VILLA SANTO STEFANO (FR) – Torre (o Porta) di Re Metabo
Nell'antichità la comunità di Santo Stefano
in Valle (suo primitivo nome)
includeva genti rurali volsche e latine e popolazioni che in epoca imperiale,
fuggendo da Roma, cercava un rifugio in quei territori. La primitiva città non
era cinta di mura, si trovava in piano (a valle) e solo dopo le incursioni
saracene gli abitanti furono costretti a cercare scampo nei monti adiacenti e a
porsi sotto la protezione dei Conti di Ceccano. Questi
fortificarono il "Castrum S. Stephani" con un
robusto Torrione circolare (XII
sec.) e una cinta muraria. La Rocca Ceccanese occupava allora l'area del
fabbricato oggi conosciuto come "Palazzo del Marchese"
di cui restano alcuni spezzoni di mura, oltre il citato Torrione, meglio noto
come Torre di
"re Metabo", mitico re volsco. Il Centro, cui si
accede da una porta medievale, occupa un'area molto limitata con viuzze strette
e ripide. Caratteristici gli archi in muratura che uniscono gli edifici ai due
lati delle strade. Il feudo venne venduto, nel 1425, ai signori Antonio,
Prospero ed Odoardo Colonna. I Colonna furono i baroni di S.Stefano, con le
alterne note vicende, fino al 1816, anno in cui rinunciarono a tutti i loro
feudi. Di origine medievale la Porta
venne ristrutturata nel Quattrocento e nel suo complesso prese alloggio il
castellano con i suoi armigeri, con i quartieri di guardia nella torre e le
prigioni dalle finestre ad inferriata che si affacciano ancor oggi sotto la
Loggia. La torre della Porta, popolarmente detta di Metabo da un’iscrizione che
un letterato del paese vi fece mettere nell’Ottocento in commemorazione della
vicenda virgiliana dell’Eneide (che narra la vicenda del re Metabo e di sua
figlia Camilla), fino agli anni Venti sorgeva più alta del presente e
diroccata; nella finestra di mezzo si riconoscevano le linee di una bifora ed
in basso, al limite della scarpa, si aprivano feritoie ad archibugio
praticatevi probabilmente al tempo dei briganti. Da questa torre le mura
riprendevano la discesa, prima lungo una striscia d’orto al margine del
fossato, poi sul ciglio della roccia tufacea cingendo la parte più antica del
paese per raccordarsi alla Portella. Altri link suggeriti: http://lazionauta.it/2015/08/villa-santo-stefano/,
http://www.aironeinforma.it/villa_santo_stefano.html
Fonti: http://www.villasantostefano.com/villass/torre_porta/,
http://www.lastradadellabufala.it/index.php/villa-santo-stefano.html,
http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=i+tesori+del+lazio&cat=borghi&pag=Villa+Santo+Stefano+(FR)+il+borgo,
http://www.ciociariaturismo.it/it/la-ciociaria/i-91-comuni/tutti91comuni/232-villa-santo-stefano.html
Foto: la prima è presa da http://www.icastelli.it/uploaded/castelli/1300969962.jpg,
la seconda è presa da http://www.villasantostefano.com/villass/torre_porta/la_porta_2004.htm
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