lunedì 24 aprile 2017

Il castello di lunedì 24 aprile






GREVE IN CHIANTI (FI) – Castello di Sezzate

Sezzate presenta alcuni dei caratteri tipici di un castello medievale: in primo luogo, la sua posizione all’imbocco di una valle ne giustifica l’esistenza sul piano militare; inoltre è costituito da due nuclei: uno destinato alla residenza dei signori (“cassero”), l’altro alla popolazione concentrata nel villaggio circondato da mura che aveva una chiesa parrocchiale dedicata a San Martino. Il castello venne edificato sull'antico tracciato romano che percorreva la valle di Cintoia e se ne fa menzione per la prima volta nel 1176, in un documento dell'abbazia di San Cassiano a Montescalari (datum in castro de Sezate). In un altro documento del 1322 è citata una comunità rurale, platea communis a Sezzate in Val di Greve. Appartenente in origine alla famiglia Alamanni, Sezzate passò in seguito nelle mani dei conti Guidi, i maggiori rappresentanti dell’Impero in questa parte della Toscana e, proprio per questo aperto schieramento dei suoi signori, venne coinvolto, nel corso del XIII secolo, negli scontri tra il partito guelfo e quello ghibellino, subendo dei danni che non ne compromisero però le funzioni vitali se, ancora agli inizi del Trecento, in prossimità del castello aveva luogo  un mercato destinato ad una clientela di un’area relativamente ampia (da Strada in Chianti a Rubbiana). Dopo aver assicurato le funzioni di residenza di tipo “signorile” per la famiglia fiorentina dei Bardi, che possedeva anche il dirimpettaio fortilizio di Mugnana, come molte omologhe, anche questa struttura venne destinata ad abitazione di contadini e divisa in unità abitative subendo poi un progressivo abbandono, fino al restauro che negli ultimi decenni ha riportato alla luce le originarie murature medievali, togliendo l’intonaco dalla maggior parte della cinta ed eliminando alcune superfetazioni successive all’edificio di età medievale. Il castello, durante il XVII secolo e il XVIII secolo subì delle modificazioni. La cinta muraria ha andamento quasi circolare ed è formata da edifici che compongono l'abitato. La sua torre si trovava nel punto più elevato e di essa resta la parte basamentale. Nel castello si conserva una pala che raffigura la Madonna seduta in trono col Bambino Gesù, insieme a sant’Antonio abate e a santa Lucia; san Giovannino è inginocchiato sui gradino del trono e in primo piano si vedono le figure dei committenti in preghiera, due membri della famiglia Bardi. Il fondo mostra due scorci di paesaggio: il castello di Sezzate, prima delle modifiche del XVII e XVIII secolo, e forse il fiume Ema. L'attribuzione del dipinto è difficile perché esso è stato restaurato, comunque una attribuzione è stata fatta a Giuliano Castellani detto il Sollazzino. Degne di nota sono alcune arciere (feritoie lunghe e strette per permettere il tiro con l’arco) recentemente ripristinate insieme ad alcune buche pontaie (alloggiamenti nel paramento destinati a sostenere dei ponteggi in legno). La scarpata visibile alla base della struttura è probabilmente da considerare più tarda ed apposta sia per motivi di difesa dalle armi da fuoco, sia per rinforzare la solidità dell’edificio.



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