venerdì 14 aprile 2017

Il castello di venerdì 14 aprile






GORNATE OLONA (VA) - Torre in frazione Torba

Il primo nucleo del complesso (detto castrum) sorse per opera dei Romani nel IV-V secolo d.C. come uno degli avamposti militari edificati a scopo difensivo contro i Barbari lungo la fascia nord-occidentale delle Alpi. La zona del fiume Olona dove sorge Torba, detta Sibrium, in età romana costituiva infatti un luogo di importanza strategica sia per l'approvvigionamento delle acque, sia per la posizione lungo un fondamentale asse di comunicazione transalpino. Il castrum venne utilizzato nei secoli successivi anche da Goti, Bizantini e Longobardi. Fu proprio durante il lungo periodo della pax longobarda che il complesso di Torba, perdendo il suo scopo militare, acquisì una funzione civile e, in seguito, religiosa, grazie all'insediamento, nell'VIII secolo, di un gruppo di monache benedettine che fece costruire il monastero e che aggiunsero all'edificio originale i locali che ospitavano le celle, il refettorio e la sala di preghiera, oltre a un portico a tre arcate e, nell'XI secolo, la piccola chiesa intitolata alla Vergine. Durante l'epoca franca il Seprio divenne sede di un contado, acquisendo così anche una funzione agricolo-produttiva; nei secoli successivi il sito divenne terreno di scontro fra alcune delle più potenti famiglie milanesi, in particolare tra i Della Torre e i Visconti nel XIII secolo: nel 1287 Ottone Visconti, per eliminare ogni traccia dei rivali, ordinò l'abbattimento di tutto il castrum, a eccezione degli edifici religiosi (all'interno dei quali era nel frattempo stata inglobata anche la torre romana). Dai documenti conservati (le prime testimonianze scritte risalgono al 1049) è possibile ricostruire la storia del monastero, particolarmente articolata soprattutto nel periodo rinascimentale. Ristabilito l'ordine, molte famiglie nobili si avvicendarono per incaricare come badessa una persona della propria stirpe, sino ad arrivare ai Pusterla, ai quali si deve il definitivo trasferimento delle monache a Tradate, nel 1482, lasciando la cura della terra a massari. Iniziò quindi il cosiddetto "periodo agricolo" del complesso, finché, in epoca napoleonica, nel 1799, con le soppressioni degli ordini religiosi Torba perse definitivamente lo status di monastero. L'intera costruzione venne in tal modo riadattata alle mansioni agricole: il portico venne murato, l'entrata della chiesa ampliata e trasformata in magazzino per carri e attrezzi e tutti gli affreschi vennero coperti da un nuovo intonaco. I secoli successivi furono contrassegnati da numerosi passaggi di proprietà, fino al 1971, epoca in cui l'ultima famiglia di contadini abbandonò il sito. Dopo anni di incuria e abbandono, il complesso venne acquistato nel 1977 da Giulia Maria Mozzoni Crespi che lo donò al Fondo Ambiente Italiano, il quale ha provveduto a ristrutturarlo. Nel 1986 si conclusero i lunghi lavori di restauro che consentirono di aprire la proprietà al pubblico. La torre, con funzione di avvistamento all'interno del sistema difensivo romano, ne diventò così la punta avanzata verso il fiume Olona, e rappresenta una delle poche testimonianze rimaste nel nord Italia di architettura romana difensiva del V-VI secolo. Costruita con materiale tratto dalla demolizione di complessi cimiteriali romani, essa è caratterizzata da una struttura possente, ma al contempo slanciata. I muri perimetrali, realizzati in ciottoli di fiume con alcuni inserimenti di frammenti di monumenti sepolcrali romani, infatti si assottigliano progressivamenti dalla base (in cui hanno una profondità di circa 2 m) fino alla copertura della torre (circa 85 cm), creando una serie di gradini (detti "riseghe") visibili sia all'interno che all'esterno della struttura architettonica, alta più di 18 m. Gli angoli dei muri a valle sono inoltre rinforzati da contrafforti. Alla Torre di tre piani, eretta nel V secolo, probabilmente come residenza  dell'autorità civile-militare romana, nel VIII secolo, con l’arrivo delle monache a Torba, venne aggiunto un quarto piano destinato a colombaia. Una cornice in cotto e una fascia intonacata, forse quattrocentesca, concludono la struttura. In corrispondenza degli spigoli della torre a nord-ovest e a sud-ovest si immorsa la cinta muraria che saliva lungo tutto il pendio sino a raggiungere il castrum. Gli interni della torre rivelano in modo più evidente la complessa storia dell'edificio: al primo piano infatti, accanto alle finestre a feritoia di epoca militare, figura una finestra ogivale del XV secolo. I lacerati di affresco conservati sulle pareti e gli incavi ricavati nella muratura testimoniano come, in epoca longobarda, questa stanza fosse stata destinata a sepolcreto delle badesse della comunità. Da notare fra gli affreschi ancora leggibili la figura di una monaca che riporta nell'iscrizione il nome tipicamente longobardo di Aliberga. Nell'ultima nicchia a destra, un tempo imbiancata, è tuttora visibile un ampio campo bianco contornato di ocra rossa su cui è dipinta una grande croce: una decorazione funebre che di frequente si trovava nei sarcofagi longobardi. Come si evince dall’iscrizione dell'epoca, la nicchia conteneva la tomba di una badessa di nome Alessandra, e, sempre in base ad alcune interpretazioni della scritta, l’ordine delle monache di Torba doveva essere benedettino. Fra i materiali reimpiegati per la costruzione del piano spicca una lapide romana in marmo con il rilievo di un elmo crestato. Tra l'VIII e l'XI secolo il secondo piano fu adibito a oratorio dalle monache, come testimonia la presenza dell'altare (oggi perduto) e delle raffigurazioni a carattere religioso delle pareti. Sulla parete est vi è una rara testimonianza di velario, al di sopra del quale si trova la figura di un Cristo Pantokrator imberbe e in trono, affiancato da due angeli e accanto al quale in origine dovevano essere raffigurati anche la Vergine e gli apostoli (attualmente si distinguono solo san Giovanni Battista, probabilmente atto a formare una Deesis con Maria, e forse san Pietro); sulla parete ovest scorre invece una teorie di santi martiri e sante (l'unica riconoscibile è sant'Eufemia, grazie a un frammento di nome), al di sotto della quale sono raffigurate otto monache in processione, con un espressionistico atteggiamento delle mani in preghiera; sulla parete sud restano parti di affresco raffiguranti la Vergine col Bambino e una committente inginocchiata con un cero in mano; infine, sulla parete nord, appare il resto di una testa di leone, che alcuni vorrebbero identificare con quello di san Marco. Ecco un video, di FAIchannel, sul monumento: https://www.youtube.com/watch?v=wD_6JuyBAV0.  

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Torba#La_torre, https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Torba, http://www.visitfai.it/monasteroditorba/descrizione

Foto: la prima è di Adelchi su https://it.wikipedia.org/wiki/Torba_(Gornate_Olona)#/media/File:Torre_di_Torba_2.JPG, la seconda è presa da https://it.pinterest.com/pin/547468898425846244/

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