AIELLO CALABRO (CS) - Castello
Il sito ove sorge l'attuale castello era già stato
fortificato in epoca bizantina, probabilmente per resistere alle scorrerie
arabe (la vicina città marittima di Amantea fu emirato arabo tra l'846 e l'885-886
e poi nuovamente conquistata dagli arabi siciliani tra il 976 e il 1031-1032).
In seguito, il castello di Aiello resistette per quattro mesi a Roberto il
Guiscardo nel 1065, che perse nell'assedio due nipoti, fatti poi seppellire
presso l'abbazia di Sant'Eufemia. In epoca sveva Aiello fu feudo di Riccardo di
Salerno, figlio di Matteo di Salerno, cancelliere e protonotario di Federico II
di Svevia, e fratello di Nicola di Salerno, arcivescovo di Salerno: acquistò
perciò grande importanza, non più solo per motivi strategici, ma anche
economici e sociali. Nel 1269 Aiello ed Amantea, assieme ad altri luoghi della
Calabria, si ribellarono al nuovo sovrano Carlo I d'Angiò, un francese imposto
dal Papato e dal Regno di Francia per scalzare il discendente della casata
sveva, Corradino di Svevia. Aiello fu così assediata dalle truppe del
giustiziere di Val di Crati Giovanni Brayda e dell'arcivescovo di Cosenza
Tommaso Agni da Lentini. Una volta conquistata, divenne la base per la
riconquista di Amantea. I ribelli catturati furono rinchiusi nel castello di
Aiello e puniti atrocemente, con l'estrazione di entrambi gli occhi o simili
punizioni sanguinarie. Per questo nel 1270 la guarnigione del castello di
Aiello risultava la più numerosa della Calabria assieme a quella di Stilo. Il
paese, che contava circa un migliaio di abitanti, doveva pagare pesanti tasse
per il mantenimento di una guarnigione così grande. I castellani peraltro
ricevevano stipendi favolosi: a titolo di esempio, sappiamo che Giovanni di
Sorrento, capitano e castellano nel 1421, riceveva uno stipendio annuo di 30 onze,
calcolate in circa 73 milioni di lire del 1994 (circa 35.000 euro attuali). Nel
1463 Ferdinando I d'Aragona concesse il feudo di Aiello, appena riconquistato
dopo l'ultimo tentativo angioino di riprendersi il Regno di Napoli, al fedele
Ferdinando de Siscar, difensore di Cosenza durante la rivolta angioina. I
Siscar mantennero il possesso del feudo e delle sue pertinenze (Serra d'Aiello,
Lago, Cleto) fino al 1563, anno in cui lo vendettero ai Cybo-Malaspina per 38.000
ducati. Nel frattempo, durante la breve parentesi dell'occupazione francese del
Regno di Napoli condotta da Carlo VIII di Francia (1496-1498), Aiello fu la
roccaforte degli aragonesi fedeli al re Ferrante d'Aragona, esule ad Ischia.
Perciò venne assediata dai francesi, e liberata non senza gravi perdite da Gonzalo
Fernandez de Cordoba. Nel Cinquecento il castello di Aiello era uno dei più
grandi e notevoli dell'Italia meridionale. Il suo progressivo abbandono fu
determinato dai danni del terremoto del 1638, e da quelli ancor più gravi del sisma
del 1783, che tra l'altro uccise il castellano Giuseppe Parise. Nel 1789 il
tenutario del feudo Carlo Di Tocco, duca di Popoli (cognato della legittima
feudataria Maria Teresa Cybo), ordinò un inventario del castello, con l'intenzione
di restaurarlo: ma la situazione si rivelò tanto disastrata che fu abbandonato
ogni progetto. Il terremoto del 1905 provocò il distaccamento di blocchi della
roccia del castello, che caddero sull'abitato distruggendo alcune case. Negli
anni Novanta è stata avviata la pulizia dell'area del castello, altrimenti
abbandonata alla vegetazione. Nel 2008 sono partiti i lavori di pavimentazione
ed illuminazione della strada d'accesso, costati 240.000 euro e terminati nel 2011.
La struttura attuale del castello risale al periodo Aragonese anche se evidenti
sono elementi risalenti al periodo Normanno. Il castello fu di fondamentale
importanza militare. Composto di cinque porte ferrate, ponte levatoio, torri:
il Mastio a base quadrata, la torre dell’Orologio e diverse torri di
avvistamento, cappelle, cisterne per i bisogni della cittadella, cinta muraria
e cunicoli per le fughe. Oggi restano mura perimetrali, torri angolari
speronate, cisterne ed alcune stanze sotto le torri, che è consigliabile
visitare. Al maniero si giunge attraverso una suggestiva via d’accesso, scavata
nella roccia tufacea. Altri link suggeriti: http://www.calabriaportal.com/castelli-fortezze/2633-castello-di-aiello-calabro.html,
http://aiellocalabro.blogspot.it/2012/06/il-castello-di-aiello-pulitura-in-corso.html,
Fonti: https://www.facebook.com/note.php?note_id=60136910478,
https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Aiello_Calabro
Foto: la prima è di yoctox, presa da http://www.rurality.it/cosa-fare-a/aiello-calabro/immagini,
mentre la seconda è presa da http://www.aiellocalabro.net/images/art/estate06/castellaria/Castello,%20Torre%20dell'Orologio.jpg
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