CASTELNUOVO DI PORTO (RM) – Rocca Colonna
Le prime notizie risalgono al 1074 tramite una bolla papale (di Gregorio VII)
in cui viene chiamata
Castrum Novum e definita come feudo per metà di
San Paolo fuori le mura (forse Civitella San Paolo). Il nome, poi divenuto
"Castello Nuovo", probabilmente è da ricercare alla costruzione di un
nuovo castello a discapito di uno più antico. In seguito fu occupata da Stefano
di Teobaldo ma, nel 1139, papa Innocenzo II restituì il castello ai legittimi
proprietari. Nel 1208 papa Innocenzo III favorendo suo fratello Riccardo Conti
non fece i conti con Onorio III che riconfermò di nuovo il castello agli
originari proprietari. Nel 1252 il castello risulta proprietà dei Colonna, indi
dopo vari passaggi di proprietà pervenne a Stefano Colonna che migliorò la
struttura difensiva della costruzione. Il recinto del Castrum novum, insediato
sull'isolata rupe, venne fortificato con tre torri quadre collegate da una
cortina di piccoli parallelepipedi tufacei, guarnita esternamente da un vallum.
Al suo interno nell'antica cappella dedicata a San Silvestro, si conserva
affrescata l'immagine della Madonna con Bambino e Santi. Papa Bonifacio VIII
Caetani tolse il castello ai Colonna, come acerrimo nemico della famiglia, ma,
nel 1306, Clemente V, riassegnò il castello alla famiglia romana. Espugnato nel
1435 sotto Eugenio IV, fu fatto restaurare nel 1453 da Nicolò V servendosi
dell'opera di Giovanni da Milano e di tal Janni, lasciando a memoria del suo intervento
una lapide murata. Nel 1484, il castello, come numerosi edifici civili e
religiosi, fu lesionato da un forte terremoto. Nel 1501 papa Alessandro VI
Borgia confiscò il castello e lo dotò di difese armate, munendolo di pezzi di
artiglieria. Anche il borgo, che dal primitivo nucleo sorto vicino al castello
andava sviluppandosi a fuso intorno ad esso, venne cinto da mura e torri
circolari di difesa. I Colonna in seguito tornarono in possesso del castello. Nel
1518 fu dei Di Francesco. La famiglia successivamente entrò in lotta con Zagarolo
e altre famiglie per via di gestione sui castelli. La bagarre fu sedata da papa
Paolo III con una bolla datata 11 gennaio 1539. Nella seconda metà del '500,
Sciarra Colonna commissionò agli Zuccari l'ornamentazione del «Palazzo». In una
delle numerose sale, ricchi stucchi rappresentano scene storiche e immagini
iconografiche finemente eseguite. Successivamente (nel 1581) fu gestito dallo
Stato della Chiesa. Il tesoriere di Papa Gregorio XIII lo fornì di armi e
munizioni. A nulla servirono lamentele da parte della precedente famiglia per
la restituzione del castello. Il 12 giugno 1627 Scipione Degli Effetti fu
concessionato delle entrate del castello. Sminuito di valore anche per la
Camera Apostolica, il Palazzo fu adibito a carcere mandamentale, mentre la sala
affrescata divenne sede della Pretura. Attualmente i possenti corpi edilizi che
racchiudono il cortile, privati di ogni funzione, sono in attesa di un restauro
consolidativo e di riuso che ridia lustro all'antica fortezza colonnese. Una
lapide sul muro esterno dell’edificio menziona il restauro della Via Flaminia
del 1580 da parte di Clarice Colonna Anguillara. Un'altra lapide ricorda quando
Carlo III di Borbone alloggiò in questo castello mentre si apprestava ad
espugnare il Regno di Napoli. Un altro stemma marmoreo murato nella torre a
levante ricorda altre opere eseguite sotto il pontificato di Urbano VIII
Barberini. Simboli araldici sui portali, invece, fanno capire le famiglie che
si sono succedute nel possesso del maniero. Per approfondire si può leggere
qui:
http://www.viverenuovo.it/roccacolonna/ante/rocca_e_colonna.html
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Castelnuovo_di_Porto,
http://castelnuovovr.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=76:la-rocca-colonna&catid=36:monumenti&Itemid=18,
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