LONGI (ME) – Castello
Oggi l'unica testimonianza che potrebbe dar luce alle
origini del paese di Longi è il castello medievale. Solo con degli scavi
archeologici dentro le mura e nella zona circostante, si potrebbe avere una
risposta sicura e storicamente certa,sulle date esatte , ma delle vicende
storiche della casata Lancia - cioè i primi feudatari che ottennero Longi nel
1234 per concessione di Federico II di Svevia - si ritiene che Longi sia nata
verso la fine del primo millennio intorno ad una Rocca Araba. La storia del castello medievale
ha inizio con il rafforzamento delle strutture militari del territorio, che si
verificò intorno al secolo VIII. L’edificio non ha avuto una funzione
prevalentemente di sorveglianza, come è testimoniato dalla cerchia muraria
difensiva. Il castello oggi non presenta alcun particolare stilistico al quale
si potrebbe far riferimento. Solo i resti di una finestra monofora, con arco
acuto e strombato profondamente, mettono in evidenza un elemento strutturale
tipico dei Normanni, che molto probabilmente ingrandirono la fortificazione verso
la metà del XII secolo. La struttura, che sovrasta tutto l’abitato, appare
sopraelevata da una parte rispetto al livello della strada. Ma, dalla lettura
esterna e dalla planimetria, sembra solo un palazzo che nel tempo è stato
fortificato per ragioni difensive e reso autosufficiente grazie alle varie
parti che lo componevano: il cortile, la cisterna, le stalle, i magazzini, le
cucine, le camere, ecc. La parte più antica è quella a nord-est, più vicina al
passo del fiume. Al 1600 risale, invece, la parte del piano terra che si
protrae verso la piazza. Non ha torri, fa pensare più ad un edificio civile che
militare, infatti è servito a rendere la dimora baronale dei Lancia più
dignitoso e accogliente fino al 1658. Nel 1692 passò alla famiglia dei Napoli e
successivamente ai Loffredo fino al Duca Vincenzo Loffredo d’Ossada e alla
duchessa Domenica Zumbo. Infine il castello venne ereditato dal Marchese
Silvestro Gutkwski Loffredo di Cassibile. Il portale d’ingresso, che sulla
chiave dell’arco porta lo stemma in pietra dei Lancia (un leone rampante
coronato), è seguito dal cortile che lega le due parti. Gli ultimi
ampliamenti e i miglioramenti apportati all’intera struttura furono eseguiti
tra il Settecento e l’Ottocento con la costruzione del piano sopraelevato o
cosiddetto nobile, al quale si accede da uno scalone esterno in pietra che
costeggia un breve incamminamento ricavato nello spessore della cortina muraria
esterna. All’interno, la parte più interessante artisticamente è quella
settecentesca, abitata fino alla morte dalla Duchessa Zumbo, vedova di Vincenzo
Loffredo, Duca D’Ossada. Dalla lettura iconografica delle pitture esistenti in
alcune stanze, dalle decorazioni, dai mobili e dalle porte si possono dedurre
gli ultimi interventi, avvenuti nel secolo scorso dei quali alcuni portati a
termine, altri mai ultimati. Attualmente il castello è di proprietà della
“Banca di Credito Cooperativo della Valle del Fitalia” in cui, in alcune ale
dell’edificio (l'intero piano terra, un tempo utilizzato come magazzini, stalle
e alloggi della servitù), sono situati gli uffici principali. Ciò nonostante le
aree del castello di rilevanza artistica e archeologica sono visitabili. Il
primo piano o piano nobile, a cui si accede da uno scalone ad unica rampa che
parte dal cortile trapezoidale, è composto da molti vani fra cui la stanza più
rappresentativa, con un soffitto a crociera delimitato da una cornice dipinta
aggettante che forma quattro medaglioni angolari. Al centro vi è raffigurata,
entro schemi architettonici, arricchiti da un drappeggio movimentato e di
grande effetto plastico, S.Caterina prostrata al cospetto di un re asiso sul
trono attorniato da soldati e cortigiani. La porta che immette in detto vano ha
disegni di personaggi vestiti secondo i costumi del '700. Il riquadro è
sormontato da uno stemma araldico scolpito in legno raffigurante nel campo un
giglio e lateralmente due stelle a più punte. Dalle analisi superficiali delle
strutture si possono rivelare almeno tre o quattro diverse fasi e quindi
diverse epoche di realizzazioni. In un’altra camera sono rappresentati, sempre
con tecnica con “affresco”, soggetti naturalistici e archeologici molto
usati dagli artisti del 700, in riferimento al fatto che l’Italia stava vivendo
con i primi scavi archeologici in recupero dell’antichità classica
greco-romana. Alla fine del XIX secolo risalgono le ultime ristrutturazioni e
sopraelevazioni non portate a termini. Altri link utili: http://www.icastelli.it/it/sicilia/messina/longi/castello-di-longi,
Fonti: http://www.comunelongi.it/?page_id=48&preview=true,
http://www.nebrodibandb.it/meraviglie_castello.html,
http://www.siciliasi.it/it/guida/546/Castello%20di%20Longi/
Foto: la prima è presa da http://www.camperweb.it/camper_feste/sicilia/messina/images/Longi(ME).jpg,
la seconda è presa da http://longiblog.myblog.it/2009/07/12/mio-figlio-si-sposa/
Nessun commento:
Posta un commento