MONTERADO (AN) – Castello
Il 13 luglio 1267 nacque il paese di Monterado; il priore di Fonte Avellana,
San Albertino degli Ubaldini, diede la possibilità agli abitanti di
Fractula
(Francavilla di Castel Colonna) di insidiare la collina di Monterado con la
costruzione di un castello. Nel 1285 i Malatesta iniziarono a governare, e la
loro giurisdizione durò fino al 1462, quando successero i Della Rovere con il
Commissariato
Ducale di Tomba e poi nel Ducato di Urbino fino al 1631, per passare sotto
la legazione pontificia di Urbino ed ancora sotto quella di Pesaro. I gesuiti
del Collegio Germanico di Roma nel 1742 costruirono il "Palazzo di
Monterado", e per attuare questo furono costretti a demolire tutte le case
dell'antico borgo; si salvarono solamente le mura malatestiane, ancora
visibili. Nel 1810 il palazzo e tutti i 54 poderi di proprietà del Collegio
passarono in proprietà - come "Appannaggio" - ad Eugenio Beauharnais,
Viceré d'Italia e figliastro di Napoleone Bonaparte. Dopo il 1814 rimasero in
proprietà allo stesso Eugenio ed ai suoi eredi e, fino al 1844, fecero parte
dell' "Appannaggio Leuctemberg". Il centro del paese si trova nella
piazzetta dove confluiscono le vite e le vicende degli abitanti; il fiume Cesano
attraversa campagne, colline e boschi segnando il verde paesaggio dominato
dall'alto dal castello. L'eremo di Santa Croce di Fonte Avellana un tempo
controllava il borgo ed amministrava terre, contadini, braccianti agricoli ed
artigiani; nel 1500 tutti i beni passarono ai gesuiti che con l'enorme
ricchezza cominciarono a costruire il castello senza risparmiare nulla,
facendolo progettare da Luigi Vanvitelli attorno alla metà del Settecento, sulle
fondamenta di un’antica pieve dei monaci avellaniti dell’anno 1000. Il viceré
d'Italia Eugenio di Beauharnais nel 1810 ne ricevette l'appannaggio e suo
figlio Massimiliano, principe di Eichstatt, nel 1824 lo trasformò in una
residenza principesca. Fu riscattato successivamente dal papato aiutato
soprattutto dai nobili romani, e dopo alternanti vicissitudini fu acquistato
dal conte Cerasi e quindi, dopo averne preso in affitto i poderi, Alessandro
Cinciari riuscì a diventarne proprietario comperandolo dalla baronessa
Lardinelli Incalzi. Nella sua attuale forma il castello conserva gran parte del
progetto vanvitelliano.
Di particolare interesse la piccola chiesa interna dove si possono ancora
celebrare matrimoni e altre funzioni religiose. Ben conservati
anche gli
affreschi
ottocenteschi di Corrado Corradi, commissionati dal principe
Massimiliano di Beauharnais.
Intorno al castello si stende il bosco di pini,
quercie secolari, allori e viburni, fatto piantare dal Conte
Cerasi nel 1846. Sono sette ettari di parco nel quale suggestivi sentieri
ombreggiati invitano a godere della
tranquillità del luogo e delle passeggiate nella
natura viva. Il giardino, tipico giardino all’italiana,
profumato dalle rose e dalle altre aiuole fiorite, è ombreggiato da giganteschi
cedri del libano. Attualmente l’edificio è adibito a lussuosa struttura
ricettiva.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Monterado#Il_castello,
http://www.castellodimonterado.it/residenza-storica/storia-del-castello
(sito ufficiale),
Foto: la prima è presa da
http://www.cipiua.it/portfolio/la-cantina-del-castello/,
mentre la seconda da
http://www.castellodimonterado.it/fotogallery_matrimoni/fotografie/a1.jpg
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