MONTENARS (UD) - Castello di Ravistagno
Anche
se le prime notizie risalgono alla metà del secolo XIII, il toponimo tedesco
Ravestein, "rupe dei corvi", indicherebbe un'origine forse ottoniana.
Era inserito in un più vasto complesso di fortificazioni che comprendeva anche
il castrum di Artegna. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1287 il fortilizio
entrò in possesso dei signori di Prampero, ai quali si affiancarono altre
famiglie, quasi tutte appartenenti all'aristocrazia della vicina Gemona. Nel
1415, l'intero feudo fu dei Prampero (Ravistagno assieme alla giurisdizione su
Prampero, Montenars, Flaipano, Pers e Plazzaris), ai quali rimase per i secoli
successivi, fino al periodo napoleonico. Presumibilmente il castello cadde in
rovina già nel secolo XIV, forse a causa della guerra contro il patriarca
commendatario Filippo d'Alenton, tra il 1381 e il 1387, forse anche prima per
il terremoto del 1348. Le sue pietre vennero poi utilizzate dagli abitanti del
paese per altre costruzioni, smantellando quasi del tutto le antiche mura. Fino
al devastante terremoto del 1976, restava un angolo in piedi, forse del mastio.
Del fortilizio,
a pianta
trapezoidale e posto su uno sperone
roccioso a strapiombo sul torrente Orvenco, sussistono imponenti lacerti murari,
ai quali si accede percorrendo l'antica stradina castellana, in alcuni punti
con ancora le originali spallette in pietra. I resti visibili sono ciò che
resta di una struttura molto più ampia ed articolata, comprendente torri di
vedetta e altre costruzioni. Il castello assolveva al duplice scopo di
proteggere Gemona e di fungere da punto privilegiato per avvistamenti e
segnalazioni; quest'ultima funzione la si può ancora comprendere appena giunti
nei pressi del castello, allorché si può spaziare, quasi senza fine, sulla
pianura friulana. Nel secolo scorso, dalla proprietà della famiglia Toniutti, il
castello passò al signor Schicker ed ultimamente al Comune di Montenars. Attualmente
si sta effettuando un restauro strutturale-conservativo, sotto la direzione
scientifica della Sopraintendenzaper i Beni Archeologici del Friuli Venezia
Giulia. Il recente intervento ha recuperato il tracciato originale delle
fondamenta, tranne il lato a destra, coinvolto nel collasso della parete
rocciosa strapiombante sul torrente Orvenco. La ricostruzione si è fermata al
rialzo delle mura esterne, in particolare al tratto frontale ed al recupero
delle mura delle stanze interne e della cisterna con pozzo al centro. Altri
link suggeriti: http://www.scoprifvg.it/site/castello-di-ravistagno/, http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2010/01/22/UD_15_PROE8.html
Fonti:
http://www.consorziocastelli.it/icastelli/udine/ravistagno, http://www.comune.montenars.ud.it/index.php?id=3405,
http://www.archeocartafvg.it/portfolio/artegna-ud-castello-di-ravistagno-rabenstein/,
http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=6490,0,0,1,0,0
Foto: la prima è presa da http://www.archeocartafvg.it/wp-content/uploads/ravistagno-bastione-centrale.jpg,
la seconda da http://www.archeocartafvg.it/wp-content/uploads/ravistagno-recupero.jpg
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