MONTEIASI (TA) – Palazzo Ducale Antoglietta
Il popolamento del casale denominato "Montijasum" ebbe luogo nel XVI
secolo, su disposizione della nobile famiglia degli Antoglietta,
originariamente Natoli o de Nanteuil. Costoro, di origine normanna, devono il
nome al castello di Nantouillet (anticamente
Nantoletium), ubicato nelle vicinanze di Parigi, assegnato loro
dai primi sovrani capetingi nel IX secolo. Nel 1280 i cavalieri reali Natoli
presero parte alla campagna condotta da Carlo I d’Angiò, con il quale erano
imparentati, per la conquista del regno che fu di Federico II di Svevia.
Provenienti da una secolare stirpe di condottieri, tutti cavalieri milites, si
distinsero in battaglia, e per meriti militari, ricevettero vasti possedimenti
in varie parti d'Italia direttamente da Re Carlo I d'Angiò, tra cui Sicilia,
Campania e Toscana ma anche in Puglia dove si trasferirà un ramo della
famiglia. La famiglia nel corso del tempo modificò il proprio cognome da de
Nanteuil (di Natoli) a Landoglia fino a dell'Antoglietta. In Particolare, a
Enrico Landoglia vennero assegnate alcune aree dell'attuale Salento, nello
specifico il versante orientale dell'odierna provincia di Taranto. Erardo
(Erard de Nanteuil) fu il primo della stirpe dei Landoglia ad essere elevato barone
di Fragagnano, nella cui giurisdizione ricadeva un Parcus Tabernae di epoca tardoantica,
una stazione di rifornimento gestita dai Cavalieri di San Giovanni. A precisare
il ruolo dei Landoglia-Antoglietta fu l'arcivescovo di Taranto Lelio Brancaccio,
che fra il 27 aprile e il 13 maggio 1578 compì una visita pastorale in cui
indicò la baronessa Geronima Delli Monti, vedova dell'ottavo barone Francesco
Antonio Landoglia (il primo della sua famiglia a farsi chiamare
"dell'Antoglietta"), l'iniziatrice della costruzione del casale. Il
barone Francesco Antonio aveva lasciato a Diofebo, figlio di primo letto,
l'area degli attuali comuni di Fragagnano, San Marzano di San Giuseppe, Monteparano,
Carosino, Roccaforzata, e a Giovan Tomaso, figlio della baronessa Delli Monti,
il casale di Montijasum. In tal veste, Giovan Tomaso compare nella relazione di
Lelio Brancaccio, che indica anche una popolazione di ottanta anime. Nel XVII
secolo i Landoglia-dell'Antoglietta dominarono i propri casali lasciando che potessero
stabilirsi albanesi, cristiani di rito greco, costretti ad emigrare a causa
delle guerre. A Giovan Tomaso dell'Antoglietta succedette Pompeo. Livia, figlia
di quest'ultimo, andò in sposa al nobile di Taranto, Carlo Ungaro. Con tale
unione si estinse questo ramo della famiglia. L'anello di congiunzione con il
Medioevo è attestato da un alto muro portante, ben conservato nella parte
posteriore del Palazzo Ducale, in pieno centro storico, un tempo detta masseria
di Monteiasi, nel XV secolo già di proprietà della famiglia Antoglietta e la
esistente masseria della Taverna; ed è proprio dalla fine del 1400 che la
storia di Monteiasi diventa più leggibile e documentata. Agli inizi del 1500 la
Masseria della Taverna per mezzo secolo circa divenne Stazione del Sovrano
Militare Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni, chiamati Cavalieri di Malta. Si
può sostenere che questo edificio insieme all'altra masseria divenuta poi
Casale e successivamente Palazzo Ducale rappresentano i riferimenti più certi
da cui si può far data per i primi nuclei abitativi che diedero vita al paese e
alla comunità di Monteiasi.
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