VITERBO – Rocca Albornoz
Tra i palazzi più noti di Viterbo bisogna citare la Rocca
Albornoz, costruita a partire dal 1355, per volere del cardinale Egidio Albornoz,
lo stesso che fece edificare la rocca di Spoleto. La costruzione originaria,
pare che sia stata l’ampliamento di precedenti strutture difensive. Comunque
nulla rimane della precedente fortificazione, pertanto la rocca così come oggi la
possiamo osservare è il risultato delle più importanti innovazioni militari del
XIV secolo. Addossata alle mura cittadine ne sfrutta tre torri mentre verso la
città, si sviluppa su di una pianta vagamente trapezoidale in cui la parte
residenziale con i servizi è posta verso la porta Fiorentina. La rocca segnò la
fine dell'autonomia viterbese, perché i papi riebbero sotto il loro dominio
Viterbo, insieme a molte altre città dell'Italia centrale. Pochi anni dopo
Francesco di Vico s'impadronì della città e fece distruggere la rocca, che
nuovamente fu riedificata dai papi al loro ritorno da Avignone. Diroccata
nuovamente dal cardinale Vitelleschi, fu poi fatta riedificare da Callisto III,
coadiuvato dalla popolazione che accorreva numerosissima al lavoro, devastando
le antiche costruzioni e le mura in rovina per trarne materiale necessario al
nuovo edificio. Il lavoro fu condotto a termine sotto il pontificato di Paolo
III e per lungo tempo la rocca servì unicamente come sede del governatore
pontificio. L’incarico di questa progettazione fu affidato a Donato Bramante il
quale, dovendo operare su di un edificio medievale conservante ancora tutte le
sue caratteristiche strutturali si mise all’opera avendo come suo principale
obiettivo quello di regolarizzare lo spazio interno della corte. In seguito
(1738) fu trasformata in brefotrofio dello Stato. Nel 1860 se ne fece una caserma
per le milizie mercenarie del Lamoricière. Occupato lo Stato Pontificio dal
Governo Italiano, la Rocca divenne caserma delle truppe di guarnigione in Viterbo.
Molto bella è la fontana interna, con lo stemma della famiglia Della Rovere.
Dall’atrio interno, attraverso la scala d’ingresso, si sale al primo piano. Di
indubbio interesse è la Sala del Trono, nella quale nel 1527 si tenne il
Capitolo Generale dei Cavalieri dell’Ordine di Gerusalemme. Oggi l’imponente
costruzione è sede del Museo Nazionale e di una mostra permanente di arte
etrusca. Il museo propone un panorama sulle diverse realtà dell'Etruria
meridionale interna. Particolare attenzione è rivolta alla ricostruzione della
vita quotidiana degli Etruschi con la ricostruzione di edifici a grandezza
naturale. Al piano terra sono esposti i risultati degli scavi dell'Istituto
Svedese nei siti di San Giovenale e di Acquarossa, vere pietre miliari per la
conoscenza degli abitati etruschi di VII- VI sec. a.C. Il primo piano accoglie
due sezioni dedicate al centro etrusco-romano di Ferento nei pressi di Viterbo,
con la ricostruzione della scena del teatro decorata dalle statue delle Muse, e
la presentazione del sito di Musarna, anch'esso vicino a Viterbo, che grazie
agli scavi della Scuola Francese ha permesso di gettare nuova luce su di un
centro etrusco dell'interno nel periodo della romanizzazione: a tale proposito
si segnala l'eccezionale mosaico con iscrizione etrusca ivi rinvenuto.
All'ultimo piano trovano spazio i corredi funerari dei più importanti centri
dell'Etruria meridionale interna ed infine, attraversando il loggiato di Paolo
III Farnese, si raggiunge la stanza che custodisce la prestigiosa tomba della
biga etrusca trovata ad Ischia di Castro. Per la storia approfondita di Viterbo
potete visitare il seguente link: https://it.wikipedia.org/wiki/Viterbo
Fonti: http://www.comune.viterbo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/336,
http://www.geoplan.it/luoghi-interesse-italia/monumenti-provincia-viterbo/cartina-monumenti-viterbo/monumenti-viterbo-rocca-albornoz-e-museo-nazionale-etrusco.htm,
http://guide.travelitalia.com/it/guide/viterbo/rocca-albornoz-viterbo/,
testo sulla pubblicazione “Rocche e castelli del Lazio” di Anna Claudia
Cenciarini e Maurizio Giaccaglia (1982).
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è presa da http://www.tusciaweb.eu/wp-content/uploads/2014/05/rocca-albornoz-viterbo.jpg
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