MURO LECCESE (LE) - Palazzo del Principe
Nel Medioevo
e precisamente nel 1156, il normanno Guglielmo Bosco fu il primo
principe di Muro; in seguito Ruggero figlio di Tancredi d'Altavilla conte di Lecce,
concesse il feudo ad Alessandro Gothi. Nel periodo angioino il feudo
appartenne alla casata dei De' Monti marchesi di Corigliano d'Otranto. Nel XIV
secolo il feudo di Muro Leccese fu riservato alla corona. Passò dunque alla
famiglia degli Orsini Del Balzo principi di Taranto, che delimitarono i confini
del feudo (1438), concedendolo ai Protonobilissimo, casata di origini
tarantine. Costoro furono principi di Muro fino al 1774, quando la città passò
al demanio. Nel 1797 il feudo fu concesso da Re Ferdinando al principe Antonio
Maria Pignatelli di Belmonte: questa casata tenne il feudo fino al 1854, quando
poi fu venduta al Cavaliere Achille Tamborino. Dal 1861 seguì le sorti
della Nazione. Il borgo antico , denominato "Terra" , è costituito da
un agglomerato di piccole costruzioni distribuite lungo un dedalo di viuzze. Il
Palazzo del Principe, che i muresi sino alla metà dell'ottocento chiamavano
"Castello", insieme al borgo "Terra" costituivano
sicuramente l'antico borgo fortificato mediovale di Muro Leccese. Il palazzo fu
edificato nella seconda metà del XV secolo sui resti di una struttura medievale
del Quattrocento, una fortificazione che cingeva molto probabilmente tutto il
borgo medievale. Nella zona nord del Palazzo sono stati portati alla luce un
fossato profondo circa quattro metri, ricavato nella roccia, e un tratto di
muratura con il toro, caratteristica modanatura a tondino delle fortificazioni
militari della fine del XV secolo. Inoltre, nel cortile del Palazzo, adiacente
alla fortificazione, è stato individuato un viottolo in cui erano ricavati
nella roccia delle fosse granarie di splendida fattura. L'edificio si presenta
con un'austera facciata - su Piazza del Popolo - costituita da un portale, sormontato dallo stemma dei
Protonobilissimo che raffigura un dragone, e da finestre e balconi di gusto
rinascimentale. Entrando attraverso l'androne che conduce al cortile è
possibile vedere, sotto il ponte di accesso, il fossato interrato al momento
dell'ampliamento dell'edificio. Nel cortile, a sinistra, un breve tratto di
viottolo con silo, relativo all'abitato quattrocentesco fu inglobato nel
palazzo nel XVII secolo. Sempre nel cortile è possibile leggere, grazie
all'utilizzo di tipi di pietra diversi nella costruzione del pavimento moderno,
l'andamento delle murature medievali emerse durante gli scavi archeologici. A
sinistra del cortile si accede, attraverso un secondo ponte che scavalca il
viottolo con i silos, alle stalle seicentesche che ospitano il "Museo
del Borgo". Sul lato opposto, si entra nel palazzo vero e proprio
tramite una porta monumentale sulla cui architrave è riportata la data 1546.
All'interno, nei tre vani principali del piano terra, i più antichi del
palazzo, si possono distinguere sulle pareti le originarie disposizioni delle
porte e delle finestre, lasciate a vista dopo i restauri del 2002. Nei quattro
angoli della sala centrale sono conservati peducci decorati da figure
fantastiche alternate a figure umane (il bambino che si affaccia alla vita e un
uomo piegato dal peso degli anni). All´angolo
opposto del palazzo è situata la piccola cappella ad uso della famiglia
feudatale. Dal cortile, attraverso la scala monumentale seicentesca coronata
dallo stemma dei Protonobilissimo, si accede agli ambienti del piano nobile con
la grande sala del ricevimento e gli appartamenti privati del principe e della
principessa. Nella camera da letto, dietro un armadio si conserva la latrina
privata, mentre nella sala ricevimenti c´è un camino con incisa la data 1759. Sempre dal cortile si accede nei sotterranei
dove sono visibili enormi pile monolitiche in pietra leccese per la
conservazione dell'olio, le finestre a bocca di lupo per la difesa del castello
cinquecentesco e, infine, il vano delle carceri, ricco di graffiti ed incisioni
lasciate dai prigionieri. I motivi riprodotti rappresentano animali, figure
umane, simboli religiosi ed anche delle tacche che indicano il trascorrere dei
giorni di prigionia. Attualmente
l'edificio, è in parte destinato a sede comunale, per il resto viene utilizzato
come contenitore culturale. Alcune stanze ospitano il museo che raccoglie
reperti medievali e quelli provenienti dall'antica città messapica, qui
esistita fra il IV e il II secolo a.C. Altri link consigliati: http://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/lecce/muro.htm
(scheda di Borgo Terra - Muro Leccese), http://www.japigia.com/le/muro/index.shtml?A=muro_3,
https://www.youtube.com/watch?v=JnjBzb9GZ_Q (video di Pasquale Urso).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Muro_Leccese, http://www.comune.muroleccese.le.it/territorio/da-visitare/item/palazzo-del-principe,
http://www.salentoplus.it/luoghi/luogo_palazzodelprincipe_muroleccese.php
Foto: la prima è di Lupiae su https://it.wikipedia.org/wiki/Muro_Leccese#/media/File:Muro_Palazzo_del_Principe.jpg,
la seconda è di carlom su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/83247/view
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