CASTELLETTO CERVO (BI) - Castello del Guado
Un castellanus Castelleti è citato in una lettera del
1095-1096 circa inviata da Oberto conte del Canavese e castellano di
Castelletto all’abate di Cluny, contenente lamentele circa la situazione
creatasi nella cella monastica della Garella a causa della malvagità del
priore. La presenza del castello è comunque chiaramente indicata nell’atto di
investitura del 1141; nel consegnamento del 1260 sono citati degli spalti che
probabilmente proteggevano il nucleo originario della costruzione, dominato da
una torre. Questa è ricordata nel documento del 1446 che attesta la presenza di
un pedaggio imposto dagli Alciati sul vino in transito al guado del Cervo: il
ricavato serviva infatti alla manutenzione della fortificazione. Con il passare
dei secoli la costruzione originaria, che nella attuale conformazione esterna
può grosso modo risalire al XIV-XV secolo, venne ingrandita alquanto, senza
però adeguarla idoneamente alle nuove esigenze strategiche, così che, di fatto,
in XVII-XVIII vennero condotte ristrutturazioni finalizzate a trasformarla in
una dignitosa dimora signorile di campagna. Il complesso è posto su un'altura
che domina il guado del torrente Cervo. Appartenne ai conti Valperga di San
Martino e, nel XV secolo, passò sotto il dominio sabaudo. La costruzione, a
pianta irregolare, presenta una struttura in ciottoli di pietra in parte
disposti a spina di pesce. Oggi, di proprietà privata, è una location per
eventi. Al piano terreno, il Salone del Camino, il Salone degli Stemmi e la
Sala del Dottore, tutti conservanti gli originali pavimenti trecenteschi in
cotto, consentono di accogliere fino a 160 invitati ai tavoli. Il castello custodisce una
importante collezione di fotografie tridimensionali d'epoca
(stereogrammi), eseguite da Carlo Venzaghi, industriale cotoniero spesso in
viaggio alla ricerca di nuovi materiali, nei primi anni del secolo scorso in
Italia (Milano, Roma, Napoli, Venezia, la Sicilia in genere i posti più
fotografati) e in varie altre parti del mondo (Turchia, India, Francia). La
raccolta consta di circa 500 lastre fotografiche e di tutta la sua
attrezzatura originale. per essere più comodamente apprezzate, parte delle
immagini sono state digitalizzate ed ora sono visibili nella sala degli
anaglifi, su monitor lcd attraverso i classici occhialini rosso/blu. Qualche
immagine, con annotata data e luogo, può essere visionata anche on-line,
naturalmente a patto di disporre di un paio di occhialini. Scuole o gruppi
interessati possono concordare una visita inviando una mail. Nella sala della
torre, ed all'occorrenza anche in altri saloni , vengono invece ospitate mostre
temporanee di fotografia, pittura, scultura ed arte in genere, in occasione
delle quali è possibile anche visitare l'intero castello. Altro link per
approfondire:), http://www.spazimedievali.it/castelletto_cervo/
Fonti: http://www.residenzedepoca.it/matrimoni/s/location/castello_del_guado/,
http://www.comune.castellettocervo.bi.it/ComSchedaTem.asp?Id=1062, scheda su
pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999), http://www.castellodelguado.com
(sito web ufficiale)
Foto: la prima è di F. Ceragioli su https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Castelletto_cervo_castello.jpg,
la seconda è di marcofederico su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/2807
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