CANDIOLO (TO) - Castello di Parpaglia
Fino alla prima metà del XII secolo, era considerato feudo
di casa Savoia, vi sono però, negli archivi di Stato, antichi documenti che
dimostrano che, già agli inizi del 1200, Candiolo fosse anche possedimento
dell'Ordine di Malta: il paese fu dapprima Commenda e poi, nel XVI secolo,
Camera Priorale dell'Ordine, una delle quattro principali fra quelle esistenti
nel Gran Priorato di Lombardia. Il Castello di Parpaglia è una delle rare
preesistenze medievali del territorio composito e ricco del parco di Stupinigi.
Strettamente connesso con la cascina Parpaglia, attualmente abitata e sede di
aziende agricole e lavoratori contadini dei campi circostanti, ha necessità
urgente di essere messo in sicurezza e di essere recuperato e riportato a
splendere. Verso la metà del
milleduecento, nell’antico paese di Candiolum, il nobile cavaliere Willelmus de
Parpaglia, del casato dei Revigliasco, signore del luogo, appartenente
all’Ordine dei cavalieri Gerosolomitani, decise di partire per
difendere il Santo Sepolcro dalle orde islamiche. Al suo seguito erano altri
cavalieri e scudieri. Si unirono all’impresa uomini, donne, pellegrini, musici
e trovatori. Grazie a questi ultimi si potè in seguito conoscere le gesta
dei prodi cavalieri. Le genti tutte li vollero accompagnare alle porte del
paese per salutarli, augurando loro un glorioso ritorno. I nobili di Parpaglia
furono conti della Bastia e di San Secondo. Discendenti come ramo cadetto del
casato dei Revigliasco; furono anche signori di Bobbio Pellice, Borgaro, St
Marcel, Candiolo, Cercenasco. I nobili di Parpaglia si dividevano in due rami:
quelli di Revigliasco e quelli di San Secondo. I Parpaglia di Revigliasco
avevano quale residenza in Candiolo il castello omonimo, tuttora esistente,
situato a poca distanza dal centro abitato. Sul loro stemma viene raffigurato
un leone rampante di colore rosso su campo argento. Il motto era: “SAN
BRUIT”. I Parpaglia di San Secondo risiedevano nella zona del pinerolese. Sullo
stemma viene raffigurato il leone rampante nascente, sempre di colore rosso su
campo d’argento. Il motto era: “EX ULTROQUE RUBOR” (già forti come la
quercia.). Dell'antico complesso rimane una torre cilindrica in laterizio, poi
rimaneggiata nel corso dei secoli. Il castello fu più volte al centro di
battaglie tra i Savoia e il Marchese del Monferrato e, successivamente,
distrutto dalle truppe francesi. Altri link suggeriti: https://www.facebook.com/pg/STUPINIGI-32462202567/photos/?tab=album&album_id=10150293978692568,
https://www.youtube.com/watch?v=G95-01yZ78Y (video di Sorveglianza Aerea
Territoriale), https://www.youtube.com/watch?v=G95-01yZ78Y (video di 3D Drone
Italy).
Fonti: http://www.comune.candiolo.torino.it/servizi/notizie/notizie_homepage.aspx,
http://iluoghidelcuore.it/luoghi/candiolo/castello-di-parpaglia/12373, http://www.gruppostoricocandiolo.it/011ilcastello.html,
testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso
(1999)
Foto: la prima è di halzy su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/378969/view,
la seconda è presa da http://iluoghidelcuore.it/luoghi/candiolo/castello-di-parpaglia/12373
2 commenti:
è un castello dell XI secolo e non era dei Savoia che per varie vicende non erano ancora Conti di questa parte del Piemonte. I Parpaglia furono in quel periodo consignori di Revigliasco, per conferma di Federico I e poi Federico II.
Agli inizi del 1200, Candiolo non poteva essere un possedimento dell'Ordine di Malta, in quanto i Parpaglia erano Cavalieri Ospitalieri, ma l'infeudamento del castello e realtiva area non era ancora avvenuta. Si può ragionevolmente affermare che Candiolo, in tale data, non era ancora costituito come comune, l'area delle mappe del periodo definifano l'area coma Candiola, ed è probabile che i Parpaglia furono i primi Signori di Candiolo, sebbene successivamente nel 1331 vennero definiti primi signori di Candiolo i signori Della Rovere di Vinovo. Nello stemmario subalpino solo due famiglie hanno il leone rosso su campo argenteo: Parpaglia e Passavedo, non compare invece Revigliasco. il motto completo è “sans bruite – sans fote” - senza rumore, senza sbagliare -.
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