MONTALCINO (SI) – Castello in frazione San Giovanni d’Asso
Nel Medioevo iniziò a nascere il vero e proprio paese: già nel 714 è
documentata l'esistenza della chiesa di San Pietro in Villore e, fino al 1178,
il paese fu conteso fra il vescovo di Arezzo e quello di Siena, che poi ebbe la
meglio. Inoltre, nel XIII secolo il castello venne notevolmente ampliato dai
Petroni, poi ristrutturato dai Pannilini che ne conservarono la proprietà fino
lo scorso secolo. Il 2 giugno 1777 entrò in vigore il
Regolamento
particolare con cui le comunità di San Giovanni d'Asso, Lucignano d’Asso, Monterongriffoli
e Vergelle vennero unite, per volere del granduca di Toscana Pietro Leopoldo,
dal punto di vista economico, sociale e amministrativo, andandosi a formare il
primo nucleo del comune. Il castello di San Giovanni d'Asso è situato nel
nucleo antico del centro abitato, sul versante opposto rispetto alla pieve di
San Giovanni Battista, di fianco alla chiesa della Misericordia. L'edificio è costituito
da tre corpi di fabbrica originati dall'unione di altre costruzioni innalzate
nel corso dei secoli e che racchiudono un cortile al loro interno. I materiali
impiegati sono la pietra calcarea e, soprattutto, il mattone. I periodi
costruttivi risultano essere stati quattro: dalla metà del 1100 al 1230 circa,
dalla metà del 1200 agli inizi del 1300, dai primi del 1300 alla metà del 1400
e dalla metà del 1400 al 1900. Particolare importanza rivestono i lavori
condotti dalla famiglia Petroni, che acquisì il castello all'inizio del XIV
secolo. Nell'anno 1539 Benedetto del fu Giovanni di Benedetto Martinozzi
vendette il palazzo (già Castello), le terre e i diritti su San Giovanni d'Asso
a Giulio Pannilini. La famiglia Pannilini ne conservò il possesso fino agli
inizi del secolo scorso. In seguito ad importanti interventi di restauro,
terminati nel 1999, ospita sia gli uffici dell'amministrazione comunale,
svolgendo il ruolo di casa comunale, sia il Museo del Tartufo. La parte più
antica del complesso è costituita dal blocco, di forma pressochè quadrata,
posto a Nord-Est. Questa costruzione ha inglobato la prima torre originaria,
oggi del tutto scomparsa, che si trovava all'altezza del Pozzo di Piazza. Tale fabbricato,
sulla facciata Ovest presenta delle monofore e delle bifore con arco affrescato.
La parte a Sud, costruita successivamente (con torretta esagonale, camminamento
di ronda e merlatura) è raccordata a quella Nord da due corpi di fabbrica posti
sul lato Ovest e che presentano, nella facciata occidentale, i finestroni
archiacuti del grande salone e cinque bifore con colonette di travertino,
mentre, a piano terra, vi sono delle monofore. È questa una parte del castello
edificata o ristrutturata al tempo dei Petroni (secoli
XIV-
XV).
Alla facciata principale del castello, che è rivolta verso settentrione, si
accede da piazza Antonio Gramsci; essa è caratterizzata dal portone d'ingresso
con arco ogivale senese; un secondo ingresso si trova sul fianco orientale, che
dà su piazza Vittorio Emanuele II, nel cuore del borgo antico. Le due entrate
sono unite da due rampe di scale passanti per il cortile, caratterizzato da un
alto portico su pilastri ottagonali sormontato da un loggiato. L'interno
comprende un ampio vano seminterrato, voltato e con grossi archi, molto
suggestivo; sulle pareti si rilevano tracce di pitture degli inizi del trecento
riproducenti una decorazione a formelle quadrilobate policromate, drappi di
vaio e superiormente un fregio con vaso di fiori e uccelli; lo stesso motivo di
"medaglioni" quadrilobati si trova al piano superiore presso l'ex
forno. Sulla volta del lungo corridoio che porta al detto vano si notano resti
di pitture riproducenti racemi verdi e fiori rossi stilizzati (secolo XIV). L'ambiente
più importante del palazzo è la
Sala del caminetto, con accesso sul
cortile e ampie bifore lungo la fiancata occidentale; essa prende il nome
dall'ampio caminetto che si apre al centro della parete sud, dirimpetto al
lavabo marmoreo del XVII secolo. Le pareti sono decorate con affreschi
realizzati tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII da un pittore della
cerchia di Ventura Salimbeni raffiguranti una grottesca che corre poco sotto il
soffitto e tre stemmi di importanti membri della famiglia Pannilini e delle
relative consorti. Nel salone Sud dell'ultimo piano si trovano ancora pitture
geometriche dei secoli XIV-XV. Altri link utili:
http://www.castellitoscani.com/italian/asso.htm,
http://www.cretesenesi.com/san-giovanni-d-asso-p-3_vis_8_131.html.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_d'Asso#Castello,
http://www.comune.sangiovannidasso.siena.it/on-line/Home/Turismoemultimedia/Luoghidiinteresse/articolo3006806.html,
Foto: la prima è presa da
http://www.key4chianti.com/itinerari-in-toscana/san-giovanni-asso-rocca-castelli-tartufo/,
la seconda è presa da
http://www.tuscany-charming.it/it/localita/sangiovannidasso.asp
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