CASTROVILLARI (CS) – Castello Aragonese
Fu edificato nel 1490 per ordine di Ferdinando I d'Aragona, sovrano di Napoli, per tenere a freno i cittadini che si erano ribellati alla corona regia in occasione della congiura dei baroni, di cui erano a capo i cittadini Antonio e Matteo. A tale scopo fece rinforzare altri castelli strategici, tra cui quelli di Corigliano, Pizzo e Belvedere Marittimo. Edificato quasi certamente sulle fondamenta di un fortilizio più antico di età sveva, il castello si erge sopra un istmo pianeggiante del borgo antico di Castrovillari, a strapiombo sulle valli del Coscile e del Fiumicello. L’edificio presenta pianta trapezoidale all'esterno e rettangolare all'interno con grosse torri angolari di forma cilindrica, di cui quella posta a destra dell'ingresso conserva ancora l'aspetto originario. Le quattro torri angolari sono uguali in qualche particolare, ma diverse nell’aspetto e nelle proporzioni. Sono orientate quasi con precisione verso i punti cardinali. Quella meridionale ha una copertura conica ed è la più massiccia; diametralmente opposta è la torre più grande con copertura a terrazza resa invisibile all'esterno da un alto parapetto sollevato per permettere ai prigionieri di godere di passeggiate all'aperto. La torre a oriente è l'unica che può essere chiusa all'interno, fin dalla base, ed è ornata da una corona di mensole e archetti in tipico stile aragonese. L'ultima torre, la più piccola, è una piramide tronca a dodici lati con copertura a cono ed è provvista di feritoie. Tutto il maniero è decorato da un lungo cingolo di cornice di pietra che attenua l’aspetto severo, mentre la torre più grande, è decorata da archetti pensili, profondi e snelli, correnti tra due agili cingoli di pietra che le danno una meravigliosa armonia architettonica. Ben conservate le feritoie e qualche caditoia da dove buttavano sassi e materie infuocate sugli assalitori. Circondato un tempo da un profondo fossato su cui si apriva un ponte levatoio, il castello conserva sul portone d'ingresso un singolare altorilievo, raffigurante le armi reali della casa d'Aragona, e un'iscrizione latina che ricorda la data di costruzione e la dinastia del fondatore. L' interno presenta un ampio arioso cortile in cui si aprono gli ingressi alle varie abitazioni. Piccole, umide, tetre, lugubri e paurose sono le stanze delle torri. Un dedalo di corridoi e di stanzette dalle volte a botte formano i sotterranei e molti corridoi e camminamenti segreti si perdono nelle viscere della terra. Il castello, adibito a carcere dal 1495 al 1995, fu quasi sempre teatro di martirio e di dolore per gli orribili misfatti che vi si consumarono. I condannati venivano buttati a marcire nelle tetre e umide torri e dei fossati e chi riusciva a sopravvivere, si muoveva su cadaveri putrefatti. Non a caso fu definito cimitero dei vivi e la torre più grande detta "infame". Il castello, uno dei meglio conservati della Calabria, è stato oggetto, con il patrocinio del comune di Castrovillari, di una consistente opera di restauro. Verso la fine del 2011 i lavori hanno avuto termine e sono state inaugurati la Corte e il piano terra con cerimonia pubblica.
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