VALLE CASTELLANA (TE) – Castello Bonifaci in frazione
Vallenquina
Vallenquina, che
alcuni dicono anticamente si chiamasse Vallonchina,
altri Valle Equina, è una frazione di Valle Castellana
(Teramo) a m.869 s.l.m. e si trova lungo la strada che per secoli ha consentito
l’accesso al Piceno ed alla Val Vibrata da Roma. Una strada di comunicazione
importantissima, presidiata fin dal XII secolo e per molto tempo dal Castel
Manfrino (http://castelliere.blogspot.it/2013/07/il-castello-di-sabato-13-luglio.html),
la fortificazione voluta da Manfredi di Svevia, di cui oggi sono visibili solo
pochi ruderi, nei pressi di Macchia da Sole, a vista del borgo di Piano
Maggiore. Il borgo è riconoscibile anche da grande distanza, per via della
presenza di una costruzione assolutamente particolare che è il Castello Bonifaci.
L’edificio ha una torre quadrata con merlature e fu fatto costruire in stile
neogotico agli inizi del 1900 dallo studioso Vincenzo Bonifaci (1864-1943),
forse sui resti di un’antica torre. Vincenzo Bonifaci, personalità di spicco a
cavallo di due secoli, fu avvocato e poi notaio in Bellante, fu professore di
economia politica all’Istituto Tecnico di Teramo e scrisse saggi sui filosofi Giordano
Bruno e Fausto Socini. Oggi la costruzione è di proprietà della famiglia
Angelini. Sull'architrave di una porta posta sotto la volta che dà accesso al
cortile retrostante è incisa la data del 1856. Sotto la stessa volta di accesso
fa bella mostra di sè lo stemma araldico dei Bonifaci, recante l’aquila
ghibellina, che richiama quello degli Svevi di Manfredi, Re di Sicilia. Si
presenta come un piccolo agglomerato di case ben ristrutturate disposte lungo
l’unica breve strada in modo ordinato, per le cui costruzioni è stata usata
quasi esclusivamente la pietra arenaria. In fondo alla via si trova il
“castelletto”, nel cortile posteriore del quale si trova la chiesetta di San
Nicola, oggi in ristrutturazione, risalente probabilmente alla dominazione
spagnola di Carlo V d’Asburgo (1500-1558). L’edificio rimanda, seppur in maniera molto più
modesta, al castello del pittore Gennaro della Monica di Teramo e alle sue
architetture. Il complesso di Vallenquina sorge in posizione centrale allo
stretto crinale dove si adagia il borgo, sbarrando il passo all'unica via che
percorre l'abitato. I contrasti tra i colori dell'arenaria, del travertino e del
cotto (usato per le finiture) ne abbelliscono le facciate dove si aprono le
finestre ogivali impreziosite al piano terra da interessanti inferriate. Una
fila di piccoli beccatelli merlati funge da cornicione al corpo principale a
richiamare le fortificazioni medievali ormai distanti negli anni, il tutto
dominato dalla piccola torretta d'avvistamento che scruta l'orizzonte cercando
le tracce di ormai improbabili invasori. Costruito accorpando altre abitazioni
preesistenti, delle quali emergono le tracce fra le mura, è unito ad un'altra
ala mediante un ponte, oltrepassato il quale si accede al cortile sul retro del
castello. Qui è possibile visitare “virtualmente” il moderno castello: http://toranonuovo.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=97958.
Altro link suggerito: http://pensieriteramani.blogspot.it/2013/04/nel-maniero-di-vallenquina.html
Fonti: http://www.paesiteramani.it/Paesi/Vallenquina.htm,
http://www.habitualtourist.com/castello_di_vallenquina
Foto: la prima è di Peter Forster su https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vallenquina_-_Castello_Bonifaci.JPG,
la seconda è di Dino Pettinaro su http://www.panoramio.com/photo/90581009
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