ACQUARICA DEL CAPO (LE) - Masseria di Celsorizzo (o
Gelsorizzo)
Poco distante dalla Chiesa
Madonna dei Panetti e dal Frantoio
Ipogeo, situati nella immediata periferia di Acquarica
del Capo, lungo la strada che porta a Torre Mozza,
si estende la monumentale Masseria fortificata di Celsorizzo,
che è databile, almeno per il primo nucleo dell'impianto, alla prima metà del XVI
secolo. La masseria è caratterizzata da un'alta torre
a pianta quadrata con feritoie e caditoie, che con i suoi tre piani domina su
tutto l’abitato di Acquarica, e da altri vani aggiunti nell'Ottocento come
deducibile dalla data 1807 incisa sull'architrave del portale di accesso. Due
sono le caratteristiche peculiari che fanno di questa torre una struttura unica
nel suo genere: in primo luogo il piano terra che, fortemente a scarpata e
somigliante ad una rampa di lancio per i piani superiori, ingloba al suo
interno una preesistente chiesetta basiliana del sec. XIII, dedicata a S.
Nicola di Mira, che era interamente affrescata: ancora oggi si possono ammirare
scene raffiguranti il Cristo Pantocratore e San Giovanni Crisostomo, ma molto
belli sono anche gli affreschi dell'Ultima Cena e dei Santi Cosma e
Damiano.
La seconda caratteristica è data dalla parte sommitale dell’ultimo piano,
diventato per metà un ballatoio funzionale ad una sovrastante torretta le cui
mensole richiamano pari pari quelle della torre. Dette mensole sono bellissime,
a tre bombature, e sostengono un parapetto aggettante munito anche di feritoie:
tra il parapetto e le fiancate della torre si è formata una caditoia continua. A
trenta metri dal fortilizio, in direzione nord, c’è una bella torre colombaia
cilindrica divisa esternamente in due livelli da un cordolo a superficie
piatta. Un toro marcapiano cinge la torre a mezzo metro dal piano della
campagna: a questa altezza nasce l’accesso all’interno della colombaia, interno
realizzato con le buche per i colombi e le scalette con i gradini sporgenti
dalle fiancate. Nella parte alta, incise su di una lastra di pietra, sono
conservate la data di fondazione -1550- e la scritta dedicatoria della nobile
famiglia dei Guarino, nella quale è anche indicato l’utilizzo della struttura per
la caccia. L’iscrizione, rozzamente incisa ed in parte erosa, recita: “FABRICIUS
GUARINUS COLUMBARIUM HOC FRUCTUS AUCUPANDIQUE CAUSS CONSTRUXIT SIBI SUIS
AMICISQUE ANNO DOMINI MDL” – “Fabrizio Guarino fece costruire questa
colombaia per sé e per i suoi amici per diletto di caccia. Anno 1550″. La
masseria, che appartiene alla famiglia Arditi di Presicce, è in totale stato di
abbandono, anzi sono stati recentemente murati tutti gli accessi ai locali di
servizio nonché alla scaletta esterna in muratura che conduce al primo piano
della torre, particolarmente critiche si presentano le condizioni statiche
della parte più alta del fortilizio. Suggestiva la corte interna, che è tutta
un incrociarsi di archi sospesi nell’aria, miracolosamente salvi pur nella loro
ardita esilità. La masseria può essere ammirata percorrendo la Superstrada
Leuca-Gallipoli. Altri link consigliati: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLLECQR00000&cod_luogo=PGLLECQR00000&cod_pe=5,
http://www.piazzasalento.it/celsorizzo-sede-darte-e-dartisti-si-aspetta-il-parere-della-regione-41149.
Ecco un interessante video di "salentovacanze74" in cui il complesso
è ripreso con un drone: https://www.youtube.com/watch?v=T8Id0GDvxlU
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Acquarica_del_Capo#Masseria_di_Celsorizzo,
http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=95321,
http://www.sagradelgrano.it/2013/mappa/
Foto: da http://www.piazzasalento.it/celsorizzo-sede-darte-e-dartisti-si-aspetta-il-parere-della-regione-41149
e di Gianfry-Gulp su http://www.panoramio.com/photo/85950811
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