PALESTRO (PV) - Torre Visconti
Il primo cenno storico risale al 999 quando Palestro passò per volere di
Ottone III al Vescovo di Vercelli. Già in quel periodo era un borgo
fortificato: oggi traccia di quell'antico periodo rimane l'imponente torre
merlata mentre dell'esteso Castellazzo, edificato come rocca fra due regioni di
confine, il Vercellese e la Lomellina, non rimane nulla. Dalla dominazione dei Visconti
(1335 - 1452) passò poi ai Borromeo, i quali ebbero ampi possedimenti in
Palestro e furono proprietari dell'antico castello, di cui ad oggi rimane solo
la Torre. Nel 1500 il paese cadde sotto la dominazione Spagnola. Il 29
settembre 1614 Carlo Emanuele I di Savoia fece bruciare Palestro per vendicare
l'incendio di Caresana perpetrato qualche giorno prima dagli spagnoli di
Inojosa. Dal 1714 il paese entrò afar parte dell'Impero d'Austria. Dal 1735 ha
seguito la storia dei dominii di casa Savoia. In margine ad un terrazzamento
naturale del fiume Sesia, si può ammirare, in una corta traversa di piazza
Vodano, la bella e solida torre, nota come Torre dei Visconti, del XII secolo.
In compatti mattomi rossi, ha pianta quadrata ed è coronata da merli bifidi che
poggiano su un triplice motivo di mattoni a dente di sega. Poche finestrelle
per parte fungevano, in antico, da prese di luce. Le pareti esterne sono state
ritoccate, apparentemente a più riprese. L'edificio era probabilmente collegato
al castrum alto-medievale di cui si sono perse le tracce (del quale potrebbero
sussistere resti in un edificio contiguo, che presenta ancor oggi una
scarpatura assai accentuata. Purtroppo le notizie certe sull'edificio sono
quasi nulle): documenti risalenti al XI-XIII sec. designano il complesso
fortificato "Castro della torre".
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Palestro, http://www.comune.palestro.pv.it/ComSchedaTem.asp?Id=22320,
http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00195/
Foto: la prima è presa da https://londramariano.files.wordpress.com/2014/09/img_2489.jpg,
la seconda è di piadvc su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/163266
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