione delle diverse rappresentazioni. Oggi l'edificio ospita
concerti di musica sacra e classica, oltre che rassegne, mostre, spettacoli,
matrimoni sacri e civili. Ecco dove poter visitare "virtualmente" il
castello: http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=97051. Altri link
per approfondimenti sull'argomento: http://www.prolocomaenza.it/documents/pdf/il%20castello%20baronale.pdf,
http://www.itinesegni.com/maenza.html. C'è una pagina Facebook dedicata al
castello, che vi consiglio di visitare: https://www.facebook.com/www.comunedimaenza.it/?fref=ts
Fonti: testo
estratto da "Terra dei Volsci, Annali del Museo Archeologico di Frosinone,
Volume 2 - 1999", https://it.wikipedia.org/wiki/Maenza#Il_castello
Foto: la prima
è una cartolina della mia collezione, mentre la seconda è di G. Garofoli su http://www.tesoridellazio.it/public/maenza_(lt)_-_il_castello_baronale_-_foto_di_g._garofoli_(10-2010).jpg
Nessun commento:
Posta un commento