TURBIGO (MI) – Castello Visconti
Citata nei documenti a partire dal 1150, la località ha
importanza storica come luogo strategico per l'attraversamento del Ticino tra Como
e Novara. Nel 1164 Federico I ricompensò il suo cancelliere con
un feudo comprendente tutti i paesi della pieve di Dairago, divenendo così il
primo feudatario del borgo. L'escavazione del Naviglio iniziata dai milanesi
nel 1179, fu importante per la nascita di quella parte della città denominata Turbigh
in giò, con la nascita di rogge, ponti e nuove strade. Il basso Medioevo fu
caratterizzato dall'insediarsi nel territorio turbighese della famiglia Piatti
che tese a porsi come guida materiale e spirituale del borgo. Già feudo dei
d'Adda, passò in seguito ai Gallarati nel 1599 e ai Doria Landi, che lo tennero
fino alla fine del Settecento. La vita di Turbigo nei due secoli successivi fu
segnata dalla presenza delle famiglie Tatti e De Cristoforis, di cui rimangono
i rispettivi palazzi, oggi di proprietà comunale. Definito nei secoli come un
vero paradiso terrestre, per l'eccezionalità del paesaggio e la ricchezza
faunistica dei suoi boschi, il borgo di Turbigo vide sorgere numerose dimore
gentilizie. In età napoleonica il comune si espanse molto, annettendo dapprima Robecchetto
e poi Nosate. Il 3 giugno 1859 il paese fu teatro dello scontro tra
franco-piemontesi e austriaci nella famosa Battaglia di Turbigo che si concluse
il giorno seguente a Magenta. Le prime notizie in merito all'esistenza del
castello risalgono al IX secolo. La struttura, a pianta quadrangolare, è in ciottoli
di fiume, pietra squadrata e mattoni; edificato intorno a una torre
presumibilmente romana, porta lo stemma dei Visconti. Costruito su di una
collina alluvionale, a dominio del Ticino del borgo sottostante, faceva parte,
con quello di Legnano, dello scacchiere visconteo. Conquistato e parzialmente
demolito nel Duecento, poi nuovamente ricostruito, nel 1569 passò alla famiglia
Gallarati, con la giurisdizione di tutto il territorio, e nel 1591 arrivò il
casato piacentino dei Landi. Il complesso si struttura attorno a un'ampia corte
quadrata con ala porticata sullo sfondo, che presenta un cornicione a sguscio
con oculi, dovuto ad interventi cinque-secenteschi atti a trasformare il
castello in residenza signorile. Attualmente si presenta in forme trecentesche
grazie all'intervento di restauro attuato nel 1922 dall'architetto Carlo Bonomi
di Turbigo. Il maniero è attualmente una residenza privata e non è visitabile.
Per accedervi si può salire la ripida via della Chiesa, oppure la scenografica
scalinata che da via Vittorio Veneto porta direttamente al terrazzamento. Da
qui si gode un bel panorama su tutto il paese e il suo circondario. Notevole è
il parco circostante, che con una dura battaglia legale è stato risparmiato dai
piani di lottizzazione di alcune amministrazioni del passato. Oggi è l'unica
area verde al centro del paese e ospita una notevole fauna di animali selvatici
(fagiani, rapaci di varie specie, ghiri, lepri, picchi rossi e verdi e molti
altri). Altri link suggeriti, dove trovare diverse immagini: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-07551/,
http://www.castellidelducato.eu/struttura.php?id=63
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Turbigo#Il_Castello,
http://www.visitamilano.it/turismo/percorsi_ed_itinerari/index.html?id=33958&idsoggetto=33646&idbonsainode=0&urlp=Castello_Visconteo_di_Turbigo_33646
Foto: da http://www.comune.turbigo.mi.it/Portals/314/Images/Castello.jpg
e di
startrek01 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/335862/view
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