SANTA MARINELLA (RM) – Castello Odescalchi
Sorge sui resti dell’antica Punicum e della Villa di
Ulpiano e oggi, attorniato da palme e pini marittimi, domina il porticciolo
turistico di Santa Marinella. Un camminamento di ronda scoperto che collega i
torrioni circolari si sviluppa sulla cinta muraria quadrata decorata con una
merlatura. Oltrepassate le mura attraverso un elegante portale ad arco, si accede nel
cortile interno irregolare dove si può ancora ammirare l'antica torre
cilindrica saracena, il suo elemento più antico, costruita probabilmente a
protezione del piccolo centro abitato che ivi sorgeva intorno all’XI secolo. La
trasformazione del torrione in castello si ebbe tra il XV e il XVI secolo,
quando fu innalzato intorno ad esso un massiccio recinto a pianta quadrata con
quattro torri circolari, unite da un ballatoio per la ronda, e si chiuse la
porta sopraelevata della torre riducendola a finestra e aprendo sulla stessa
una nuova porta con un ponte levatoio. L’origine del castello di Santa
Marinella è da collegarsi con i potenti Signori di Vico, feudatari di un’ampia
area del litorale laziale, costruttori nel Medioevo di numerose torri e
fortezze lungo la costa. Ai di Vico seguirono numerosi altri proprietari quali
i Galeria, gli Anguillara, gli Orsini e la Camera Apostolica. Un’
ulteriore trasformazione del castello si ebbe ad opera dei Barberini (tra i cui
membri ricordiamo la principessa Cornelia Costanza), nel XVII secolo, i quali
inglobarono l’antica torre con un’ala di fabbricati, mutando l’aspetto del
castello in palazzo signorile ed erigendo per la cappella di Santa Marina, sita
nel cortile, un alto campanile a vela. L’edificio passò così all’Arcispedale
Sanctus Spiritus in Saxia (Ospedale Santo Spirito) che lo gestì fino al 1887, quando
passò agli Odescalchi, attualmente ancora suoi proprietari. Il principe
Odescalchi rafforzò il carattere di residenza gentilizia realizzando alcuni
restauri e l’attuale parco. Il castello è oggi una rinomata location per
ricevimenti e cerimonie. Si racconta che nel periodo di maggiore splendore
politico e strategico, Santa Marinella sia stata al centro anche di una storia
d’amore e di morte che per molti anni ha suggestionato la fantasia degli
abitanti e dei viaggiatori. Nella primavera del 1534 il nobile romano Mario
Savelli s’invaghì di una fanciulla promessa sposa di Cristoforo Renzi. Nemmeno
dopo le nozze fra i due il Savelli desistette dalle sue richieste e un
biglietto spedito dal castello di Palo, dimora estiva dei Savelli, caduto nelle
mani del Renzi, fece scattare la molla della gelosia folle di questi. Obbligò
infatti la moglie non solo a rispondere alle parole dello spasimante, ma anche
a fissargli per la notte seguente un appuntamento. Ad aspettarlo il nobile
Savelli, non trovò la bella giovane ma suo marito che lo uccise sparandogli prima
un colpo di pistola e poi finendolo a coltellate. Catturata e condotta a Castel
Sant’Angelo la bella Giovanna Renzi giurò, anche dopo le torture, di non essere
complice del marito fuggito di notte con una barca; solo l’intervento di
Margherita d’Austria che, impietosita la volle come propria damigella, la salvò
dal capestro. Per trovare altre notizie sul castello si può visitare il
seguente link: http://www.castellosantamarinella.it/ilcastello.html
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