GREVE IN CHIANTI (FI) – Castello di Sezzate
Sezzate presenta alcuni dei caratteri tipici di un castello medievale: in
primo luogo, la sua posizione all’imbocco di una valle ne giustifica
l’esistenza sul piano militare; inoltre è costituito da due nuclei: uno destinato
alla residenza dei signori (“cassero”), l’altro alla popolazione concentrata
nel villaggio circondato da mura che aveva una chiesa parrocchiale dedicata a
San Martino. Il castello venne edificato sull'antico tracciato romano che
percorreva la valle di Cintoia e se ne fa menzione per la prima volta nel 1176,
in un documento dell'abbazia di San Cassiano a Montescalari (
datum in castro
de Sezate). In un altro documento del 1322 è citata una comunità rurale,
platea
communis a Sezzate in Val di Greve. Appartenente in origine alla famiglia
Alamanni, Sezzate passò in seguito nelle mani dei conti Guidi, i maggiori
rappresentanti dell’Impero in questa parte della Toscana e, proprio per questo
aperto schieramento dei suoi signori, venne coinvolto, nel corso del XIII
secolo, negli scontri tra il partito guelfo e quello ghibellino, subendo dei
danni che non ne compromisero però le funzioni vitali se, ancora agli inizi del
Trecento, in prossimità del castello aveva luogo un mercato destinato ad
una clientela di un’area relativamente ampia (da Strada in Chianti a Rubbiana).
Dopo aver assicurato le funzioni di residenza di tipo “signorile” per la
famiglia fiorentina dei Bardi, che possedeva anche il dirimpettaio fortilizio
di Mugnana, come molte omologhe, anche questa struttura venne destinata ad
abitazione di contadini e divisa in unità abitative subendo poi un progressivo
abbandono, fino al restauro che negli ultimi decenni ha riportato alla luce le
originarie murature medievali, togliendo l’intonaco dalla maggior parte della
cinta ed eliminando alcune superfetazioni successive all’edificio di età
medievale. Il castello, durante il XVII secolo e il XVIII secolo subì delle
modificazioni. La cinta muraria ha andamento quasi circolare ed è formata da
edifici che compongono l'abitato. La sua torre si trovava nel punto più elevato
e di essa resta la parte basamentale. Nel castello si conserva una pala che
raffigura la Madonna seduta in trono col Bambino Gesù, insieme a sant’Antonio
abate e a santa Lucia; san Giovannino è inginocchiato sui gradino del trono e
in primo piano si vedono le figure dei committenti in preghiera, due membri
della famiglia Bardi. Il fondo mostra due scorci di paesaggio: il castello di
Sezzate, prima delle modifiche del XVII e XVIII secolo, e forse il fiume Ema.
L'attribuzione del dipinto è difficile perché esso è stato restaurato, comunque
una attribuzione è stata fatta a Giuliano Castellani detto il Sollazzino. Degne
di nota sono alcune arciere (feritoie lunghe e strette per permettere il tiro
con l’arco) recentemente ripristinate insieme ad alcune buche pontaie
(alloggiamenti nel paramento destinati a sostenere dei ponteggi in legno). La
scarpata visibile alla base della struttura è probabilmente da considerare più
tarda ed apposta sia per motivi di difesa dalle armi da fuoco, sia per
rinforzare la solidità dell’edificio.
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