lunedì 27 luglio 2015

Il castello di lunedì 27 luglio






ACQUARICA DEL CAPO (LE) - Masseria di Celsorizzo (o Gelsorizzo)

Poco distante dalla Chiesa Madonna dei Panetti e dal Frantoio Ipogeo, situati nella immediata periferia di Acquarica del Capo, lungo la strada che porta a Torre Mozza, si estende la monumentale Masseria fortificata di Celsorizzo, che è databile, almeno per il primo nucleo dell'impianto, alla prima metà del XVI secolo. La masseria è caratterizzata da un'alta torre a pianta quadrata con feritoie e caditoie, che con i suoi tre piani domina su tutto l’abitato di Acquarica, e da altri vani aggiunti nell'Ottocento come deducibile dalla data 1807 incisa sull'architrave del portale di accesso. Due sono le caratteristiche peculiari che fanno di questa torre una struttura unica nel suo genere: in primo luogo il piano terra che, fortemente a scarpata e somigliante ad una rampa di lancio per i piani superiori, ingloba al suo interno una preesistente chiesetta basiliana del sec. XIII, dedicata a S. Nicola di Mira, che era interamente affrescata: ancora oggi si possono ammirare scene raffiguranti il Cristo Pantocratore e San Giovanni Crisostomo, ma molto belli sono anche gli affreschi dell'Ultima Cena e dei Santi Cosma e Damiano. La seconda caratteristica è data dalla parte sommitale dell’ultimo piano, diventato per metà un ballatoio funzionale ad una sovrastante torretta le cui mensole richiamano pari pari quelle della torre. Dette mensole sono bellissime, a tre bombature, e sostengono un parapetto aggettante munito anche di feritoie: tra il parapetto e le fiancate della torre si è formata una caditoia continua. A trenta metri dal fortilizio, in direzione nord, c’è una bella torre colombaia cilindrica divisa esternamente in due livelli da un cordolo a superficie piatta. Un toro marcapiano cinge la torre a mezzo metro dal piano della campagna: a questa altezza nasce l’accesso all’interno della colombaia, interno realizzato con le buche per i colombi e le scalette con i gradini sporgenti dalle fiancate. Nella parte alta, incise su di una lastra di pietra, sono conservate la data di fondazione -1550- e la scritta dedicatoria della nobile famiglia dei Guarino, nella quale è anche indicato l’utilizzo della struttura per la caccia. L’iscrizione, rozzamente incisa ed in parte erosa, recita: “FABRICIUS GUARINUS COLUMBARIUM HOC FRUCTUS AUCUPANDIQUE CAUSS CONSTRUXIT SIBI SUIS AMICISQUE ANNO DOMINI MDL” – “Fabrizio Guarino fece costruire questa colombaia per sé e per i suoi amici per diletto di caccia. Anno 1550″. La masseria, che appartiene alla famiglia Arditi di Presicce, è in totale stato di abbandono, anzi sono stati recentemente murati tutti gli accessi ai locali di servizio nonché alla scaletta esterna in muratura che conduce al primo piano della torre, particolarmente critiche si presentano le condizioni statiche della parte più alta del fortilizio. Suggestiva la corte interna, che è tutta un incrociarsi di archi sospesi nell’aria, miracolosamente salvi pur nella loro ardita esilità. La masseria può essere ammirata percorrendo la Superstrada Leuca-Gallipoli. Altri link consigliati: http://www.pugliaturistica.it/info.php?user=&pw=&luogo=PGLLECQR00000&cod_luogo=PGLLECQR00000&cod_pe=5, http://www.piazzasalento.it/celsorizzo-sede-darte-e-dartisti-si-aspetta-il-parere-della-regione-41149. Ecco un interessante video di "salentovacanze74" in cui il complesso è ripreso con un drone: https://www.youtube.com/watch?v=T8Id0GDvxlU

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Acquarica_del_Capo#Masseria_di_Celsorizzo,  http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=95321, http://www.sagradelgrano.it/2013/mappa/

Foto: da http://www.piazzasalento.it/celsorizzo-sede-darte-e-dartisti-si-aspetta-il-parere-della-regione-41149 e di Gianfry-Gulp su http://www.panoramio.com/photo/85950811

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