ROCCACASALE (AQ) - Castello De Sanctis
L'origine della struttura architettonica dell'attuale paese è da ricercarsi
nell'antica località Casali, piccolo insediamento di poche abitazioni
precedente al 925. In seguito alla costruzione del castello, il centro
abitativo ha assunto con il passare del tempo la tipica struttura chiusa del
borgo medievale; il castello formava un tutt'uno con le abitazioni e l'intero
complesso era accessibile da quattro porte di cui è ancora evidente la
presenza, anche se con i secoli il paese si è sviluppato fortemente al di fuori
dell'antico insediamento, snaturando il primitivo perimetro e la primitiva
struttura urbanistica, di cui si hanno ancora palesi tracce. Wickam cita che il
castello sia stato costruito nel 1056, mentre Perogalli afferma che il castello
sia stato costruito nel 1025. Dal 1250 al 1590 il castello fu feudo dei De
Sanctis. Antecedentemente al 1251 il feudo risulta di Aloisio e Manfredi di Collepietro
mentre nel 1307 il paese fu feudo di Tommaso di Collepietro e del milite
Tommaso. Nel 1525 il paese ritorno ai De Sanctis. Nel 1590 Roccacasale passò ad
Ottavio Cantelmo di Popoli, che, in epoca imprecisata, rivendette il feudo a
Pietro di Sulmona. Nel 1799 il castello fu assediato durante l'invasione
francese. Nella guerriglia furono trucidate tutte le persone all'interno della
roccaforte, che in seguito fu incendiata, così l'edificio subì gravi danni,
tanto che i cittadini non furono in grado di ricostruirlo. In seguito alla
distruzione del maniero, il centro perse d'importanza nazionale. Nell'800 vi
furono varie epidemie di colera che decimarono sensibilmente la popolazione. Nel
frattempo, dalla distruzione del castello in poi, il borgo perse la sua
fisionomia di un centro medievale. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943
vennero ospitati alcuni alleati e prigionieri di guerra, tra cui Uys Krige,
poeta sudafricano, che in alcuni suoi libri narra della sua permanenza a Roccacasale.
Ignazio Silone narra di altri 30 ostaggi rinchiusi a Roccacasale. Il castello
De Sanctis si trova alle pendici del monte Morrone. La tradizione vuole che sia
stato costruito nel 925 d.C. dai conti di Spoleto per controllare l'accesso
alla Val di Sangro ed all'Altopiano delle Cinquemiglia. Tra il medioevo ed il Rinascimento
il castello cadde sotto il controllo dei Cantelmo, per passare alla fine del XVI
secolo ai Baroni De Sanctis fino al 1803, quando venne distrutto dai francesi. Dal
1994 al 1996 il castello è stato restaurato dal Comune di Roccacasale,
curandone sia la via pedonale d'accesso che i resti, oltre alla realizzazione
di una struttura che dal 2004 ospita il
Museo della Documentazione e delle
Tradizioni Popolari. È un tipico castello-recinto, simile a molti altri
dell'Altopiano di Navelli, come San Pio delle Camere, Barisciano o Fossa. La
pianta delle mura è triangolare ed al vertice più alto del triangolo si trova
un puntone, parzialmente crollato, a pianta trapezoidale. Della torre è rimasta
immune dalle ingiurie del tempo soltanto la parte volta a sud-est, mentre
quella di sud-ovest e quella di nord-est sono andate per metà distrutte e nulla
resta della parte volta a nord-ovest. I ripiani della canna della torre erano
ottenuti mediante volte a botte, tranne l’ultimo. I resti della torre sono,
comunque, sufficienti ad indicare l’importanza dell’elemento verticale della
struttura non solo a livello difensivo ma anche configurativo rispetto alle
orizzontalità delle terrazzature che segnavano sul terreno una sorta di linee
di livello, conferendo a questo tipo di fortezza un andamento a gradoni. L'ingresso
al castello, posto lungo il lato a valle prospiciente sul borgo, è controllato
da una torre quadrata, priva del lato interno. A differenza dagli altri
castelli-recinto della provincia dell'Aquila, a Roccacasale si trovano anche i
resti di un palazzo baronale, che ne testimoniano l'uso non solo nei momenti di
pericolo dell'abitato che difendevano. La presenza continuativa nel maniero è
testimoniata anche da consistenti resti di veri e propri edifici in pietra: un
rudere a sud-est della torre principale che potrebbe essere la base di un’altra
torre, e una grande parete posta nel piazzale inferiore, a strapiombo sul paese
con le sue aperture triangolari che un tempo furono probabilmente le finestre
del palazzo vero e proprio. Si accedeva al suddetto piazzale, e di lì
all’intero complesso, tramite una porta ad arco in una torre posta ad oriente
con pianta all’incirca quadrata e che presentava, probabilmente sin
dall’origine, tre lati soltanto: l’assenza del lato interno rispondeva alla
strategia dell’attacco verso gli assalitori che si fossero impossessati della
torre. All'interno del recinto vi sono anche resti di cisterne. Altro link
suggerito: http://abruzzonascosto.blogspot.it/2012/06/roccacasale-aq-il-castello.html.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Roccacasale, https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_De_Sanctis,
http://www.roccacasale.gov.it/c066079/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/16
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è di Pietro su https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_De_Sanctis#/media/File:Castello_di_Roccacasale_05.JPG
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