TORRENOVA (ME) - Castello di Pietra di Roma (o Fondaco)
Un insediamento, una statio romana o meglio una
stazione di posta romana trasformata poi, nei secoli, in un castello. “...
V’erano sino ai giorni nostri due altissime torri, una rotonda, l’atra
quadrata, ...delle quali v’esiste ancora parte di fabbrica...furono le suddette
già in questo secolo rovinate come stanche di stare più in piedi pella loro
antichità... Collaterale alla torre rotonda v’esiste una gisterna, seu fossa
dove passa fama che quei Gentili avessero rinserrato non pochi martiri
cristiani seppure non volessimo credere che sia stata fatta per conservarvi
l’acque piovane....nel giro delle stanze, ponente, una mezzana se ne vedeva
pitturata ma alla mosaica o si fosse stata alla greca, con molte finiture e
molte iscrizioni, starei per dire simili a quelle di San Pietro di Deca.” Le
altre notizie certe a noi pervenute risalgono alla dominazione araba (901) di
cui era presidio militare sotto Ibrahim mentre sotto i normanni divenne posta
di controllo per l’attività cantieristica. Nel 1389 la località è citata come castrum
sive fortilitium ai piedi di San Marco. Federico di Aragona, barone di San
Marco, si ribellò a re Martino, e questi assegnò il castrum a Peralton
de Labaur. Nel 1498 il castello necessitava di una prima ristrutturazione; nel
1557 Giulio Filoteo degli Omodei lo descrive come fortezza con fossato. Nel
1578 Spanocchi dice che nel castello vi è un arbitrio di cannamelle e lo
dipinge come un forte con tre torri di cui primeggia la circolare ed a cui si
affianca l’antico acquedotto. Al contempo il Camilliani sostiene che solo nella
prima metà del XVI secolo si impiantò uno zuccherificio e lo dipinge come una
fortezza turrita “con un maschio circolare”. Infine Vito Amico lo definisce
come fortezza egregiamente munita di artiglierie con Chiese e cisterne.
L’impianto planimetrico presenta una pianta irregolare dovuta soprattutto alle
superfetazioni aggiunte nel corso dei secoli. Infatti si pensa che ad una parte
iniziale che si elevava su un costone roccioso, sul lato orientale, si siano
aggiunti negli anni corpi di fabbrica lineari con orientamento Est-Ovest. L’intero
sito, elevato sopra una leggera altura, un tempo dominava la pianura
circostante nella quale l’impianto di cannamele (canna da zucchero), risaie ed
agrumeti, con i relativi opifici industriali, quali trappeti da zucchero e
mulini, era alimentato da acquedotti di cui sopravvivono tracce. Sopra un
trovante di roccia, nell’estremità occidentale del sito, sopravvivono i resti
di una torre a pianta circolare. Dalla parte orientale sono cresciuti nel tempo
edifici che, nelle parti più evidenti sopravvissute, mostrano di appartenere al
tardo XVII secolo, oggi tutti allo stato di rudere. Sull’insieme così altamente
stratificato, durante gli ultimi decenni, sono state elevate strutture in
cemento armato.
Fonti: http://www.emmegiischia.com/wordpress/arte/luoghi/comune-torrenova-provincia-messina/,
scheda del Dr Francesco Cimino su http://www.icastelli.it/castle-1234883516-castello_di_pietra_di_roma-it.php,
http://www.comune.torrenova.me.it/2012/index.php/it/component/content/article/78-icetheme/icetabs/68-il-castello-di-pietra-di-roma-il-fondaco
Foto: da http://www.emmegiischia.com/wordpress/wp-content/uploads/2014/03/IL-FONDACO-O-PIETRA-DI-ROMA.jpg
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