SAN POLO D’ENZA (RE) – Rocca
In età romana, a seguito dell’affermarsi della importante
direttrice viaria che collegava l’ insediamento di Brescello con Taneto e la
val d’Enza, si assistette ad una notevole diffusione di insediamenti sparsi,
prevalentemente costituiti da fattorie agricole ed anche piccole formazioni
urbane, come ad esempio la cittadina gallo-romana di Luceria, situata a breve
distanza a sud di San Polo. Questa stessa “direttrice” mantenne importanza
anche durante l’Alto Medioevo, periodo durante il quale il territorio fu
frequentato da popolazioni barbariche e si affermò in zona la cosiddetta “
feudalità canossana”, che a cavallo del X-XI sec. diede origine al poderoso
apparato strategico difensivo che faceva capo alla contessa “Matilde di
Toscana” e di cui San Polo costituì un importante avamposto nella val d’Enza. La
collocazione dell’abitato di San Polo allo sbocco della montagna nella pianura
padana ne faceva infatti un fondamentale snodo strategico lungo la percorrenza
che raccordava tra loro il vicino castello di Canossa con Parma ed i vasti
territori di pianura: conseguentemente sin dal IX secolo vi fu eretto un
importante castello che presidiava il guado sul torrente Enza. Tutti gli
storici concordano nell'affermare che l'imperatore Enrico IV sostò presso il
castello di San Polo nell'ottobre del 1092 prima dello scontro con le truppe
della contessa Matilde. Nel 1070 il territorio passò dalle mani della Chiesa di
Reggio Emilia al dominio del duca di Toscana Bonifacio III di Canossa, poi ai Visconti,
agli Estensi e, nel 1633 ai Gherardini di Montagliari sino all'eliminazione dei
diritti feudali con il regime napoleonico. Del passaggio dei Gherardini, che
hanno governato per il numero maggiore di anni, le testimonianze storiche sono
ampie (si deve a loro anche la costruzione della rocca nell'attuale
configurazione e la torre dell'orologio). Lo stesso marchese Gian Francesco
Gherardini venne chiamato per breve tempo a fare il primo cittadino della città
al momento dell'unità d'Italia (il loro stemma è l'unico assente dal blasone
cittadino). Nonostante le molteplici distruzioni e ricostruzioni avvenute nel
corso dei secoli, l’area del castello di San Polo conserva anche oggi un
notevole interesse culturale e costituisce attualmente il più importante nucleo
storico dell’intero territorio comunale. Il nucleo architettonico più
rappresentativo è ancora oggi quello del castello, attuale sede municipale. Il
torrione, anche chiamato Torre dell'Orologio e risalente al Quattrocento, è
ancora integro. Sono visibili il portale maggiore che serviva per l'ingresso
dei carriaggi e quello minore per i pedoni. Si notano le grandi fenditure nelle
quali erano inserite le catene per il recupero del ponte levatoio. Sull'edificazione
del castello non si hanno documenti ufficiali da cui dedurre con precisione la
data della fondazione, ma tutto fa pensare che questa sia posteriore a quella
della vecchia "plebs" di Caviano. La rocca risultava
circondata da fosse molto profonde, era provvista di cinta, di torri, di ponte
levatoio. L'area del castello raggiungeva dimensioni notevoli poiché oltre alla
rocca vera e propria, entro le mura esterne vi erano diverse torri, abitazioni
e la cappella Marchesi con l'attigua Chiesa del Santissimo Sacramento. Ben
presto fu costruita all'interno del Castello una cappella dedicata a S. Paolo,
che diede poi il nome al "Castrum Sancti Pauli". La rocca, gravemente danneggiata durante la guerra di
successione spagnola, fu ricostruita alla fine del XVIII secolo, adattandola a
prestigiosa dimora patrizia. Nell'estate del 1978 l'Amministrazione Comunale si
impegnò nel recupero dell'edificio, riconsegnando ai cittadini la sede del loro
Municipio nella forse più prestigiosa costruzione del paese. Nella sala degli
affreschi del castello, è conservato l'antico gonfalone del comune, simbolo
della municipalità sampolese fin dall'Ottocento, che riporta l'immagine del
Santo, del paese ai piedi delle colline e gli stemmi delle famiglie che hanno
governato San Polo. Alla base della Rocca, inaugurato nel 40° anniversario
della Liberazione, è un monumento di Graziano Pompili: Il Gigante Abbattuto.
Proprio di fronte all'antica Rocca, sorge la chiesa parrocchiale del Castello,
all'interno della quale si può ammirare un bel dipinto cinquecentesco opera di
Niccolò dell'Abate e raffigurante l'Adorazione dei Magi. Per approfondire le
notizie storiche suggerisco questo link: http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=3456&pagina=1
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Polo_d'Enza,
http://www.comune.sanpolodenza.re.it/Sezione.jsp?titolo=Visitare%20San%20Polo&idSezione=16&idSezioneRif=8&lookfor=rocca
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è presa da http://mapio.net/s/51921284/
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