sabato 14 gennaio 2017

Il castello di sabato 14 gennaio






ESPERIA (FR) – Castello normanno (Roccaguglielma)

Alcuni studiosi fanno risalire i primi insediamenti sul territorio esperiano come conseguenza della distruzione della colonia romana di Interamna Lirenas o all'epoca tardo-antica sul monte Cecubo; certa è invece la creazione di borghi voluta da Montecassino nel X secolo. La popolazione che prima di allora abitava piccoli insediamenti sparsi sul territorio fu fatta progressivamente convogliare nei pressi di San Pietro e di San Paolo della Foresta, due monasteri benedettini costruiti per sostituire l'antico Santo Stefano, distrutto tra l'817 e l'828 dai musulmani. Il normanno Guglielmo di Blosseville, nello stesso periodo, fece confluire la popolazione sempre da insediamenti locali nel castrum sul monte Cecubo da lui voluto. Il castello prese il nome di Roccaguglielma e aveva il fine di controllare il passo che permette di raggiungere da Pontecorvo e Aquino, città dei Normanni, Gaeta senza dover passare per Cassino. Nei secoli la collocazione strategica di Roccaguglielma e del suo feudo ne fece un territorio spesso conteso. Tra le famiglie nobili che ne presero possesso si ricordano gli Spinelli, che nel XIV secolo realizzarono molte opere edilizie, i della Rovere e i Farnese, Nel 1497 e nel 1503 Roccaguglielma e il suo territorio subirono pesanti distruzioni a opera del capitano spagnolo Gonsalvo di Cordoba. Il periodo più florido fu tra il XVI e il XVII secolo. Nel 1636 il feudo fu devoluto alla camera regia. Nel 1654, a seguito di un violento terremoto, si ebbe una nuova devastazione. Gli anni della nella Repubblica Partenopea furono di grande diffusione locale del brigantaggio, che aveva forte presa sulla popolazione rurale spesso in funzione anti-napoleonica; agirono sul territorio l'itrano fra Diavolo periodo napoleonico e poi, nel periodo post-unitario, Chiavone. Sotto il governo di Gioacchino Murat, si realizzò una nuova sistemazione amministrativa del territorio: Roccaguglielma fu separata dalle attuali frazioni di Esperia inferiore e Monticelli che costituirono il comune di San Pietro in Curolis. Dopo l'Unità d'Italia, nel 1867, Roccaguglielma e San Pietro si fusero e presero il nome di Esperia. Roccaguglielma è ubicata sul Monte Cecubo, alla sommità di un costone roccioso. La fortificazione sorge a 500 m s.l.m. a strapiombo sull'abitato da cui è raggiungibile. L'area, che è visitabile, è di proprietà del demanio. Il castello fu costruito intorno al 1103 probabilmente dove giacevano strutture più antiche per volere del normanno Guglielmo di Blosseville (spesso trascritto Glossavilla). Egli fondò anche l'abitato a piedi del castello, difeso con una cerchia di mura rinforzate da 12 torri con tre porte (di Caporave, di Santo Spirito e di San Bonifacio); l'abitato aveva anche una cinta interna, anch'essa con tre porte (di Portella, di Santa Croce e del Morrone). Attualmente le fortificazioni sono in gran parte diroccate. Alleato con i castelli di Campello, Pico, Rivomatrice e San Giovanni Incarico formò per qualche decennio un piccolo potentato indipendente detto dei cinque Castelli de Foris, circondato da territori cassinesi. Della struttura originaria, tutta in pietra calcarea locale, rimane soltanto quello che probabilmente doveva essere il corpo principale, da cui si distinguono il mastio, un grosso torrione a base circolare ed un alto muraglione spezzato; sulle mura rivolte a valle si apre una bella porta con arco a sesto acuto, che aggiunge interesse allo scenografico complesso monumentale. Anche se il periplo dei ruderi è piuttosto breve, esso tuttavia è ricco di notevoli spunti paesaggistici: impressionante il colpo d'occhio sull'isolato Monte d'Oro, con la sua pittoresca forma a piramide tronca. La torre quadrata, con funzione di mastio, è situata all'estremità nord-est del recinto fortificato, ha dimensioni esterne di mq 9,79x9,28 e si articola su tre livelli, con un’altezza complessiva di circa 15 m. La torre tonda, situata nell'angolo sud-est della parte alta del circuito murario, si conserva per un'altezza di circa 6 m e si articola su due livelli. Le dimensioni e la configurazione architettonica di quest’ultima rimandano chiaramente ad una struttura del XIV-XV secolo adatta per la difesa con armi da fuoco. Il resto della fortificazione è costituito da muri in pietra calcarea a scapoli di medie dimensioni talvolta compresi tra paramenti regolari in blocchi calcarei squadrati. Le parti meglio conservate sono quelle relative alle strutture del castello coincidente con la prima cinta difensiva. Altro elemento degno di nota è il giardino murato comprendente l'area occupata dalle strutture della cappella di Santa Maria delle Grazie e dall'avancorpo della fortificazione. Attraverso uno studio approfondito delle fondamenta, delle caratteristiche costruttive delle varie parti tuttora esistenti e delle rappresentazioni antiche, è stato possibile ricostruire sia la planimetria originaria del castello e delle mura che lo cingevano, sia planimetrie che evidenziano le modifiche apportate alla struttura nel corso dei secoli. Il maggiore ampliamento avvenne, a detta dell’autore, da parte della famiglia Spinelli che ristrutturò il castello, fece edificare l’imponente palazzo che da loro prende il nome, ancora esistente nel centro storico (attualmente ospita il museo del carsismo, con il calco delle orme di dinosauro ritrovate ad Esperia) e fece costruire una cinta muraria intorno al centro abitato a completamento delle due già presenti intorno alla fortezza. Oggi vicino al Castello sorge una chiesetta dei Padri Trinitari dedicata alla Santa Vergine, costruita nello stesso luogo dove sorgeva l'antica cappella del castello. Altro link consigliato: http://www.unitiperesperia.it/index.php/lecosefatte/castellodiesperia.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Esperia, https://it.wikipedia.org/wiki/Roccaguglielma, http://www.lazionascosto.it/castelli_fortezze_rocche_lazio/rocca_guglielma_esperia.html, http://www.tg24.info/esperia-ll-castello-di-roccaguglielma-presentato-il-libro-di-cordella/, http://www.luigipiemontese.altervista.org/esperia.pdf (da visitare per approfondire l’argomento)

Foto: la prima è presa da http://www.ciociariaturismo.it/images/2015/comuni/esperia2015_745.jpg, la seconda è presa da http://www.comune.esperia.fr.it/moduli/museo/img/IMG603263.jpg

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