mercoledì 14 giugno 2017

Il castello di mercoledì 14 giugno






SARZANA (SP) - Fortezza di Sarzanello

Posta a controllo della Val di Magra, la sua natura e la sua posizione ne fanno uno dei simboli della città di Sarzana. L'esistenza di una prima struttura a scopo militare è menzionata per la prima volta nel diploma dell'Imperatore Ottone I (datato 19 maggio 963), in cui viene concesso al Vescovo di Luni Adalberto, il possesso di sei castra tra i quali, quello de Sarzano. Sicuramente già prima di questa data, la collina di Sarzanello ospitava una rocca o una torre, con funzioni di presidio viario, elemento predominante di un disegno più ampio di fortificazioni a scala territoriale. Possiamo supporre che potesse fare parte di quella prima linea fortificata, nota col nome di limes bizantino, destinata a sbarrare le strade che portavano alle basi navali tirreniche (Luni) della provincia maritima Italorum, formata da castella, turres e castra collegate a vista e dislocate in modo da poter controllare gli itinerari più importanti, ad esempio vigilare sulla vicina Aemilia Scauri, la più importante strada costiera bizantina. Con il passare degli anni e con il mutare delle situazioni politico-militari, la fortezza acquistò sempre maggiore importanza, tale da ospitarvi, intorno alla fine del X secolo, una delle residenze vescovili della vallata. Il castrum viene citato costantemente negli anni 1076, 1078, 1080, come curtis dell'imperatore Federico I Barbarossa, nel 1191 come curtis di Enrico VI e nel 1203 come granaio del Vescovo. La lenta e progressiva decadenza di Luni, iniziata già dal IV secolo, portò i suoi abitanti a migrare sui colli circostanti in cerca di sicurezza, dando così luogo all'incremento se non alla nascita di nuovi borghi (Nicola, Ortonovo, Castelnuovo Magra, Ameglia) e la stessa collina di Sarzanello si popolò di esuli che vi si stabilirono, raccolti attorno alla residenza più importante del Vescovo, che si accingeva a trasferirvisi definitivamente da Luni. Probabilmente si era creato un borgo murato, all'interno del quale svettava la torre quadrata del palazzo vescovile, fulcro del villaggio, dove si svolgevano gli atti più importanti della vita politica, militare e religiosa della zona. Accanto a questo, più in basso, era la chiesa di San Martino, sotto il cui ampio portico si riuniva il Consiglio Comunale, si rogavano gli atti, si svolgevano le trattative commerciali. Nel periodo che va dal 1314 ed il 1328 fu plenipotenziario della zona il vicario imperiale Castruccio Castracani, della famiglia Antelminelli, signore di Lucca, figura nella quale Niccolò Machiavelli avrebbe identificato "Il Principe". Probabilmente, scegliendo Sarzanello come sua dimora, Castruccio si limitò ad apportare delle modifiche alla rocca preesistente, della quale però non rimane traccia alcuna essendo stata completamente distrutta o inglobata nella fortezza che si presenta attualmente. Pertanto l'appellativo di "Fortezza di Castruccio" è errato in quanto si definisce un edificio postumo, di oltre un secolo, alla morte del Lucchese. Il costante uso di questa denominazione, che non si è persa durante i secoli scorsi, discende probabilmente dalla reale importanza che Castruccio ebbe nelle sorti della Lunigiana e non ultimo, per lo spessore che trascende all'immagine della Fortezza, dalla leggendaria figura dell'Antelminelli. Nel 1421 il genovese Tomaso di Campofregoso fece eseguire dei lavori di riadattamento della rocca ed altre modificazioni e restauri si susseguirono sino che alla venuta della signoria fiorentina (1487). Dopo aver fortificato la città, erigendovi la Cittadella, peraltro avendola precedentemente distrutta, i Medici decisero di trasformare la vecchia rocca e di adeguarla alle nuove esigenze belliche. Francesco di Giovanni detto il Francione e Luca del Caprina furono incaricati di porre mano al progetto della nuova struttura si sostituì completamente alla precedente. Quando nel 1494 Piero de' Medici consegnò Sarzana e Sarzanello a Carlo VIII, la fortezza era ancora incompleta. L'opera fu ripresa successivamente quando il re tornò in Francia e i due siti entrarono in possesso del genovese Banco di San Giorgio e curata da Pietro Biancardo e Matteo Civitali che la terminarono nel 1502, seguendo fedelmente il progetto "fiorentino", in ossequio ai dettami espressi dalle teorie sull'architettura militare del senese Francesco di Giorgio Martini. Completata la costruzione della fortezza, con i tre torrioni ai vertici, si iniziò la realizzazione del rivellino, che probabilmente inglobò l'antica torre del castrum. Questa nuova struttura si rese necessaria sia per proteggere l'ingresso alla fortezza, sia per evitare che questo lato potesse essere battuto dalle artiglierie dalla collinetta a sud-est, luogo detto il Fortino, dove ben presto venne approntata una rudimentale linea di difesa. Fu solo allora che la fortezza raggiunse la sua compiutezza formale, in uno straordinario equilibrio di volumi, facilitato, nella comprensione, dall'isolamento che godeva rispetto ad altri edifici, condizione che tuttora ci permette di ammirarla. Agli inizi del XVIII secolo i francesi apportarono nuovamente alcune modifiche agli elementi difensivi, dettati dall'ammodernamento delle tecniche militari, che produssero la costruzione delle cannoniere sui due torrioni centrali; contemporaneamente furono trasformate anche le destinazioni di alcuni ambienti per destinarli ad alloggi ed al casermaggio. Nel 1747, durante la guerra per la successione austriaca, i soldati di Maria Teresa d'Austria, al comando del generale tedesco Wocter, tentarono di impadronirsi della fortezza senza riuscirvi. In questa occasione si notò come il vicino abitato di Sarzanello agevolasse gli attacchi del nemico e pertanto fu decretato, dal Governo di Genova, di abbattere le 120 case che costituivano il borgo, compresa l'antica chiesa di San Martino. L'operazione iniziò ben presto e, nel 1748, gli abitanti furono costretti a trasferirsi nella zona più a sud, che diventerà così, anche toponomasticamente, il nuovo Sarzanello. Durante la dominazione francese la fortezza corse il rischio, inspiegabile, di essere demolita e fu risparmiata solo per ragioni di tempo in quanto l'operazione doveva compiersi entro tre mesi. Nel 1814, al passaggio al Regno di Sardegna, fu decretato il restauro ed il ripristino della struttura che, nel 1837, venne visitata dallo stesso Re Carlo Alberto. Dopo la ristrutturazione del 1963, la Soprintendenza ai Monumenti della Liguria riprese i lavori nel 1980, interessando vari locali, risanati dalle notevoli infiltrazioni d'acqua, il risarcimento murario degli spalti, la pulizia del fossato. Quei lavori resero la fortezza visitabile almeno in parte, consentendo di ospitare mostre e spettacoli. La Fortezza è raggiungibile attraverso due strade carrozzabili, una detta "panoramica", parte dalla cittadina via Mazzini per salire sulla collina di Sarzanello fornendo un panorama a 180° della vallata, l'altra partendo dal quartiere della Bradia sale direttamente nell'area retrostante la Fortezza. C'è una terza strada di accesso ed è rappresentata da un camminamento pedonale detto la "Montata di Sarzanello", consigliato ai turisti per il suggestivo scenario che si può ammirare percorrendolo. La "montata" si può imboccare a piedi da via san Francesco. La Fortezza è composta da due elementi di fabbrica distinti: il primo, vero e proprio castello e elemento principale della fortificazione ha una pianta triangolare, con ai vertici tre bastioni. Questo elemento di fabbrica ospita la struttura vera e propria del castello; il secondo è un enorme rivellino in forma di terrapieno fortificato triangolare, quasi delle stesse dimensioni della fortezza; contrapposto al primo e collegato attraverso un ponte volante, così da formare con il primo elemento una sorta di rombo costituito da due triangoli. L'accesso alla fortezza è possibile attraversando il ponticello in pietra, che scavalca l'ampio e profondo fossato, fortificato anch'esso. Insieme alla "Cittadella" medicea, il Forte di Sarzanello costituisce uno dei rari esempi di architettura militare del periodo detto di transito (abbandono delle forme medioevali e passaggio a forme nuove, dettate anche dall'uso della polvere da sparo). Prima di arrivare sulla cima del colle, si incontrano alcune case scampate alla distruzione di Sarzanello, che purtroppo hanno perso quasi totalmente la loro derivazione medioevale. La fortezza è visitabile tutto l'anno. Per conoscere orari e modalità di visita è possibile contattare la fortezza allo 0187.622080 o visitare il sito www.fortezzadisarzanello.com. Mentre la fortezza è visitabile solo negli orari di apertura, l'intera collinetta è liberamente accessibile ed è un punto panoramico suggestivo su tutta la vallata. Sovente la fortezza ospita eventi culturali come mostre o eventi musicali. Altro link consigliato: http://www.icastelli.it/it/liguria/la-spezia/sarzana/fortezza-di-sarzanello. Sul web si possono trovare diversi video su questo monumento, ne segnaliamo tre: https://www.youtube.com/watch?v=kdtBGjRMCGc (di m15alien), https://www.youtube.com/watch?v=pjJuy3iNzfU (di Produzioni Italiane), https://www.youtube.com/watch?v=SDwFWEVylAA (di EarthProduzione col commento di Alberto Angela)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Fortezza_di_Sarzanello, http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Fortezze/Fortezza_Sarzanello.htm,

Foto: sono prese entrambe da http://www.locationmatrimonio.it/fortezza_di_sarzanello.html

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