VALENTANO (VT) – Rocca Farnese
Le origini dell’attuale borgo di Valentano sono controverse, c’è chi afferma essere il luogo dell’antico Verentium ma secondo alcuni la fondazione si deve far risalire all’ XI secolo, al tempo cioè del pontificato di Leone IX (1049-1054) quando questi per la salvaguardia della costa del lago di Bolsena fece costruire due castelli in questa zona. Si può pensare che a quell'epoca una cinta muraria racchiudesse un forte con torre, la chiesa dedicata a San Giovanni e le prime case. Passò sotto il dominio di Orvieto nel 1212, quindi fu ceduto ai Capocci che si dichiararono “vassalli di Orvieto”. La guerra tra Orvieto e Viterbo portò a una serie di distruzioni e di ricostruzioni del castello fino al fuoco che, nel 1252, come narra la tradizione, bruciò in parte il paese che venne salvato da Sant'Agata, protettrice dagli incendi. Il Castello di Valentano, a partire dal possente torrione ottagonale tuttora visibile, fu riedificato, nel 1296, su preesistenti costruzioni difensive medievali. Nel 1327, sotto Ludovico il Bavaro, il paese e le mura di Valentano subirono gravi danneggiamenti e ancora danni vennero causati dalle truppe del prefetto Giovanni Di Vico di Viterbo nel 1350. Una fase tranquilla e senza conflitti iniziò con l’avvento dei Farnese che presero possesso del Castello nel 1354, al tempo del cardinale Albornoz, durante la presenza dei papi ad Avignone. Successivamente divennero signori di Valentano e degli altri centri confinanti. Il Castello venne abitato dai Farnese in modo più assiduo verso il 1400 allorché venne ristrutturata una parte del monumento ed edificata la torretta rotonda, posta verso levante. Ancora diversi lavori vennero eseguiti verso la fine del 1400 allorché si realizzò il cortile d'amore per le nozze di Angelo, figlio di Pier Luigi il Seniore e Lella Orsini di Pitigliano, celebrato nel 1488. I pregevoli capitelli sono opera di un certo Lorenzo, scalpellino di Firenze. Il cortile parla di questo matrimonio attraverso l'unione degli stemmi delle due famiglie e dell'allegoria della fioritura del giglio farnesiano che appare sui capitelli del colonnato inferiore. Ulteriori trasformazioni avvennero al tempo del matrimonio di Pier Luigi Farnese, juniore, con Gerolama Orsini nel 1519, con interventi di Antonio da Sangallo il Giovane (come appare nella vera del pozzo in travertino posto su di un lato posto del cortile, in alcuni elementi come portali, stipiti di finestre e, soprattutto, nel monumentale camino collocato nella superiore "Sala Ducale"). Furono questi gli anni più belli della vita del Castello perché vi nacquero personaggi importanti come: Alessandro e Ranuccio, futuri cardinali, i duchi Ottavio e Orazio e Vittoria, duchessa d'Urbino. Nel 1534 Alessandro Farnese venne eletto Papa con il nome di Paolo III. Fu lui a voler costruire la grande loggia, con undici archi superiori, in tufo e mattoni verso ponente, che per questo venne chiamata Loggia di Paolo III. Pier Luigi Farnese, nel 1537, divenne Duca di Castro e, nel 1545, di Parma e Piacenza. Il Castello venne abitato ancora dalla Duchessa Gerolama Orsini e dal figlio, il Cardinal Alessandro Farnese, che fece costruire una grande scalea affrescata per salire verso i propri appartamenti. Le numerose vertenze che videro in campo i Farnese e la Camera Apostolica si conclusero con la guerra di Castro del 1649, con la distruzione della città di Castro, capitale del ducato e l’abbandono della rocca da parte dei Farnese. Valentano divenne il centro amministrativo del Castrense e vi venne trasferito l'archivio storico. In seguito il maniero venne dapprima utilizzato come granaio e prigione della Comunità locale e, quindi, adibito dal 1731 al 1930 a Monastero di Suore Domenicane che trasformarono il castello in varie parti e, soprattutto, costruirono una Scala Santa affrescata con scene della Passione che hanno ricoperto gli affreschi d'epoca farnesiana. Durante il periodo risorgimentale un'ala del Castello ospitò una guarnigione di Zuavi, soldati francesi mandati a Valentano da Pio IX per combattere i Garibaldini (dal 1867 al 1870). Quando, verso il 1930, le suore del Monastero vennero trasferite a Gubbio, il Comune destinò il castello ad ospitare le scuole elementari e quindi alcuni ambienti vennero utilizzate come abitazioni. Abbandonato nel 1957, il complesso è stato restaurato a partire dal 1979 e dal 1996 ospita il museo civico, articolato in tre sezioni principali: Preistoria e Protostoria, Periodo etrusco, Medioevo e Rinascimento. Per approfondire si può visitare la seguente pagina web: http://www.valentano.org/larocca.htm
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