NOVOLI (LE) - Palazzo Baronale
Non sono ancora chiare le origini di Novoli. Il villaggio
sarebbe sorto intorno a tre antichissime chiese (S. Salvatore, S. Giovanni e S.
Maria Madre di Dio) grazie agli abitanti del casale di Porziano che si
trasferirono da una zona paludosa poco distante, e diedero al paese il nome di Santa
Maria Nove. Al periodo magno-greco risalgono due tombe del VI secolo a.C.
con relativo corredo. Tracce dell'epoca bizantina sono i resti dell'affresco
presente nella chiesa dell'Immacolata che rappresenta la Madonna in trono
con il Bambino con accanto la scritta in greco "Madre di Dio"
databile al XV secolo. Dal 1520 in comproprietà e poi dal 1532 in proprietà
esclusiva il feudo passò sotto la casata dei Mattei e conobbe un periodo
di splendore. La famiglia fece edificare il palazzo baronale e numerose chiese,
fra le quali la Chiesa di Sant'Andrea Apostolo, la Chiesa di Sant'Antonio Abate
e la Chiesa di San Salvatore con una caratteristica forma ottagonale.
Successivamente, dopo i Mattei, il feudo passò sotto il controllo dei Carignani
fino al 1806 con l'abolizione della feudalità. Edificato agli inizi del XVI
secolo dai baroni Mattei, il Palazzo divenne sede di una ricca biblioteca ad
opera di Alessandro Mattei II, noto come "grande umanista e
mecenate", il quale ospitò nell'edificio il filosofo e medico di Leverano Girolamo
Marciano, che si servì della Biblioteca del Conte ("ricchissima di tanti
libri che non ha pari nella provincia") per completare la sua
"Descrizione di Terra d'Otranto". Verso la metà del Seicento il
palazzo fu ampliato e modificato, mentre le ultime trasformazioni furono volute
dall'ultimo dei discendenti del Casato Mattei (il pronipote Alessandro III) che
fece costruire nel 1700 una passeggiata scoperta nel cortile e la fontana opera
di Giuseppe Cino (tuttora visibile all'interno del palazzo, al piano
superiore). Il palazzo, che si affaccia sulla piazza principale del paese,
presenta una imponenente facciata caratterizzata dall'ingresso ad arco sul
quale poggiano nove mensole, forse parte di un balcone non più esistente. Al
piano superiore si aprono una serie di finestre con coronamento a timpano,
anch'esse poggianti su mensole. L'androne, voltato a stella, immette in un
ampio cortile caratterizzato da un portale bugnato e da una balaustra in pietra. All'interno
del palazzo, infine, sono rimasti agli angoli di una sala, alcuni stemmi di
famiglie che vi hanno soggiornato: Della Torre, Pepoli, Malvezzi. Il quarto è
andato perduto. Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=IWNr6SrWmhg
(video di FocaraUp Movie), https://www.youtube.com/watch?v=f_hw7Czzetk (video
di Studio Aerrekappa), http://img.archilovers.com/projects/4f231122-2b64-4fae-b413-8793184caf07.jpg
(foto).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Novoli, http://www.comune.novoli.le.it/territorio/da-visitare/item/palazzo-baronale,
http://censimento.valledellacupa.it/gal_r.php?wchben=241&vvv=999__-__999__-__999__-__999__-____-__0---0---0---0---0---1---0---0---0---0---0---0---&bbb=31,
Foto: la prima è presa da http://www.capriellorestauri.com/project/palazzo-baronale-di-novoli-2/,
la seconda è presa da http://censimento.valledellacupa.it/inside/sched1/img/241_1_32.JPG
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