CASTEL DI SANGRO (AQ) - Castello
Nel IX secolo tutto il territorio della chiesa di Santa Maria, l'antica sede
episcopale, fu donato dal duca di Benevento ai Benedettini della prossima Badia
di San Vincenzo al Volturno sorta nel 703, i quali riportarono la vita e la
civiltà in questi luoghi. Successivamente le scorrerie unne e saracene,
costringendo a rinunciare agli insediamenti sparsi in prossimità delle terre
coltivate, indussero gli abitanti di queste contrade ad arroccarsi sulle alture
e a realizzare opere fortificate, finché nell'XI secolo i figli di un tal
Borrello
si sostituirono ai Benedettini. Appartenente a questa famiglia,
Oderisio
assunse il titolo di conte e mutò il nome del casato in quello dei "di
Sangro" e nel 1050 si fece edificare un castello di grande importanza
strategica sulla rocca difesa dalle mura megalitiche, riuscendo a stabilizzare
il suo predominio fra i territori circostanti. Da allora tutto l'insediamento
circostante assunse il nome di
Castrum Sari. Tale posizione strategica e
situazione di prosperità caratterizzò
la
via degli Abruzzi per molti secoli, sempre minacciata e invidiata per la
sua posizione e per l'importanza per i rapporti commerciali. Nel 1228 le truppe
del cardinale Colonna incendiarono e distrussero il borgo e il castello di
Castrum Sari per punire la fedeltà serbata a Federico II di Svevia dal Conte
Rinaldo
II di Sangro. Qualche anno dopo un giovane monaco di Isernia, Pietro di
Angelerio, il futuro Celestino V, diede inizio qui alla sua vita eremitica. Caduti
gli Svevi, gli eredi di Rinaldo di Sangro subirono la vendetta di Carlo I
d'Angiò; infatti seguirono rappresaglie, saccheggi ed incendi. Tutto ciò finché
Re
Ferrante, dopo aver battuto il figlio di
Renato D'Angiò,
riparò i danni e concesse franchigie e immunità. Così Castel di Sangro
rinasceva come una piccola borghesia artigiana e mercantile. Castel di Sangro
era così forte che neppure il devastante terremoto del 1456 o la peste del 1656
fecero cadere il paese. Tutto ciò indusse Carlo III di Borbone ad insignire
Castel di Sangro del titolo di città nel 1744. Però quando Napoli perse il suo
ruolo di capitale anche la Via degli Abruzzi perse di importanza, ed i governi
post unitari si dimostrarono di scarsa sensibilità. Questi e altri problemi di
cui era protagonista il meridione provocarono la miseria di cui peraltro si
fece interprete Teofilo Patini (Castel di Sangro 1840 - Napoli 1906) in
memorabili dipinti. Il 7 novembre 1943 i Tedeschi fecero saltare in aria
l'intero centro abitato per rallentare l'avanzata delle forze alleate che qui
si batterono per i successivi 8 mesi fino a sfondare la difesa tedesca sulle
coste del
Monte Arazzecca e sulla cima del
Colle di San Giovanni
o Castello Superiore, entrambi compresi nella famosa linea "Gustav". Su
Colle San Giovanni, la parte più alta del paese, si trova il Castello del Re
che risale al IX sec. D.C., costruito dai Conti Dei Marsi, molto probabilmente
da Rinaldo de Sangro. Svetta, superba, la splendida torre sannita,
sapientemente recuperata, chiamata anche 'Torre Nova', utilizzata, nel corso
dei secoli prima dai Romani e poi dalle signorie medievali. Ulteriori
testimonianze di un'antica civiltà sono la 'Porta Osca' e le vistose 'Mura
Ciclopiche'. Immerse nella pineta sono ancora visibili le antiche torrette di
avvistamento utilizzate come postazioni durante l'ultimo conflitto mondiale. Visitiamo
l'area del castello grazie a questo video di Nicola Esposito: https://www.youtube.com/watch?v=mNNd9WgHB0k
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_di_Sangro#Storia,
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Castello-del-Re-il-forte-di-Castel-di-Sangro/73433.htm
Foto: la prima è presa da http://www.villavioletta.it/photogallery/castel-di-sangro-castello-medioevale.jpg,
la seconda è una cartolina della mia collezione
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