CALICE AL CORNOVIGLIO (SP) – Castello Doria-Malaspina
Ha origini molto antiche ma non si conosce con esattezza la sua data di costruzione.
Già nell'XI secolo fu edificata una prima fortificazione o dimora,
probabilmente un presidio degli Obertenghi, citata in diversi documenti e atti
datati al 1077. Successivamente il feudo passò ai Malaspina che, nel XIII
secolo, si trovarono a fronteggiare gli attacchi del vescovo di Luni. Nel 1206
il contenzioso risultava già risolto con un lodo che restituiva ufficialmente
il “
castrum calisi” a Guglielmo e a Corrado Malaspina, riconoscendo che
il castello era stato occupato abusivamente dal vescovo Gualtiero. Nel corso
del XIII e del XIV secolo la proprietà feudale subì numerosi passaggi di
proprietà pervenendo a Corrado l'Antico nel 1221.
Nel
1272 i Fieschi, imparentati con i marchesi di Giovagallo, Signori di Calice, Veppo e
Madrignano, grazie al matrimonio tra Alagia Fieschi,
figlia del Conte Niccolò e il marchese Morello I (Morello) figlio del
capostipite del feudo di Giovagallo, Manfredi I, diventarono proprietari del feudo senza colpo ferire. Nel
1276 gli stessi Conti di Lavagna furono costretti a cedere buona parte dei loro
castelli alla Repubblica di Genova che glieli infeudò. La proprietà tornò ai
Malaspina del ramo di Villafranca nella prima meta del XIV secolo e, con la
nuova divisione del 1355, ad Azzone dei Malaspina del ramo di Lusuolo.
Nel 1416 i Genovesi scesero in Lunigiana per vendicare un
affronto subito da parte di un marchese Malaspina di Villafranca ed il castello di Calice fu forse
risparmiato perché infeudato ai Fieschi. Dopo altri passaggi i Fieschi
risultano ancora proprietari del feudo fino a quando, in seguito al fallimento
della congiura ordita da Gian Luigi Fieschi contro Andrea Doria, il castello
venne donato dall’imperatore Carlo V all'ammiraglio stesso. Ciò nonostante
alcune bande legate alla famiglia fliscana tentarono un vero e proprio assalto
al castello allo scopo di catturare la marchesa Placidia I Doria Spinola, feudataria
del maniero in sostituzione del marito. La marchesa riuscì tuttavia a sfuggire
all'agguato rifugiandosi, con i figli, probabilmente nel borgo diVeppo
(Rocchetta di Vara), mentre il castello venne dato alle fiamme così come
parte delle casupole in legno e paglia che lo cingevano.
Un'altra marchesa, Placidia Doria, sposata con un membro dei Del Carretto e
discendente del celebre ammiraglio, ripristinò il maniero, trasformandolo in
palazzo residenziale.
Questa è la ragione per cui
il castello porta il nome Doria-Malaspina. Nel
1772 vi fu la definitiva cessione del castello a Pietro Leopoldo Granduca di
Toscana che ne fece uso burocratico-amministrativo. Esso infatti divenne sede
del locale podestà e della guarnigione fiorentina. Stesse funzioni e usi ebbe
con il successivo passaggio nel Ducato di Modena. Dopo la proclamazione dell’Unità
d’Italia,
fu sede anche del giudice mandamentale e della
stazione dei Regi Carabinieri, una delle prime ad essere istituite nell’odierna
Provincia della Spezia. La caserma, fino agli inizi degli anni sessanta era
ospitata al piano terra del castello e comprendeva
le carceri mandamentali e l’alloggio del Comandante. Al piano nobile
furono sistemati gli uffici comunali e alcune classi delle scuole elementari, divenute scuole
dell’obbligo con il Ministro Coppino. Questo assetto rimase fino al 1993. Il
castello, articolato su quattro livelli, ultimamente ospita: la Pinacoteca “David Beghè”
(pittore affrescatore nato a Calice nel 1854 e morto a Milano nel 1933), oltre
che il Piccolo Museo “Pietro Rosa” (pittore autodidatta nato a Portovenere nel
1923 e morto a La Spezia nel 1995), il C.E.A. (Centro di Educazione
Ambientale), e il Museo dell’Apicoltura. Nel castello vi è anche una piccola
foresteria con la possibilità di pernotto all’interno dell’antica struttura.
Posto sulla sommità di una cresta
rocciosa, resto di un antico crinale modificato nei secoli da terremoti, agenti atmosferici e dalla mano
dell’uomo, il maniero ha pianta trapezoidale con un
possente torrione circolare ad uno degli angoli. Le foto che ho scelto
per il blog sono state prese dal sito: www.amalaspezia.eu
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