MAGLIANO ALFIERI (CN) - Castello degli Alfieri
Nel medioevo fu un borgo nuovo del Comune di Asti
con funzione militare di difesa. Nel XII secolo fu un possesso feudale del
Vescovo di Asti. Sin dal 1198 i
domini avevano acquistato il cittadinatico astese; l'ecclesiastico nel 1236
ottenne da Corrado Magliano una dichiarazione di sudditanza alla Chiesa di
Asti, concedendo l'anno dopo l'investitura ai de Maliano. Alla metà del secolo il feudo con il castello venne
acquistato dai fratelli Alfieri, una delle più importanti famiglie astigiane
che in poco tempo riuscirono ad ottenere il completo controllo del territorio. Successivamente
il feudo venne frazionato tra i vari componenti del casato stesso e nei primi
anni del Quattrocento il potere della famiglia attraversò un periodo di crisi.
Infatti, il Vescovo Alberto Gutuario privò gli Alfieri di alcuni territori del
feudo per assegnarli al controllo diretto dei propri parenti. Nel frattempo il
marchese del Monferrato si impossessò, nel 1415, del castello e del borgo di
Magliano, restituendolo solamente dopo l'intervento di Filippo Maria Visconti. Alla fine del Quattrocento una piccola
parte del feudo venne attribuita ai Damiano e le altre vennero acquistate dai
Roero, dai Malabayla e dai Parato di Castellinaldo, ma nonostante ciò gli
Alfieri continuarono a mantenere la supremazia sul territorio. Nel Seicento il
dominio sulla zona di Magliano appartenne ai Savoia; il conte Catalano Alfieri
era generale della fanteria sabauda e nel corso del secolo si fece costruire
(1649), sul luogo della fortezza medievale, una sontuosa residenza in stile
barocco, le cui parti di maggior pregio erano il portone, lo scalone d'onore,
il salone delle feste e la cappella. Pare che l’architetto fosse Amedeo di Castellamonte,
lo stesso che nel 1658 diede la facciata a Palazzo Reale di Torino. La pianta è
quadrata, massiccia, con due torri cilindriche angolari. Il portone del palazzo
in stile barocco mostra stipiti ed architravi in arenaria. Le formelle a
profondo intaglio sono anch’esse tipiche barocche. Qui compare anche lo stemma degli Alfieri,
un’aquila nera, da sempre simbolo imperiale di potere. L'edificio fu ultimato
dal figlio, il conte Carlo Emanuele. Con l'estinzione di quel ramo della
famiglia, nel 1797, il castello passò in eredità agli Alfieri di Sostegno,
signori di San Martino. Alcuni
raccontano che Vittorio Alfieri,
l'indomito e orgoglioso creatore della tragedia italiana, proprio in quel
castello, osservando un dipinto che raffigura Cleopatra nell'atto di farsi
mordere dall'aspide, avesse avuto l'ispirazione che lo portò alla composizione
del Saul, ma la tradizione è inesatta, poiché l'Alfieri nella sua biografia
racconta di essere vissuto nel castello del patrigno, il cavaliere Giacinto
Alfieri di Magliano solo fino all'età di nove anni. Oggi il castello di
Magliano è proprietà del Comune al quale l'ha donato la parrocchia di
Sant'Andrea con l'autorizzazione della curia di Alba. Infatti, l'ultima
discendente del casato, la marchesa Margherita Visconti Venosta
Pallavicino-Mossi lo lasciò in eredità alla Chiesa del paese nel 1952. Negli
ultimi anni è stato restaurato il pregiato portone in noce, decorato con
formelle intagliate secondo il gusto barocco che caratterizza l'intera costruzione.
Nell'angolo nord con ingresso dall'esterno, il castello ospita la
Cappella gentilizia del Crocefisso. Di notevole pregio è il Salone degli
Stemmi, realizzato da stuccatori luganesi nell'800, dove spicca il bellicoso
motto degli Alfieri "tort ne dure". Le parti di maggior valore sono
il portone in noce decorato con formelle intagliate secondo gusto barocco, lo
scalone d'onore e il salone delle feste. Nell'ala est del piano nobile troviamo
il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura
piemontese. Nel 1994 è stata inaugurata un'originale sezione dedicata ai
soffitti in gesso, quali elementi di un'identità culturale contadina ormai
lontana e fenomeno diffuso nei sec. XVI-XIX tra Roero, Monferrato e Langa. Contornata
da un verdeggiante parco la parrocchiale di S.Andrea conserva il sepolcro
marmoreo del Conte Catalano Alfieri (1677). Dal 2007 fa parte del
circuito degli 8 castelli, meglio noto come Castelli Doc. La rete dei
castelli include i manieri di Grinzane Cavour, Barolo, Serralunga d'Alba,
Govone, Magliano Alfieri, Roddi, Mango e Benevello. È inoltre inserito nel
circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. Altri link
suggeriti: http://castellilangheroero.it/pagine/ita/castello.lasso?id=4E987AA20f6202060BrKL2120F62,
http://www.amicicastelloalfieri.org/castello_storia_it.html, https://www.facebook.com/Castello-di-Magliano-Alfieri-853583661357143/
Fonti: http://www.comune.maglianoalfieri.cn.it/ComSchedaTem.asp?Id=17712,
http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=91, https://it.wikipedia.org/wiki/Magliano_Alfieri,
http://langhe.net/sight/magliano-alfieri-castello/ (da visitare per
approfondire)
Foto: la prima è presa da http://www.turismoinlanga.it/wp-content/uploads/2016/03/Magliano-Alfieri-foto-di-Murialdo.jpg,
mentre la seconda è presa da http://static.panoramio.com/photos/original/39443762.jpg
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