SESTRI LEVANTE (GE) – Castelli Gualino
La storia dei Castelli inizia nel 1089 quando l'Isola di Sestri
Levante divenne dominio della Repubblica di Genova. In quei tempi Sestri
Levante era vittima di razzie e deportazioni da parte dei pirati e dei
saraceni. Fu proprio per salvaguardare i sestresi da queste incursioni che i
consoli genovesi, nel 1145 edificarono il Castello di Sestri. Da allora l'Isola
fu trasformata in una cittadella cui si accedeva attraverso quattro porte
ricavate dalla cinta muraria. Qui i sestresi trovavano riparo in caso di
pericolo e si rifugiavano di sera terminate le loro attività commerciali nel
borgo. Tra il 1151 e il 1190 fu edificata la chiesa di San Nicolò, anch'essa
voluta dalla Repubblica di Genova per dare assistenza religiosa agli isolani. Per
accrescere la sicurezza della "cittadella" vennero costruiti altri
due Castelli, il primo eretto nel 1310 e il secondo, detto dell'Aquila, nel
1440. Ciò che è successo in seguito non ci è dato sapere e il nostro racconto
ci porta ai tempi della Seconda Guerra Mondiale quando le truppe occupanti
scelsero la penisola come rifugio e baluardo e quando, per questo motivo venne
pesantemente bombardata e rasa al suolo. C'era una volta un Mago della finanza
che, stanco di febbrili calcoli e di mondani rumori, anelò a costruirsi un dì
un'oasi e un nido pel riposo dell'anima e pei conviti dell'amicizia. Peregrinò
in varie regioni; percorse le due Riviere, per dar corpo all'idea e asilo alla
poesia. Qui giunse il Mago ed esclamò: "Su questo colle delle beatitudini
è bello sostare per fermar l'attimo lucente." "Chiamò a sé uomini
della squadra e dello scalpello, aprì i pingui forzieri: "Attingete a
piene mani, ma datemi un soggiorno fiabesco, che sia pausa a tutte le
stanchezze e fonte di balsami a tutte le inquietudini". Artefici e artisti
accolsero l'appello; si sparsero ai quattro venti alla ricerca di rarità
edilizie per innalzare il tempio alla bellezza. Colonne di porfido e arabescati
capitelli; anfore, vasche, mosaici, stipiti e architravi, loggiati e scalee;
doviziosi tesori delle antiche età affluirono sul promontorio incantato per la
gloria dell'arte e per la gioia dei pellegrini della nostalgia. Natura prodigò
i suoi doni: fornì prospettive luminose, vedute superbe, sporgenze e
insenature, terrazze e belvedere, viali profumati e alberi secolari, quanto
valesse a ornare romiti recessi e rupestri silenzi. Sorsero così i Castelli
fatati che cullarono dapprima gli ozi svagati del Mago ed oggi si schiudono ai
sudati riposi e ai fecondi raccoglimenti di tutti. Figli di Natura ed Arte, di
Mare e Monte, di verde e azzurro in felicissimo connubio, i Castelli sono
entrati nella leggenda e passeranno alla storia. Il Mago costruttore,
valorizzatore di uno dei più stupendi panorami d'Italia, ha approdato ad altri lidi,
pago del nuovo destino dei Castelli non più suoi ma di Voi, di quanti cercano
nel culto del Bello e nella contemplazione del paesaggio una ragione di vivere
e d'obliare...". intorno al 1920 la penisola venne acquistata da Riccardo
Gualino, finanziere, avvocato, industriale e collezionista di Biella che nel
suo libro "Frammenti di vita" afferma "...sulla penisola un
meraviglioso tratto di costa mi offerse un luogo ideale per edificarvi una
villa". Iniziò così la bonifica della penisola dai ruderi e dalle macerie
di quasi un secolo di storia e affidò agli architetti Clemente e Michele Busiri-Vici
di Roma e al critico d'arte Lionello Venturi la costruzione di tre nuovi
Castelli. Capitelli, colonne, bifore e trifore riemersi sai ruderi degli
antichi Castelli ed elementi bizantini recuperati da antichi edifici
dell'Italia meridionale, furono inseriti nelle nuove costruzioni. Tra il 1925 e
il 1929 vennero realizzati tre edifici: il Castello dei Cipressi, il più grande
e destinato alla residenza dei Gualino, il Castello dei Lecci, destinato a
foresteria e il Castello delle Agavi per i locali di servizio e alloggio della
servitù. Intorno al 1950 l'intero complesso fu trasformato nel lussuoso e
raffinato albergo (Hotel dei Castelli) che ancor oggi è, conservando il fascino
di antica e nobile residenza. Capitolo a parte merita la storia della famosa
Torre Marconi. Sulla sommità della penisola in posizione strategica, esisteva
una torre di avvistamento risalente al XIII secolo. Gualino, amico intimo di
Guglielmo Marconi, invitò lo scienziato ai Castelli e mise a sua disposizione
la torre nella quale il premio Nobel condusse numerosi dei suoi esperimenti tra
il 1932 e il 1934. Il 30 luglio 1934, Guglielmo Marconi alla presenza di
tecnici, ufficiali della Marina Italiana e Inglese e di numerosi rappresentanti
della stampa, coronò con successo i suoi esperimenti sulla navigazione cieca.
Il Corriere della Sera testimonia così l'evento: "Salpando da Santa
Margherita, l'"Elettra" si è diretta verso Sestri Levante, sul cui promontorio
era stato installato il radiofaro. A circa 800 metri da questo si trovavano
disposte due boe distanziate tra loro di 100 metri, tra le quali
l'"Elettra è passata con grande precisione, guidata unicamente in base ai
segnali emessi dal radiofaro". Per approfondire suggerisco anche questo
link: http://www3.comune.sestri-levante.ge.it:47000/Public/Polo%20museale%20Sestri%20Levante/DOCUMENTAZIONE%20MUSEOLOGICA/ALLEGATI%20DIGITALI%20APPROFONDIMENTI/VIII.%20Schede%20tematiche/3.1%20CASTELLI%20GUALINO.doc.
Fonti: https://www.hoteldeicastelli.it/it/castelli-di-sestri-levante.html,
https://it.wikipedia.org/wiki/Sestri_Levante
Foto: la prima è presa da http://img2.initalia.it/main_photo/500/10/83.jpg,
la seconda è presa da https://static.thomascook.de/hotelpics/images/content/booking_thumbs_gr/40000/THB_999_H43640.jpg
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