CANEPINA (VT) - Castello Anguillara
Intorno alla metà dell'XI secolo, la potente famiglia Di
Vico, fece costruire nella zona un castello su un'altura, un dirupo allora
inaccessibile, per vigilare, specialmente con la sua torre d'oriente, sulla
piana del Tevere, da dove si temevano attacchi offensivi. Intorno, isolati,
vivevano accampati ai margini della intricata Selva Cimina, pastori e
contadini. Nel 1154 il castello venne acquistato, da Adriano IV divenendo così
patrimonio di S. Pietro. Il terreno ricco di acque, che scorrevano in ruscelli
e si diramavano anche in una moltitudine di rivoli, favoriva la coltivazione
della canapa. Dal 1174 Canepina e il suo castello passarono sotto il dominio di
Viterbo, che li donó nel 1332 alla Santa Sede. Nel 1544 il castello entró a far
parte del nuovo stato, che Paolo III aveva creato sette anni prima e vi rimase
fino al 1649. Quello che oggi si
chiama Castello degli Anguillara perché fu l’ultima potente famiglia ad averne
il possesso (e di cui vediamo lo stemma sull’antica porta d’ingresso), fu costruito intorno alla metà del XI sec.
dagli esponenti della famiglia Di Vico, potenti Ufficiali Prefetti di Roma. Come
tutti i castelli nelle alture vicine aventi le stesse funzioni, anche questo di
Canepina subì, nelle alterne vicende, i vari domini. Del Castello resta
uno sperone del torrione occidentale e la torre orientale, probabilmente
torrione di difesa. Quando, alla fine
del 1800, la famiglia degli Anguillara si trovò in difficoltà economiche,
una parte dell'edificio venne frazionata in appartamenti civili e venduta
direttamente a singoli privati; la parte restante, forse in cambio di
qualche favore ricevuto, fu donata alla famiglia Rem – Picci come vitalizio. Ai
primi del 1900 anche Rem – Picci frazionò in appartamenti civili l’altra parte
che vendette, donando la torre d’oriente, la più piccola, al comune di
Canepina, il quale allestirà all’interno un museo della flora e della fauna,
ora chiuso. Sul piazzale d’ingresso del castello, dove si immagina chiaramente
vi fosse un tempo il ponte levatoio, vi è tuttora un pulpito da dove si dice,
(la notizia è tramandata solo verbalmente), che predicò S. Bernardino da Siena.
L' ambone, in peperino e di forma semicircolare, nella parte superiore
contiene una piccola nicchia con immagine sacra ed è concluso da timpano con
cornice. Il corpo della bigoncia, superiormente bordato, poggia su una base
appena sporgente, ornata da nastri intrecciati e terminante con appendice a
forma di ghianda. Nella parte centrale c’è un sole irraggiante che circoscrive
la sigla IHS, simbolo bernardiniano (Secolo XV- XVI).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Canepina, http://www.comune.canepina.vt.it/davisitare.php,
http://www.mondimedievali.net/Castelli/Lazio/viterbo/provincia000.htm#canepincas
Foto: la prima è presa da http://www.comune.canepina.vt.it/scorcipalazzi.htm,
la seconda è di Paolo Santini su http://www.paolosantini.it/SITO.WEB/castello.jpg
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