ARONA (NO) - Rocca Borromeo
La Rocca Borromea di
Arona era, prima del suo smantellamento, una costruzione a scopo difensivo
affacciata sul Lago Maggiore. Assieme alla gemella - ancora intatta e imponente
- Rocca Borromea di Angera era uno dei principali punti di controllo strategici
del Lago Maggiore in epoca antica. La fortezza, costruita in territorio Piemontese,
nel comune di Arona, venne fondata in un periodo di poco precedente all'anno
Mille sotto il controllo dei Longobardi. Già nell’XI secolo la Rocca è una
fortezza, arx, con scopi militari, e divenne anche il rifugio dei vescovi di
Milano in fuga dalla città. Le prime notizie della Rocca si trovano in un
documento dell’anno 999, che regolava uno scambio di terre tra l’abate del
monastero di Arona e l’arcivescovo di Milano: tra i testimoni compare il nome
di un tal Gisemondo, abitante sulla Rocca. Alla fine del XII secolo la fortezza
entrò nella sfera di influenza dei potenti milanesi e venne rinforzata per
contrastare gli attacchi delle città alleate a Federico Barbarossa. La fortezza
passò sotto il controllo dei signori di Milano, i Torriani, seguiti poi dai
Visconti. Durante gli scontri tra le due famiglie per il potere su Milano,
Ottone Visconti occupò la Rocca, che venne successivamente distrutta da un
esercito dei Torriani. Dopo la vittoria dei Visconti nella battaglia di Desio
del 1277, la Rocca venne ricostruita. Due secoli dopo, precisamente nel 1439,
la costruzione cambiò di nuovo proprietario insieme all'intero Comune e il
Castello di Arona, quando Filippo Maria Visconti la cedette come feudo a Vitaliano
I Borromeo. Dopo pochi anni quest'ultimo diventò conte di Arona. Per ben
quattro secoli (fino al 1797, quando vengono aboliti i diritti feudali sotto il
dominio dei Savoia) la Rocca rimase in mano alla Famiglia Borromeo, dando
addirittura i natali al futuro cardinale San Carlo Borromeo il 2 ottobre 1538,
nella cosiddetta “Camera dei tre laghi” del castello, così chiamata per la
vista di cui era possibile godere. I resti della camera (posti tra il Salone
delle Armi e la Porta del Soccorso) sono ancora visibili mentre gli arredi sono
stati collocati in una cappella dietro all’altare della Chiesa di San Carlo
Borromeo sull’omonimo colle. Il santo nel 1573 ebbe dei contrasti con il
governatore spagnolo di Milano: quest’ultimo ordinò allora ai suoi soldati
l’occupazione della Rocca, che ritornò in mano ai Borromeo solo dopo alcuni
anni. Con i Borromeo iniziò il consolidamento delle strutture difensive della
città, a cominciare dalla Rocca. La fortezza venne dotata della terza cinta
muraria e di una strada segreta, che la collegava al nuovo porto militare,
costruito negli stessi anni. La maggior parte dei ruderi visibili oggi sulla
Rocca appartiene a questo periodo. All’inizio del XVI secolo anche Arona venne
coinvolta nel conflitto tra Francesi e Spagnoli per il predominio sull’Italia.
Negli anni di governo spagnolo su Milano la Rocca subì frequenti presidi
militari spagnoli, inviati dal governatore per contrastare gli attacchi nemici.
La fortezza venne colpita da ben sette fulmini che causarono altrettante
esplosioni alla polveriera. Arona accolse favorevolmente le truppe napoleoniche
nel 1798, al momento del loro arrivo in Italia, ma dopo pochi mesi la Rocca venne
nuovamente occupata dalle truppe austriache, che furono costrette ad arrendersi
definitivamente ai francesi nel giugno del 1800, dopo un assedio di una ventina
di giorni. Poche settimane dopo Napoleone Bonaparte decise la distruzione
totale della Rocca in quanto poteva costituire, in caso di occupazione da parte
dei nemici, un ostacolo per il transito delle sue truppe. L’opera di demolizione
mediante l’utilizzo di cariche esplosive durò per quasi un anno e avvenne a
spese della città e della provincia dell’Alto Novarese. Il materiale ricavato fu
utilizzato per la massicciata della nuova strada del Sempione destina a unire
Milano e Parigi. Da quel momento della Rocca di Arona rimangono solo alcuni
resti. Dopo decenni d'abbandono, nel gennaio 2011 l'amministrazione Comunale
guidata dal sindaco Alberto Gusmeroli e il principe Giberto Borromeo hanno siglato
un accordo di comodato gratuito a favore della città per 16 anni. Dal settembre
2011 grazie ad un enorme lavoro sinergico tra amministrazione comunale,
Volontari del Registro Comunale, imprese locali, fondazioni bancarie il parco è
stato reso nuovamente fruibile. L'apertura definitiva risale al marzo 2012 con
l'inaugurazione del punto di ristoro gestito dalla famiglia Liberati, il parco
giochi e l'arrivo di alcuni animali. Nel maggio 2013 è stato inaugurato il
percorso botanico e a luglio 2013 si è tenuto il concerto di Giovanni Allevi
alla presenza di duemila persone. Nel novembre 2013 l'amministrazione comunale ha
ottenuto l'estensione del Comodato gratuito a favore della città per un totale
di 26 anni. Il parco oltre ad essere uno dei posti più incantevoli del lago
Maggiore, accoglie numerosi animali, all'interno è possibile visitare una
mostra che ripercorre la storia della Rocca dalla preistoria ai giorni nostri,
un plastico della fortificazione originaria, filmati storici e panoramici del
sito aronese. Altri siti consigliati: http://www.parcoroccaarona.com/, http://www.lagomaggiore.net/itinerari/itinerari-naturali/la-rocca-borromea-di-arona.htm,
https://www.youtube.com/watch?v=8IyUzzuc3H0 (video di dislag1).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_di_Arona, http://www.comune.arona.no.it/index.php/la-rocca-di-arona.html
Foto: entrambe sono prese da http://www.lagomaggiore.net/itinerari/itinerari-naturali/la-rocca-borromea-di-arona.htm
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