DELIA (CL) - Castello
Delia, il cui nome in arabo significa vigna, è un
paese agricolo posto su una piccola altura contornata da terre fertili nelle
quali viene coltivata, tra le altre piante, la vite. Il centro abitato fu
fondato da Don Gaspare Lucchese nel 1622 dopo aver ottenuto l'autorizzazione
edificandi et populandi nel 1597 da Filippo II (1527-1598), re di Spagna. A
ovest del paese, su di un colle aspro e irto di rocce calcaree, si trovano i
ruderi di un castello medievale, detto il Castellaccio. La data della sua
costruzione non è certa e sembra sia stato modificato e reso più ampio dagli
Aragonesi che dall'XI secolo al 1469 dominarono la Sicilia. Il castello,
sicuramente imponente per dimensioni e architettura, era in una posizione
strategica essendo l'ultima opera militare di fortificazione a difesa del
territorio sulla strada che collegava Catania a Agrigento. Nella storia della
fortezza si trovano episodi importanti legati a eventi che sconvolsero
un'epoca: il castello fu infatti protagonista delle vicende dei Vespri Siciliani.
Nel 1300 Nicolo Speciale cita il castello narrando un episodio di tradimento
durante la guerra del Vespro. Nel 1366 - il castello, per privilegio di
Federico IV, passò a Matteo Chiaramonte. Nel 1392 - Re Martino concesse il
feudo di Delia con il castello a Guglielmo Raimondo Moncada. Nel 1399 - Andrea
Ortolano ricevette in permuta il feudo e il castello di Delia da Pietro Mazza,
al quale erano pervenuti dal Moncada. Nel 1596 - il secretus di Licata in
una lettera indirizzata al viceré, descrivendo il feudo di Delia disse che
"...vi è nel centro di detto fegho, sopra un monte, un castello antiquo
forte di mano et dimostra, per ruina di fabbriche antique essergli stata altra
volta habitatione. Vi sono nel proprio castello alcuni dammusi dove dimostrano
essere state carceri...". Nel 1597 - Gaspare Lucchese ricevette lo jus
populandi per abitare e popolare il feudo di Delia. Nella prima metà del
secolo XIX - il castello era in rovina: "...rimangono solamente alcune
grotte e muraglie ad atrii appartenenti, e merli e avanzi di torre rotonda, la
quale sovrastava qual vedetta all'intero castello" - Amico 1855-56,1,
p. 368. Nello stesso secolo XIX - il castello, proprietà dei principi di
Partanna, è stato inserito nell'elenco dei Monumenti Nazionali del Regno. Nel
1878 - si effettuò un primo restauro a spese del Governo. Nel 1987 - la
Soprintendenza BB.CC.AA. di Agrigento ha avviato i lavori di restauro e
consolidamento. Nel 1996 - è stato completato il consolidamento, il castello è
reso fruibile tramite la realizzazione di percorsi pedonali. I resti fuori terra consentono una lettura ricostruttiva generale dell'impianto
a pianta rettangolare con orientamento nord-sud. La proprietà attuale è
pubblica. Il castello è costruito su una serra calcarea nell'area meridionale
della valle del Salso ed è ubicato a circa un chilometro dall'attuale abitato
di Delia. Lo sperone roccioso sul quale è costruito costituisce il basamento
naturale della struttura muraria. Numerose cavità naturali sono state
utilizzate come pozzi e cisterne per la conservazione di liquidi e aridi e,
cessata la fase d'utilizzo del castello, sono state riempite con materiali da
costruzione e manufatti ceramici in disuso. La sua posizione, elevata rispetto
all'ambiente circostante, permetteva il controllo della sottostante vallata del
torrente Gibbosi e della vicina via di comunicazione tra Agrigento e Catania. Si
individuano quattro livelli, il primo dei quali non ha altezza costante ma
segue il pendio naturale con quote più basse a nord. Il livello si mantiene più
o meno omogeneo a sud e nel settore occidentale, dove sono stati individuati
due ampi vani, presumibilmente di servizio, posti su due piani differenti e
collegati da una porta della quale restano gli stipiti. L'ingresso, coperto con
volta a botte archiacuta, è ubicato nella parte orientale. Il secondo livello è quello del piano posto sopra la volta d'ingresso. A quota
del terzo, a nord, si conserva l'unico ambiente coperto del castello, nel quale
si aprono cinque feritoie: due ad occidente e tre ad oriente; il vano è
concluso da una volta a sesto acuto. L'ultimo livello è caratterizzato sul
fronte meridionale da un camminamento merlato che conduce ad un ambiente
absidato; a nord sono visibili i resti della torre nella quale si aprono verso
occidente quattro finestre. Per approfondire, suggeriamo altri due link: http://www.comune.delia.cl.it/index.php/storia-del-comune/54-il-castello-di-sabuci-lu-castiddrazzu,
http://www.bandw.it/gallery%20foto/Castelli/Castello%20di%20Delia/album/index.html,
Fonti: http://www.icastelli.it/castle-1234810653-castello_di_delia-it.php,
http://www.castelli-sicilia.com/links.asp?CatId=279
Foto: entrambe di ziosab, la prima su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/258675,
la seconda su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/258699
Nessun commento:
Posta un commento