SARZANA (SP) - Fortezza di Sarzanello
Posta a controllo della Val di Magra, la sua natura e la sua posizione ne
fanno uno dei simboli della città di Sarzana. L'esistenza di una prima
struttura a scopo militare è menzionata per la prima volta nel diploma
dell'Imperatore Ottone I (datato 19 maggio 963), in cui viene concesso al Vescovo
di Luni Adalberto, il possesso di sei castra tra i quali, quello
de Sarzano.
Sicuramente già prima di questa data, la collina di Sarzanello ospitava una
rocca o una torre, con funzioni di presidio viario, elemento predominante di un
disegno più ampio di fortificazioni a scala territoriale. Possiamo supporre che
potesse fare parte di quella prima linea fortificata, nota col nome di
limes
bizantino, destinata a sbarrare le strade che portavano alle basi navali
tirreniche (Luni) della provincia
maritima Italorum, formata da
castella,
turres e
castra collegate a vista e dislocate in modo da
poter controllare gli itinerari più importanti, ad esempio vigilare sulla
vicina
Aemilia Scauri, la più importante strada costiera bizantina. Con
il passare degli anni e con il mutare delle situazioni politico-militari, la
fortezza acquistò sempre maggiore importanza, tale da ospitarvi, intorno alla
fine del X secolo, una delle residenze vescovili della vallata. Il castrum
viene citato costantemente negli anni 1076, 1078, 1080, come
curtis
dell'imperatore Federico I Barbarossa, nel 1191 come
curtis di Enrico VI
e nel 1203 come granaio del Vescovo. La lenta e progressiva decadenza di Luni,
iniziata già dal IV secolo, portò i suoi abitanti a migrare sui colli
circostanti in cerca di sicurezza, dando così luogo all'incremento se non alla
nascita di nuovi borghi (Nicola, Ortonovo, Castelnuovo Magra, Ameglia) e la
stessa collina di Sarzanello si popolò di esuli che vi si stabilirono, raccolti
attorno alla residenza più importante del Vescovo, che si accingeva a
trasferirvisi definitivamente da Luni. Probabilmente si era creato un borgo
murato, all'interno del quale svettava la torre quadrata del palazzo vescovile,
fulcro del villaggio, dove si svolgevano gli atti più importanti della vita
politica, militare e religiosa della zona. Accanto a questo, più in basso, era
la chiesa di San Martino, sotto il cui ampio portico si riuniva il Consiglio
Comunale, si rogavano gli atti, si svolgevano le trattative commerciali. Nel
periodo che va dal 1314 ed il 1328 fu plenipotenziario della zona il vicario
imperiale Castruccio Castracani, della famiglia Antelminelli, signore di Lucca,
figura nella quale Niccolò Machiavelli avrebbe identificato "Il Principe".
Probabilmente, scegliendo Sarzanello come sua dimora, Castruccio si limitò ad
apportare delle modifiche alla rocca preesistente, della quale però non rimane
traccia alcuna essendo stata completamente distrutta o inglobata nella fortezza
che si presenta attualmente. Pertanto l'appellativo di
"Fortezza di
Castruccio" è errato in quanto si definisce un edificio postumo, di
oltre un secolo, alla morte del Lucchese. Il costante uso di questa
denominazione, che non si è persa durante i secoli scorsi, discende
probabilmente dalla reale importanza che Castruccio ebbe nelle sorti della
Lunigiana e non ultimo, per lo spessore che trascende all'immagine della
Fortezza, dalla leggendaria figura dell'Antelminelli. Nel 1421 il genovese Tomaso
di Campofregoso fece eseguire dei lavori di riadattamento della rocca ed altre
modificazioni e restauri si susseguirono sino che alla venuta della signoria
fiorentina (1487). Dopo aver fortificato la città, erigendovi la Cittadella,
peraltro avendola precedentemente distrutta, i Medici decisero di trasformare
la vecchia rocca e di adeguarla alle nuove esigenze belliche. Francesco di
Giovanni detto
il Francione e Luca del Caprina furono incaricati di
porre mano al progetto della nuova struttura si sostituì completamente alla
precedente. Quando nel 1494 Piero de' Medici consegnò Sarzana e Sarzanello a Carlo
VIII, la fortezza era ancora incompleta. L'opera fu ripresa successivamente
quando il re tornò in Francia e i due siti entrarono in possesso del genovese
Banco di San Giorgio e curata da Pietro Biancardo e Matteo Civitali che la terminarono
nel 1502, seguendo fedelmente il progetto "fiorentino", in ossequio
ai dettami espressi dalle teorie sull'architettura militare del senese
Francesco di Giorgio Martini. Completata la costruzione della fortezza, con i
tre torrioni ai vertici, si iniziò la realizzazione del rivellino, che
probabilmente inglobò l'antica torre del
castrum. Questa nuova struttura
si rese necessaria sia per proteggere l'ingresso alla fortezza, sia per evitare
che questo lato potesse essere battuto dalle artiglierie dalla collinetta a
sud-est, luogo detto il Fortino, dove ben presto venne approntata una
rudimentale linea di difesa. Fu solo allora che la fortezza raggiunse la sua
compiutezza formale, in uno straordinario equilibrio di volumi, facilitato, nella
comprensione, dall'isolamento che godeva rispetto ad altri edifici, condizione
che tuttora ci permette di ammirarla. Agli inizi del XVIII secolo i francesi
apportarono nuovamente alcune modifiche agli elementi difensivi, dettati
dall'ammodernamento delle tecniche militari, che produssero la costruzione
delle cannoniere sui due torrioni centrali; contemporaneamente furono
trasformate anche le destinazioni di alcuni ambienti per destinarli ad alloggi
ed al casermaggio. Nel 1747, durante la guerra per la successione austriaca, i
soldati di Maria Teresa d'Austria, al comando del generale tedesco Wocter,
tentarono di impadronirsi della fortezza senza riuscirvi. In questa occasione
si notò come il vicino abitato di Sarzanello agevolasse gli attacchi del nemico
e pertanto fu decretato, dal Governo di Genova, di abbattere le 120 case che
costituivano il borgo, compresa l'antica chiesa di San Martino. L'operazione
iniziò ben presto e, nel 1748, gli abitanti furono costretti a trasferirsi
nella zona più a sud, che diventerà così, anche toponomasticamente, il nuovo
Sarzanello. Durante la dominazione francese la fortezza corse il rischio,
inspiegabile, di essere demolita e fu risparmiata solo per ragioni di tempo in
quanto l'operazione doveva compiersi entro tre mesi. Nel 1814, al passaggio al Regno
di Sardegna, fu decretato il restauro ed il ripristino della struttura che, nel
1837, venne visitata dallo stesso Re Carlo Alberto. Dopo la ristrutturazione
del 1963, la Soprintendenza ai Monumenti della Liguria riprese i lavori nel
1980, interessando vari locali, risanati dalle notevoli infiltrazioni d'acqua,
il risarcimento murario degli spalti, la pulizia del fossato. Quei lavori
resero la fortezza visitabile almeno in parte, consentendo di ospitare mostre e
spettacoli. La Fortezza è raggiungibile attraverso due strade carrozzabili, una
detta "panoramica", parte dalla cittadina via Mazzini per salire
sulla collina di Sarzanello fornendo un panorama a 180° della vallata, l'altra
partendo dal quartiere della Bradia sale direttamente nell'area retrostante la
Fortezza. C'è una terza strada di accesso ed è rappresentata da un camminamento
pedonale detto la "
Montata di Sarzanello", consigliato ai
turisti per il suggestivo scenario che si può ammirare percorrendolo. La
"montata" si può imboccare a piedi da via san Francesco. La Fortezza
è composta da due elementi di fabbrica distinti: il primo, vero e proprio
castello e elemento principale della fortificazione ha una pianta triangolare,
con ai vertici tre bastioni. Questo elemento di fabbrica ospita la struttura
vera e propria del castello; il secondo è un enorme rivellino in forma di
terrapieno fortificato triangolare, quasi delle stesse dimensioni della
fortezza; contrapposto al primo e collegato attraverso un ponte volante, così
da formare con il primo elemento una sorta di rombo costituito da due
triangoli. L'accesso alla fortezza è possibile attraversando il ponticello in
pietra, che scavalca l'ampio e profondo fossato, fortificato anch'esso. Insieme
alla "Cittadella" medicea, il Forte di Sarzanello costituisce uno dei
rari esempi di architettura militare del periodo detto di transito
(abbandono delle forme medioevali e passaggio a forme nuove, dettate anche
dall'uso della polvere da sparo). Prima di arrivare sulla cima del colle, si
incontrano alcune case scampate alla distruzione di Sarzanello, che purtroppo
hanno perso quasi totalmente la loro derivazione medioevale. La fortezza è
visitabile tutto l'anno. Per conoscere orari e modalità di visita è possibile
contattare la fortezza allo 0187.622080 o visitare il sito
www.fortezzadisarzanello.com. Mentre
la fortezza è visitabile solo negli orari di apertura, l'intera collinetta è
liberamente accessibile ed è un punto panoramico suggestivo su tutta la
vallata. Sovente la fortezza ospita eventi culturali come mostre o eventi
musicali. Altro link consigliato: http://www.icastelli.it/it/liguria/la-spezia/sarzana/fortezza-di-sarzanello.
Sul web si possono trovare diversi video su questo monumento, ne segnaliamo
tre: https://www.youtube.com/watch?v=kdtBGjRMCGc (di m15alien), https://www.youtube.com/watch?v=pjJuy3iNzfU
(di Produzioni Italiane), https://www.youtube.com/watch?v=SDwFWEVylAA (di EarthProduzione
col commento di Alberto Angela)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Fortezza_di_Sarzanello,
http://old.comune.sarzana.sp.it/citta/Territorio/Fortezze/Fortezza_Sarzanello.htm,
Foto: sono prese entrambe da http://www.locationmatrimonio.it/fortezza_di_sarzanello.html
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