sabato 12 marzo 2016

Il castello di sabato 12 marzo






VITERBO – Rocca Albornoz

Tra i palazzi più noti di Viterbo bisogna citare la Rocca Albornoz, costruita a partire dal 1355, per volere del cardinale Egidio Albornoz, lo stesso che fece edificare la rocca di Spoleto. La costruzione originaria, pare che sia stata l’ampliamento di precedenti strutture difensive. Comunque nulla rimane della precedente fortificazione, pertanto la rocca così come oggi la possiamo osservare è il risultato delle più importanti innovazioni militari del XIV secolo. Addossata alle mura cittadine ne sfrutta tre torri mentre verso la città, si sviluppa su di una pianta vagamente trapezoidale in cui la parte residenziale con i servizi è posta verso la porta Fiorentina. La rocca segnò la fine dell'autonomia viterbese, perché i papi riebbero sotto il loro dominio Viterbo, insieme a molte altre città dell'Italia centrale. Pochi anni dopo Francesco di Vico s'impadronì della città e fece distruggere la rocca, che nuovamente fu riedificata dai papi al loro ritorno da Avignone. Diroccata nuovamente dal cardinale Vitelleschi, fu poi fatta riedificare da Callisto III, coadiuvato dalla popolazione che accorreva numerosissima al lavoro, devastando le antiche costruzioni e le mura in rovina per trarne materiale necessario al nuovo edificio. Il lavoro fu condotto a termine sotto il pontificato di Paolo III e per lungo tempo la rocca servì unicamente come sede del governatore pontificio. L’incarico di questa progettazione fu affidato a Donato Bramante il quale, dovendo operare su di un edificio medievale conservante ancora tutte le sue caratteristiche strutturali si mise all’opera avendo come suo principale obiettivo quello di regolarizzare lo spazio interno della corte. In seguito (1738) fu trasformata in brefotrofio dello Stato. Nel 1860 se ne fece una caserma per le milizie mercenarie del Lamoricière. Occupato lo Stato Pontificio dal Governo Italiano, la Rocca divenne caserma delle truppe di guarnigione in Viterbo. Molto bella è la fontana interna, con lo stemma della famiglia Della Rovere. Dall’atrio interno, attraverso la scala d’ingresso, si sale al primo piano. Di indubbio interesse è la Sala del Trono, nella quale nel 1527 si tenne il Capitolo Generale dei Cavalieri dell’Ordine di Gerusalemme. Oggi l’imponente costruzione è sede del Museo Nazionale e di una mostra permanente di arte etrusca. Il museo propone un panorama sulle diverse realtà dell'Etruria meridionale interna. Particolare attenzione è rivolta alla ricostruzione della vita quotidiana degli Etruschi con la ricostruzione di edifici a grandezza naturale. Al piano terra sono esposti i risultati degli scavi dell'Istituto Svedese nei siti di San Giovenale e di Acquarossa, vere pietre miliari per la conoscenza degli abitati etruschi di VII- VI sec. a.C. Il primo piano accoglie due sezioni dedicate al centro etrusco-romano di Ferento nei pressi di Viterbo, con la ricostruzione della scena del teatro decorata dalle statue delle Muse, e la presentazione del sito di Musarna, anch'esso vicino a Viterbo, che grazie agli scavi della Scuola Francese ha permesso di gettare nuova luce su di un centro etrusco dell'interno nel periodo della romanizzazione: a tale proposito si segnala l'eccezionale mosaico con iscrizione etrusca ivi rinvenuto. All'ultimo piano trovano spazio i corredi funerari dei più importanti centri dell'Etruria meridionale interna ed infine, attraversando il loggiato di Paolo III Farnese, si raggiunge la stanza che custodisce la prestigiosa tomba della biga etrusca trovata ad Ischia di Castro. Per la storia approfondita di Viterbo potete visitare il seguente link: https://it.wikipedia.org/wiki/Viterbo


Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.tusciaweb.eu/wp-content/uploads/2014/05/rocca-albornoz-viterbo.jpg

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