giovedì 11 febbraio 2016

Il castello di giovedì 11 febbraio






ARONA (NO) - Rocca Borromeo

La Rocca Borromea di Arona era, prima del suo smantellamento, una costruzione a scopo difensivo affacciata sul Lago Maggiore. Assieme alla gemella - ancora intatta e imponente - Rocca Borromea di Angera era uno dei principali punti di controllo strategici del Lago Maggiore in epoca antica. La fortezza, costruita in territorio Piemontese, nel comune di Arona, venne fondata in un periodo di poco precedente all'anno Mille sotto il controllo dei Longobardi. Già nell’XI secolo la Rocca è una fortezza, arx, con scopi militari, e divenne anche il rifugio dei vescovi di Milano in fuga dalla città. Le prime notizie della Rocca si trovano in un documento dell’anno 999, che regolava uno scambio di terre tra l’abate del monastero di Arona e l’arcivescovo di Milano: tra i testimoni compare il nome di un tal Gisemondo, abitante sulla Rocca. Alla fine del XII secolo la fortezza entrò nella sfera di influenza dei potenti milanesi e venne rinforzata per contrastare gli attacchi delle città alleate a Federico Barbarossa. La fortezza passò sotto il controllo dei signori di Milano, i Torriani, seguiti poi dai Visconti. Durante gli scontri tra le due famiglie per il potere su Milano, Ottone Visconti occupò la Rocca, che venne successivamente distrutta da un esercito dei Torriani. Dopo la vittoria dei Visconti nella battaglia di Desio del 1277, la Rocca venne ricostruita. Due secoli dopo, precisamente nel 1439, la costruzione cambiò di nuovo proprietario insieme all'intero Comune e il Castello di Arona, quando Filippo Maria Visconti la cedette come feudo a Vitaliano I Borromeo. Dopo pochi anni quest'ultimo diventò conte di Arona. Per ben quattro secoli (fino al 1797, quando vengono aboliti i diritti feudali sotto il dominio dei Savoia) la Rocca rimase in mano alla Famiglia Borromeo, dando addirittura i natali al futuro cardinale San Carlo Borromeo il 2 ottobre 1538, nella cosiddetta “Camera dei tre laghi” del castello, così chiamata per la vista di cui era possibile godere. I resti della camera (posti tra il Salone delle Armi e la Porta del Soccorso) sono ancora visibili mentre gli arredi sono stati collocati in una cappella dietro all’altare della Chiesa di San Carlo Borromeo sull’omonimo colle. Il santo nel 1573 ebbe dei contrasti con il governatore spagnolo di Milano: quest’ultimo ordinò allora ai suoi soldati l’occupazione della Rocca, che ritornò in mano ai Borromeo solo dopo alcuni anni. Con i Borromeo iniziò il consolidamento delle strutture difensive della città, a cominciare dalla Rocca. La fortezza venne dotata della terza cinta muraria e di una strada segreta, che la collegava al nuovo porto militare, costruito negli stessi anni. La maggior parte dei ruderi visibili oggi sulla Rocca appartiene a questo periodo. All’inizio del XVI secolo anche Arona venne coinvolta nel conflitto tra Francesi e Spagnoli per il predominio sull’Italia. Negli anni di governo spagnolo su Milano la Rocca subì frequenti presidi militari spagnoli, inviati dal governatore per contrastare gli attacchi nemici. La fortezza venne colpita da ben sette fulmini che causarono altrettante esplosioni alla polveriera. Arona accolse favorevolmente le truppe napoleoniche nel 1798, al momento del loro arrivo in Italia, ma dopo pochi mesi la Rocca venne nuovamente occupata dalle truppe austriache, che furono costrette ad arrendersi definitivamente ai francesi nel giugno del 1800, dopo un assedio di una ventina di giorni. Poche settimane dopo Napoleone Bonaparte decise la distruzione totale della Rocca in quanto poteva costituire, in caso di occupazione da parte dei nemici, un ostacolo per il transito delle sue truppe. L’opera di demolizione mediante l’utilizzo di cariche esplosive durò per quasi un anno e avvenne a spese della città e della provincia dell’Alto Novarese. Il materiale ricavato fu utilizzato per la massicciata della nuova strada del Sempione destina a unire Milano e Parigi. Da quel momento della Rocca di Arona rimangono solo alcuni resti. Dopo decenni d'abbandono, nel gennaio 2011 l'amministrazione Comunale guidata dal sindaco Alberto Gusmeroli e il principe Giberto Borromeo hanno siglato un accordo di comodato gratuito a favore della città per 16 anni. Dal settembre 2011 grazie ad un enorme lavoro sinergico tra amministrazione comunale, Volontari del Registro Comunale, imprese locali, fondazioni bancarie il parco è stato reso nuovamente fruibile. L'apertura definitiva risale al marzo 2012 con l'inaugurazione del punto di ristoro gestito dalla famiglia Liberati, il parco giochi e l'arrivo di alcuni animali. Nel maggio 2013 è stato inaugurato il percorso botanico e a luglio 2013 si è tenuto il concerto di Giovanni Allevi alla presenza di duemila persone. Nel novembre 2013 l'amministrazione comunale ha ottenuto l'estensione del Comodato gratuito a favore della città per un totale di 26 anni. Il parco oltre ad essere uno dei posti più incantevoli del lago Maggiore, accoglie numerosi animali, all'interno è possibile visitare una mostra che ripercorre la storia della Rocca dalla preistoria ai giorni nostri, un plastico della fortificazione originaria, filmati storici e panoramici del sito aronese. Altri siti consigliati: http://www.parcoroccaarona.com/, http://www.lagomaggiore.net/itinerari/itinerari-naturali/la-rocca-borromea-di-arona.htm, https://www.youtube.com/watch?v=8IyUzzuc3H0 (video di dislag1).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_di_Arona, http://www.comune.arona.no.it/index.php/la-rocca-di-arona.html

Foto: entrambe sono prese da http://www.lagomaggiore.net/itinerari/itinerari-naturali/la-rocca-borromea-di-arona.htm

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