lunedì 11 aprile 2016

Il castello di lunedì 11 aprile






ROCCHETTA PALAFEA (AT) - Castello

Le prime notizie storiche certe risalgono al 960, quando sicuramente doveva già sorgere un imponente castello, nel sito attualmente occupato dal borgo, che le poderose mura ricavate nei fianchi della collina rendevano una fortezza inespugnabile. L'importanza strategica del luogo era tale che l'Imperatore Oddone si preoccupò di redigere un diploma con cui donò ai Colombo di Cuccaro numerose località, tra le quali Calamandrana e Rocchetta Palafea. Ben presto tuttavia si estese anche sul contado il dominio della Chiesa di Acqui, che riuscì a scalzare l'autorità dei Conti di Acquesana e a farsi concedere, il 30 giugno 1116 dall'Imperatore Enrico V, la giurisdizione su vari territori compresi tra il fiume Tanaro e la Bormida, tra questi anche il castello di Rocchetta Palafea. Subentrarono in seguito con titolo feudale i signori aleramici di Ponzone, che nel 1211 cedettero nuovamente il paese con relative pertinenze al Vescovo di Acqui Ugo Tornelli, innalzando sul castello il vessillo della Chiesa che, ancora nei secoli successivi, si arrogò il diritto di infeudare i vari e numerosi signori che si succedettero nel dominio del paese. Ad esempio, nel 1306, il vescovo Ottone Bellingeri investì del feudo Federico Semplice, signore di Calamandrana, ma pochi anni dopo nel 1344 fu sempre la Chiesa di Acqui, con il Vescovo Ottobuono del Carretto a togliere il feudo a Franceschino figlio di Federico, per alienarlo al Marchese del Monferrato. Verso la metà del Trecento, nelle complesse lotte dinastiche e nella politica di espansione territoriale delle città a scapito dei feudi rurali, si inserì anche la Repubblica di Genova che nel 1347conquistò Rocchetta. Poi la cedette al Marchese Enrico del Carretto suscitando le ire del Vescovo di Acqui, il quale vantando ancora antichi diritti, investì del paese Oddone e Giovanardo Marchesi di Incisa. Da questo periodo in avanti sino alla conquista dei Savoia a metà Settecento, a Rocchetta dominarono contemporaneamente due, tre o anche quattro signori, ciascuno per la parte di decime di propria pertinenza. Infatti tra i documenti d'archivio troviamo che nel 1356 l'Imperatore investì del feudo i fratelli Matteo Marchetto e Beneventino Catena, ma poi nel 1380, ecco che i padroni di Rocchetta si erano già moltiplicati e troviamo Corrado, Francesco, Matteo Aleramo e Uberto Villano. Nel 1499 fu la volta di Antonio dei Marchesi di Incisa, che si insediò nel castello, mentre il 29 maggio 1532 acquistò diritti sul castello e metà del feudo Francesco Vescovo di Noli, protonotaro apostolico, investitura confermata ancora nel 1538 e nel 1546, senza peraltro togliere ai fratelli Bruno, che vantavano antichi diritti imperiali, il potere e i diritti di caccia. Un certo Paolo Bruno fu ancora Signore di Rocchetta nel 1590, quando gran parte del feudo venne assegnato a una donna, Francesca Maria Scarampa Valperga. Solo con il XVII secolo si delineò una situazione più ordinata, con l'infeudazione concessa dalla Camera del Monferrato di Casale a Girolamo Falletti, la cui famiglia tenne saldamente il potere per circa un secolo, dando anche il proprio cognome al paese citato in molti documenti come Rocchetta Falletti. Infine nel 1749, furono i Savoia, ormai padroni di tutto il Piemonte, a concedere il feudo di Rocchetta al Marchese Carlo Gerolamo di Castagnole. Da questo momento le vicende del paese seguirono quelle dello Stato Sabaudo. Dell’antico e imponente castello fortificato, demolito agli inizi del XVII sec., restano ormai solo le poderose mura di sostegno del terrapieno. La sommità dell’altura accoglie la torre quadrangolare (26 m.), edificata in epoca medioevale, con funzione di controllo del territorio e della viabilità.I restauri, ultimati nel 2004, hanno dotato il monumento di una scala interna. Dalle quattro aperture a tutto sesto si può ammirare l’ampio panorama circostante. Costruita in pietra tufacea appena sbozzata, con inserti decorativi in mattoni che creano un felice motivo cromatico, presenta un coronamento a duplice ordine di archetti pensili in stile romanico, di aggraziata fattura.

Fonti: http://www.comune.rocchettapalafea.at.it/

Foto: la prima è di Alessandro Bianco su http://www.panoramio.com/photo/52600304, la seconda è di Bruno Accomasso su http://www.osservatoriodelpaesaggio.org/ATLANTE%20DEL%20PAESAGGIO/Foto%20Atlante%20Astigiano/Foto%20del%20Comune%20di%20Rocchetta%20Palafea%20(AT)%20(Bruno%20Accomasso)/slides/Rocchetta%20Palafea%20-%20Torre-medievale-01%20(Bruno%20Accomasso).html

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