ROCCHETTA PALAFEA (AT) - Castello
Le prime notizie storiche certe risalgono al 960, quando sicuramente doveva
già sorgere un imponente castello, nel sito attualmente occupato dal borgo, che
le poderose mura ricavate nei fianchi della collina rendevano una fortezza
inespugnabile. L'importanza strategica del luogo era tale che l'Imperatore
Oddone si preoccupò di redigere un diploma con cui donò ai Colombo di Cuccaro
numerose località, tra le quali Calamandrana e Rocchetta Palafea. Ben
presto tuttavia si estese anche sul contado il dominio della Chiesa di Acqui,
che riuscì a scalzare l'autorità dei Conti di Acquesana e a farsi concedere, il
30 giugno 1116 dall'Imperatore Enrico V, la giurisdizione su vari territori
compresi tra il fiume Tanaro e la Bormida, tra questi anche il castello di
Rocchetta Palafea. Subentrarono in seguito con titolo feudale i signori
aleramici di Ponzone, che nel 1211 cedettero nuovamente il paese con relative
pertinenze al Vescovo di Acqui Ugo Tornelli, innalzando sul castello il
vessillo della Chiesa che, ancora nei secoli successivi, si arrogò il diritto
di infeudare i vari e numerosi signori che si succedettero nel dominio del
paese. Ad esempio, nel 1306, il vescovo Ottone Bellingeri investì del feudo
Federico Semplice, signore di Calamandrana, ma pochi anni dopo nel 1344 fu
sempre la Chiesa di Acqui, con il Vescovo Ottobuono del Carretto a togliere il
feudo a Franceschino figlio di Federico, per alienarlo al Marchese del
Monferrato. Verso la metà del Trecento, nelle complesse lotte dinastiche e
nella politica di espansione territoriale delle città a scapito dei feudi
rurali, si inserì anche la Repubblica di Genova che nel 1347conquistò Rocchetta.
Poi la cedette al Marchese Enrico del Carretto suscitando le ire del Vescovo di
Acqui, il quale vantando ancora antichi diritti, investì del paese Oddone e
Giovanardo Marchesi di Incisa. Da questo periodo in avanti sino alla conquista dei Savoia a metà Settecento, a
Rocchetta dominarono contemporaneamente due, tre o anche quattro signori,
ciascuno per la parte di decime di propria pertinenza. Infatti tra i documenti
d'archivio troviamo che nel 1356 l'Imperatore investì del feudo i fratelli
Matteo Marchetto e Beneventino Catena, ma poi nel 1380, ecco che i padroni di
Rocchetta si erano già moltiplicati e troviamo Corrado, Francesco, Matteo
Aleramo e Uberto Villano. Nel 1499 fu la volta di Antonio dei Marchesi di
Incisa, che si insediò nel castello, mentre il 29 maggio 1532 acquistò diritti
sul castello e metà del feudo Francesco Vescovo di Noli, protonotaro
apostolico, investitura confermata ancora nel 1538 e nel 1546, senza peraltro
togliere ai fratelli Bruno, che vantavano antichi diritti imperiali, il potere
e i diritti di caccia. Un certo Paolo Bruno fu ancora Signore di Rocchetta nel
1590, quando gran parte del feudo venne assegnato a una donna, Francesca Maria
Scarampa Valperga. Solo con il XVII secolo si delineò una situazione più
ordinata, con l'infeudazione concessa dalla Camera del Monferrato di Casale a
Girolamo Falletti, la cui famiglia tenne saldamente il potere per circa un
secolo, dando anche il proprio cognome al paese citato in molti documenti come
Rocchetta Falletti. Infine nel 1749, furono i Savoia, ormai padroni di tutto il
Piemonte, a concedere il feudo di Rocchetta al Marchese Carlo Gerolamo di
Castagnole. Da questo momento le vicende del paese seguirono quelle dello Stato
Sabaudo. Dell’antico e imponente castello fortificato, demolito agli inizi del
XVII sec., restano ormai solo le poderose mura di sostegno del terrapieno. La
sommità dell’altura accoglie la torre quadrangolare (26 m.), edificata in epoca
medioevale, con funzione di controllo del territorio e della viabilità.I
restauri, ultimati nel 2004, hanno dotato il monumento di una scala interna. Dalle
quattro aperture a tutto sesto si può ammirare l’ampio panorama circostante.
Costruita in pietra tufacea appena sbozzata, con inserti decorativi in mattoni
che creano un felice motivo cromatico, presenta un coronamento a duplice ordine
di archetti pensili in stile romanico, di aggraziata fattura.
Fonti: http://www.comune.rocchettapalafea.at.it/
Foto: la prima è di Alessandro Bianco su http://www.panoramio.com/photo/52600304,
la seconda è di Bruno Accomasso su http://www.osservatoriodelpaesaggio.org/ATLANTE%20DEL%20PAESAGGIO/Foto%20Atlante%20Astigiano/Foto%20del%20Comune%20di%20Rocchetta%20Palafea%20(AT)%20(Bruno%20Accomasso)/slides/Rocchetta%20Palafea%20-%20Torre-medievale-01%20(Bruno%20Accomasso).html
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