lunedì 29 febbraio 2016

Il castello di lunedì 29 febbraio






MONTERADO (AN) – Castello

Il 13 luglio 1267 nacque il paese di Monterado; il priore di Fonte Avellana, San Albertino degli Ubaldini, diede la possibilità agli abitanti di Fractula (Francavilla di Castel Colonna) di insidiare la collina di Monterado con la costruzione di un castello. Nel 1285 i Malatesta iniziarono a governare, e la loro giurisdizione durò fino al 1462, quando successero i Della Rovere con il Commissariato Ducale di Tomba e poi nel Ducato di Urbino fino al 1631, per passare sotto la legazione pontificia di Urbino ed ancora sotto quella di Pesaro. I gesuiti del Collegio Germanico di Roma nel 1742 costruirono il "Palazzo di Monterado", e per attuare questo furono costretti a demolire tutte le case dell'antico borgo; si salvarono solamente le mura malatestiane, ancora visibili. Nel 1810 il palazzo e tutti i 54 poderi di proprietà del Collegio passarono in proprietà - come "Appannaggio" - ad Eugenio Beauharnais, Viceré d'Italia e figliastro di Napoleone Bonaparte. Dopo il 1814 rimasero in proprietà allo stesso Eugenio ed ai suoi eredi e, fino al 1844, fecero parte dell' "Appannaggio Leuctemberg". Il centro del paese si trova nella piazzetta dove confluiscono le vite e le vicende degli abitanti; il fiume Cesano attraversa campagne, colline e boschi segnando il verde paesaggio dominato dall'alto dal castello. L'eremo di Santa Croce di Fonte Avellana un tempo controllava il borgo ed amministrava terre, contadini, braccianti agricoli ed artigiani; nel 1500 tutti i beni passarono ai gesuiti che con l'enorme ricchezza cominciarono a costruire il castello senza risparmiare nulla, facendolo progettare da Luigi Vanvitelli attorno alla metà del Settecento, sulle fondamenta di un’antica pieve dei monaci avellaniti dell’anno 1000. Il viceré d'Italia Eugenio di Beauharnais nel 1810 ne ricevette l'appannaggio e suo figlio Massimiliano, principe di Eichstatt, nel 1824 lo trasformò in una residenza principesca. Fu riscattato successivamente dal papato aiutato soprattutto dai nobili romani, e dopo alternanti vicissitudini fu acquistato dal conte Cerasi e quindi, dopo averne preso in affitto i poderi, Alessandro Cinciari riuscì a diventarne proprietario comperandolo dalla baronessa Lardinelli Incalzi. Nella sua attuale forma il castello conserva gran parte del progetto vanvitelliano. Di particolare interesse la piccola chiesa interna dove si possono ancora celebrare matrimoni e altre funzioni religiose. Ben conservati anche gli affreschi ottocenteschi di Corrado Corradi, commissionati dal principe Massimiliano di Beauharnais. Intorno al castello si stende il bosco di pini, quercie secolari, allori e viburni, fatto piantare dal Conte Cerasi nel 1846. Sono sette ettari di parco nel quale suggestivi sentieri ombreggiati invitano a godere della tranquillità del luogo e delle passeggiate nella natura viva. Il giardino, tipico giardino all’italiana, profumato dalle rose e dalle altre aiuole fiorite, è ombreggiato da giganteschi cedri del libano. Attualmente l’edificio è adibito a lussuosa struttura ricettiva.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Monterado#Il_castello, http://www.castellodimonterado.it/residenza-storica/storia-del-castello (sito ufficiale),

Foto: la prima è presa da http://www.cipiua.it/portfolio/la-cantina-del-castello/, mentre la seconda da http://www.castellodimonterado.it/fotogallery_matrimoni/fotografie/a1.jpg

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