CAMERATA PICENA (AN) - Castello in frazione Cassero
Nel 1377, allo scopo di porre fine alla lunga "cattività
avignonese" e di riportare a Roma la sede del
papato, al Nicolò Torriglioni, patrizio anconetano ed esperto
navigatore, venne affidato il compito di portare, con la sua "galea"
il Papa
Gregorio XI da Avignone a Civitavecchia. Come ricompensa il
Pontefice donò a Nicolò Torriglioni un feudo a poca distanza da Ancona e
l’autorizzazione ad erigervi un castello, avente anche scopo di formare una
cerchia di fortificazioni militari a difesa di Ancona. Il castello del Cassero
fu costruito a partire proprio a partire da quell'anno. Il nobile possedeva
numerose proprietà terriere nei dintorni del Cassero ed era uno degli uomini
più illustri di Ancona tanto da ricoprire la carica prestigiosa di ambasciatore
d’Ancona presso Urbano IV. Dunque, la costruzione del castello del Cassero avvenne
per ragioni militari. Infatti questo consentiva un preciso canale di
comunicazione visiva: dalla torre maestra era visibile Rocca Priora a nord,
Camerata a ovest, Castel d’Emilio e Agugliano a sud, Paterno ad est. Il
castello del Cassero era originalmente a pianta quadrata, con tre torri: due
disposte nel mezzo dei lati sull’asse Sud-Est/Nord-Ovest e l’altra, detta torre
maestra, verso Sud-Ovest. Le torri e le cortine erano merlate; l’ingresso
avveniva dalla torre di guardia attraverso un robusto portone sorretto da
possenti cardini di pietra. Inoltre piccole troniere erano collocate nei punti
nevralgici: due ai lati dell’ingresso e due sotto le caditoie nel lato
principale della torre maestra. Le torri così disposte permettevano una
dotazione difensiva efficace: la torre maestra permetteva di controllare la
nemica Iesi, la torre a sud- est, detta torre di guardia, la città di Ancona e
la terza la zona di Castelferretti. La chiesa è incorporata nel castello, al
cui interno vi è un cortile pavimentato con ciottoli di fiume ed un pozzo. Dopo
la seconda metà del Cinquecento, quando il potere pontificio sulle Marche
diventò effettivo, si abbatterono le merlature guelfe (oggi c’è solo quella
della torre maestra ) e l’intero edificio venne adibito ad abitazioni,
assumendo un aspetto simile all’attuale. Il castello rimase di proprietà dei
Toriglioni fino al XVIII secolo, poi fu diviso fra vari proprietari. L’appartamento
ubicato al piano nobile, nel lato sud del castello, ha fatto parte - nella
prima metà del XIX secolo - dei beni assegnati ad Eugenio Beauharnais
( Vicerè d’Italia e figliastro dell’Imperatore Napoleone Bonaparte) a titolo
di "Appannaggio"; nel salone principale vi è un dipinto
raffigurante Perseo
che si appresta a tagliare la testa alla Medusa ed un medaglione con l’effige
di Napoleone. Nel sottosuolo del castello, si dipana un’intricata ed irregolare
maglia di grotte, costruite in mattoni, che saggiamente ed abilmente
incastrati, presentano una forma armonica ripetitiva con colonne laterali che
confluiscono in un soffitto centrale a volta. Il fondo di questi camminamenti
sotterranei è attualmente coperto dall’acqua che periodicamente si raccoglie
nella parte più bassa del castello. Il castello - abbandonato dai suoi abitanti
nel 1972 a seguito del terremoto - risulta attualmente in gran parte restaurato
ed abitato. Parte dei locali ubicati a piano terreno sono di proprietà della
Amministrazione comunale ed adibiti a luogo di eventi, anche il torrione sud
ovest (ricostruito alla fine del 1800 su modello dell’originale) è diventato di
proprietà del Comune di Camerata Picena che ha in progetto il suo restauro ed
utilizzo.
Fonti: http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-del-cassero-camerata-picena-an/,
http://www.avventuramarche.it/dettaglio_scheda.asp?id_scheda=325, http://www.libertadivacanza.it/comuni/vis_comune.php?id_comune=7&comune=Camerata+Picena
Foto: entrambe sono prese da http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-del-cassero-camerata-picena-an/
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