mercoledì 12 aprile 2017

Il castello di mercoledì 12 aprile










MONTAGNANA (PD) - Cinta muraria

Dell'XI secolo risulta un recinto murario rafforzato da torri 'bertesche' (torri di legno) circondato da ampio fossato. Già nel secolo successivo si sviluppa un vivace borgo che richiede insediamenti fuori delle mura. A metà del Duecento si registra l'assedio dell'Ezzelino, conclusosi con un grande incendio e la distruzione quasi totale dei manufatti, ma costruì l'imponente mastio di Castel Zeno con funzioni esclusivamente militari. Tornata in mano al Comune di Padova, nel 1275 si provvide ad insediare un importante presidio militare e venne ampliato il castello di San Zeno ed eretta una cortina muraria che parzialmente cingeva il borgo. Le mura attuali, che costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare medioevale in Europa, salvo il complesso di Castel San Zeno e i tratti di cinta ad oriente ed occidente che sono più antichi, risalgono alla metà del Trecento, quando i Carraresi, signori di Padova, vollero ampliare e rafforzare quello che era un essenziale luogo forte di frontiera dello stato padovano contro la Verona degli Scaligeri, che dominava la vicina Legnago. Lo spazio urbano intra moenia fu in quell'occasione ampliato, e la nuova cinta fu costruita con strati sovrapposti di mattoni e di pietre (trachite trasportata per via d'acqua dai vicini colli Euganei). Tutto l'esterno doveva essere intonacato, infatti rimangono ampie tracce d'intonaco bianco. La città fortificata è racchiusa in un quadrilatero irregolare delle dimensioni di circa metri 600 x 300 con un'area di 24 ettari e un perimetro di circa due chilometri. Le mura, coronate da merli di tipo guelfo, sono alte dai 6,5 agli 8 metri, con uno spessore di 96-100 centimetri, ma rafforzato internamente da poderosi archivolti che sostengono l'ampio camminamento di ronda. Tra un merlo e l'altro, delle ventole in legno servivano a riparare i difensori. Le torri perimetrali, in totale 24, di forma varia ad esagoni irregolari e distanziate di circa 60 metri, sono alte fra i 17 ed i 19 metri. Il vallo esterno varia dai 30 ai 40 metri. All'interno dei fornici che reggono il cammino di ronda erano allogati i magazzini (canipe) per la custodia dei beni prodotti nelle campagne (si notano ancora gli incavi per fissare le armature in legno). Nelle torri, a più piani e coperte da un tetto spiovente defilato sotto la piazzola munita di macchina da lancio, stavano altri magazzini e gli alloggiamenti per i militi posti a guarnigione della fortezza nei momenti di emergenza bellica. Una zona priva di costruzioni e adibita a pomerio coltivato per fronteggiare lunghi assedi, stava tutto attorno alle mura dalla parte interna. L’antica Torre del Borgo è il vertice del pentagono costituito dalla cinta muraria; torre quasi angolare ma solo un pò più estesa delle torri normali. In questo punto nel 1504 venne aperta una breccia per facilitare le comunicazioni con il convento degli Zoccolanti e con il porticciolo fluviale sul Fiumicello – Frassine. Chiusa per il sopraggiungere degli eventi bellici legati alla Guerra di Cambrai, venne poi riaperta e sappiamo che nel 1595 veniva restaurato il corrispondente ponte, che divenne di mattoni nel 1700. Quanto al campanile, si tratta di una torre dalla forma e dimensioni consuete, frutto di un innalzamento di una torre preesistente avvenuto fra il 1602 e il 1603. La loggia ha verso l’interno una bella bifora con una balaustra in pietra. Le finestre riproducono i sottostanti parapetti della merlatura, incorporata dal muro del campanile. Sopra il tetto, otto cuspidi ornate di sfera e croce. Attorno alla cinta muraria correva un ampio fossato (l'attuale pittoresco e verde vallo) allagato con l'acqua del fiume Frassine (confine verso il Vicentino) derivata per mezzo di un canale ad argini sopraelevati (il Fiumicello) avente funzione di vallo difensivo di saldatura lungo il quale, dalla parte padovana, stava un serraglio sopraelevato per la concentrazione delle truppe. Tutto attorno alla zona montagnanese erano paludi intransitabili o plaghe inondabili in caso di guerra, così che la città murata costituiva la chiave della frontiera padovana verso ovest. La struttura militare era per di più attorniata da quattro fortificazioni avanzate perimetrali (le bastie), ora scomparse, e le due rocche poste a difesa delle due porte erano circondate da fossato pure dalla parte di città. La fortezza, ai suoi tempi, era imprendibile e, di fatto, fino all'avvento delle grosse bocche da fuoco (XVI secolo), non fu mai espugnata militarmente. L'accesso alla città era controllato dalle porte fortificate del castello di San Zeno (ad est, verso Padova) e della Rocca degli Alberi (ad ovest, verso il veronese). Solo più tardi, nel '500, fu aperta a nord una terza porta (porta Nova o di Vicenza) per agevolare le comunicazioni con il porto fluviale del Frassine. Alla fine dell'Ottocento un quarto varco fu praticato verso sud, per accesso alla stazione ferroviaria (porta XX Settembre). Le mura medievali di Montagnana sono state inserite tra I Luoghi del Cuore, iniziativa promossa dal FAI. Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=kInNULf9w5I&feature=relmfu#%21, https://www.youtube.com/watch?v=PV1FBUOjQrM&feature=relmfu,  (entrambi i video sono di tesoritralemura), http://www.comune.montagnana.pd.it/index.php/le-mura/la-citta-murata, https://www.youtube.com/watch?v=AvNgibq3MrE (video di paoloslavazza).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Montagnana#Cinta_muraria, http://www.magicoveneto.it/Padovano/Montagnana/Montagnana.htm, http://www.comune.montagnana.pd.it/index.php/2-non-categorizzato/134-urbanistica-il-campanile-e-porta-vicenza

Foto: la prima è presa da http://www.cittamurateveneto.it/wp-content/uploads/2014/05/monta03-512x300.jpg, la seconda è di Nicole Pasini su http://www.viaggiareunostiledivita.it/wp-content/uploads/2016/01/IMG_3550-1024x753.jpg, infine la terza è presa da http://pulcinella291.forumfree.it/?t=60733514

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