GALATONE (LE) - Palazzo Marchesale
Nel Medioevo il territorio di Galatone fu soggetto a occupazioni e scorrerie
da parte di Saraceni, Ungari e Bizantini. Con la dominazione bizantina si
svilupparono l'agricoltura e l'allevamento e si registrò un notevole incremento
demografico. Sorsero piccole comunità rurali (
Choría) dedite
all'agricoltura,
Tabelle,
Tabelluccio,
Fulcignano,
San
Cosma,
Fumonegro Morice e
Renda, le quali furono in seguito
abbandonate e le popolazioni residenti si stanziarono nel casale di Galatone. Nel
XV secolo subì l'assedio di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo che rase al suolo
una parte della cinta muraria. Dopo la morte dell'Orsini, avvenuta nel 1463,
per Galatone seguì un lungo periodo di pace, interrotta dall'invasione turca
del 1480 e dall'invasione dei veneziani quattro anni più tardi. Agli Orsini
successero i Castriota, con la scomparsa dei quali, il feudo passò nelle mani
della Corona che lo vendette ad una facoltosa famiglia genovese. Dal 1556
appartenne ai Squarciafico i quali diedero prosperità e crescita culturale
costruendo nel 1570 un ospedale per poveri gestito dal clero. Nel XVII secolo
il feudo fu retto dai Pinelli. Il XVIII secolo fu caratterizzato da una vita
politica poco vivace a causa delle frequenti elezioni di Sindaci,
sistematicamente esautorati da un governatore prepotente e accentratore. Nel 1743
la storia di Galatone fu sconvolta da un terribile terremoto, che procurò il
crollo di parte delle mura cittadine, di porta San Sebastiano, del palazzo
marchesale e di molte abitazioni, ma portò anche nuova linfa nello sviluppo
edilizio del paese. Il complesso architettonico del Palazzo Marchesale, insiste
in un’area di circa tremila metri quadrati e si articola in tre bracci
edificati disposti intorno ad un cortile centrale, chiuso verso la piazza da
una torre di epoca angioina (che ha assolto al compito di difesa e di
repressione) e da uno sfarzoso portale cinquecentesco con le insegne degli
Squarciafico. La torre, a pianta tronco-piramidale alla base e cubica nella
parte finale, non presenta importanti linee architettoniche in quanto le forme
sono quelle essenziali dell'architettura militare romanica. Probabilmente fu
edificata in periodo Angioino con feudatari i Bellotti. La struttura scarna non
è adatta a resistere ai colpi delle armi da fuoco pesanti. Solo alcune caditoie
assicuravano un contributo di difesa piombante. Unica concessione decorativa il
cordolo posto alla fine della scarpa. Una perfetta similitudine formale si
riscontra nella torre angioina inglobata nel castello cinquecentesco di Copertino.
Come appare nei dipinti cinque-seicenteschi, conservati nei templi galatei e
come descritto dell’ “Apprezzo della terra di Galatone” del 1734, la torre era
dotata di merlatura e di quattro torrette d’angolo in pietra. Sino alla fine
dell’ottocento, la Torre era contornata da un fossato e da un vallo. Al
piano terra, sotto una volta a botte, le carceri. Questo piano inizialmente era
raggiungibile solo dalla scaletta, ancora esistente, inserita all’interno della
muraglia sud. Solo dopo la metà del 1500 si aprì una porticina sul lato ovest.
Il piano superiore era raggiungibile attraverso il ponte levatoio a singola
trave, di cui se ne vede ancora chiaramente la sagoma negli incassi murari sul
lato ovest. Il ponte, aperto poggiava su di un battiponte, posto su un torrino
munito di scala a chiocciola interna. La grande sala superiore, con la volta a
crociera ogivale e camino alla romana, costituiva un rifugio sicuro in caso
d’assedio. In epoca ottocentesca fu aperta la larga breccia sulla piazza ancora
oggi usata come ingresso alla torre. Il piano terreno ha svolto anche funzioni
di stalla e locanda. La Torre è stata restaurata nel 1969 e da allora ospita la
Pro Loco. Molteplici sono le fasi di costruzione del palazzo. La genesi del
complesso si deve far risalire al’XI secolo quando il casale galateo
controllava il percorso istmico che collegava l’antico porto di Roca con Nardò
ed il suo porto Nauna, l’odierna Santa Maria Al Bagno. Si conoscono i feudatari
di Galatone solo dal 1192, anno in cui Galatone e Fulcignano furono donati al
“milite Falcone”. Di questo periodo è la muratura che si nota nell’angolo
sinistro del cortile. Alla famiglia Falcone successe in periodo svevo, prima
metà del 1200, la famiglia Gentile da Nardò. A questa epoca si fanno risalire
dei brani murari sulle facciate interne del Palazzo, caratterizzati dagli archi
passanti a sesto acuto. Nel 1265 il Regno di Puglia passò agli Angioini. Nel
feudo si successero svariati signori. Nei 1334 è accertata la prima
estesa fortificazione urbana mentre risultano infeudati i baroni Bellotti. Nel
1407 Galatone è di Ottino De Cariis, detto il Malacarne. Nel 1486 si ha l’avvento
del marchese macedone Giovanni Granai Castriota. Gli Squarciafico acquistarono
Galatone nel 1556. Nel 1588 era di Cosimo Pinelli Junior. Poi Galeazzo
Pinelli sposò Giustiniana Pignatelli. Furono i Pinelli-Pignatelli a edificare,
negli anni a cavallo fra il Cinquecento ed il primo decennio del Seicento, la
facciata monumentale. Il palazzo rimase di proprietà dei Belmonte sino al 1927,
anno in cui la marchesa Anna Ravaschieri Fieschi Pinelli Pignatelli Granito ne
fece dono all’ordine dei Frati Minori Terziari dell’Addolorata. A loro rimase
sino al 1981 quando il palazzo venne acquisito dal Comune di Galatone. Il
restauro iniziato nel 1985 si è protratto fino al 2009, con la necessità di ulteriori
fondi per il definitivo completamento. Nella lesena all'angolo occidentale
della facciata sono presenti gli stemmi araldici delle famiglie feudatarie
degli Squarciafico, dei Pinelli, dei Pignatelli e dei Grillo. Gli ambienti
interni, danneggiati e rimaneggiati in seguito al sisma del 1743 che causò il
crollo della parte nord della struttura, comprendono le stalle e i locali della
servitù al piano terra, le stanze della nobiltà al piano superiore. A
testimonianza dell'antico splendore dell'edificio, rimangono il portale e le
eleganti finestre decorate con motivi floreali e mascheroni - di gusto
tardo-cinquecentesco - che guardano verso la piazza SS. Crocifisso e su via
castello. Per approfondire, vi invito a leggere le schede di Giuseppe Resta su http://www.mondimedievali.net/castelli/Puglia/lecce/galatone.htm
e su http://www.mondimedievali.net/castelli/Puglia/lecce/galatone2.htm
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Galatone, http://www.comune.galatone.le.it/territorio/da-visitare/item/palazzo-marchesale,
http://prolocogalatone.altervista.org/index.php/galatone/centro-storico/30-palazzo-marchesale-.html
Foto: la prima è presa da http://www.nelsalento.com/guide/galatone.html, la
seconda è presa da http://www.salentoviaggi.it/public/localita/1_Torre-Pignatelli.jpg
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