giovedì 4 marzo 2021

Il castello di mercoledì 3 marzo



VESPOLATE (NO) - Castello

L'attuale centro abitato potrebbe essersi formato in epoca alto medioevale quando iniziò l'edificazione del castello, voluto forse dal vescovo di Novara come difesa dalle invasioni barbariche. Sicuramente già nell'XI secolo Vespolate era il centro nevralgico della bassa novarese a seguito dell'erezione della chiesa pievana di San Giovanni Battista che amministrava religiosamente l'intera area di territorio tra Novara e Mortara e tra l'Agogna ed il Ticino, fino a Vigevano. All'inizio dell'XI secolo Vespolate era una "curtis" retta dal conte di Pombia Uberto I e del vassallo episcopale Ugo Guala; nel 1025 l'imperatore Corrado II il Salico confiscò il borgo e ne donò il possesso al vescovo di Novara Pietro III. Alla morte del vescovo la proprietà tornò nelle mani dei figli di Uberto I che spartirono tra loro i feudi: Vespolate insieme a Ponella e parte di Stodegarda (località oggi scomparse che sorgevano vicino al paese, probabilmente nei pressi del torrente Agogna) passarono al conte Adalberto; tre anni dopo sua morte, nel 1053, il feudo fu smembrato e venduto dalla moglie Adelasia, forse a saldo di un debito. Buona parte degli immobili della zona, fra i quali anche il fortilizio, fu così ceduta a Rodolfo da Besate, rappresentante di una nobile famiglia milanese. Nel 1060 l'imperatore Enrico IV rese nuovamente il feudo di Vespolate alla chiesa novarese. Tra il XIV e XVI secolo il novarese passò sotto l'influenza dei Visconti prima e degli Sforza poi, i quali, di volta in volta concessero il feudo di Vespolate a diversi condottieri di ventura (tra cui il Conte di Carmagnola, Bernardino Ubaldini, Donato Borri), sempre in contesa il vescovo di Novara che ne rivendicava il possesso. Durante il dominio spagnolo in Italia il territorio fu assegnato ai Farnese ma di fatto erano i Trivulzio ad esercitare il potere, assumendo il titolo di "Conti di Vespolate". Nel 1658 il feudo fu acquistato dai Serafini di Piacenza e nel 1715 dal conte Caroelli. A seguito dell'annessione del novarese al Regno di Sardegna (1734) il possesso di Vespolate torno alla chiesa. A partire dal 1767 il vescovo di Novara assunse il titolo di "Marchese di Vespolate" e nel 1817 quello di "Principe di San Giulio, Orta e Vespolate". Il dominio vescovile cessò nel 1866 quando le leggi del neonato Regno d'Italia imposero la secolarizzazione dei beni ecclesiastici. Il castello di Vespolate è un complesso fortificato medioevale, di esistenza testimoniata a partire dal 1053, che costituisce l'attuale centro storico del paese e che si estende su una superficie di circa un ettaro. L'incastellamento era costituito da basse casette utilizzate dalla popolazione per il ricovero delle derrate alimentari, come una sorta di ricetto, e da una rocca fortificata con alloggiamenti stabili, eretta dai vescovi di Novara. Non si conosce l'origine della sua fondazione, un'ipotesi poco attendibile lo identifica con la fortezza fatta costruire dal vescovo Onorato alla fine del V secolo, mentre per altri fu fatto erigere da sant'Adalgisio nel IX secolo. Sicuramente esisteva già nel 1025 quando Corrado II donò la corte di Vespolate al vescovo Pietro III e successivamente se fa precisa menzione in un documento del 1053. Fu probabilmente danneggiato nel 1361, durante le guerre tra Galeazzo II Visconti ed il marchese del Monferrato, ad opera dello stesso duca di Milano ed in seguito rimaneggiato. Il castello come lo vediamo oggi risale in gran parte ai secoli XIV-XVI. I vescovi, fra i quali il Bascapè, Giovanni Battista Visconti e Marco Aurelio Balbis Bertone, fecero ristrutturare la struttura e innalzare la torretta. Oggi si è soliti definire "castello" la rocca vescovile che in realtà costituisce solamente una parte del più ampio complesso fortificato, originariamente circondato da un fossato lungo circa un chilometro. Fino al XVII secolo vi si accedeva attraverso un'unica porta con ponte levatoio sul lato meridionale, accanto all'attuale municipio. L'interno è stato ampiamente rimaneggiato nel corso dei secoli e le vecchie casupole medioevali sono oggi state sostituite da abitazioni di costruzione recente. L'antica struttura è ancora parzialmente visibile lungo il lato sud-occidentale, si tratta di una serie di edifici con andamento curvilineo che costituivano la fortificazione esterna a ridosso del fossato; all'ultimo piano era inoltre presente un camminamento di ronda. Purtroppo un'ampia parte è crollata durante l'autunno dell'anno 2000. La rocca era separata dal resto del castello da un ulteriore fossato: un ponte levatoio metteva in comunicazione le due parti: possedeva inoltre un accesso riservato sul lato occidentale e si ipotizza che ne potesse esistere un terzo sul lato nord. Due sono gli edifici ancora ben conservati che la compongono:
- l'alto palazzo-torre di forma quadrangolare, edificato nel 1351 dal vescovo Guglielmo da Cremona, sormontato a sud-ovest da una torretta. Il palazzo è stato con ogni evidenza sopraelevato di un piano in epoca barocca quando furono realizzati i soffitti interni a cassettoni (forse ai tempi del vescovo Bascapè). Al piano seminterrato si possono ancora osservare i possenti archi gotici della struttura originaria. L'esterno si presenta interamente rivestito in mattoni. Si sviluppa in altezza su cinque piani su cui si aprono numerose finestre simmetricamente disposte;
- il torrione, una costruzione più bassa della rocca, a cui un tempo era unita, posta all'angolo nord-ovest del complesso e decorata da archetti pensili a due terzi di altezza. In origine qui aveva sede il tribunale con annessa camera delle torture. Una serie di merli alla ghibellina sono oggi inglobati nella struttura che sostiene il tetto.
Sul lato occidentale si riconoscono i resti dell'antico ponte levatoio munito di postierla, sormontato da numerosi stemmi affrescati. Il giardino circostante fu creato nel 1568. La rocca restò dimora vescovile fino al 1866, nonostante le varie infeudazioni del borgo durante la dominazione ducale e spagnola. Nel 1868 fu venduta all'asta ed acquistata dal conte Francesco Borgogna. In seguito ad altri passaggi di proprietà, negli anni ottanta è stata acquistata da una famiglia di Galliate che l'ha ampiamente restaurata per farne propria residenza privata. Il Castello di Vespolate, appartenente alla famiglia Macchi, con i suoi ambienti esclusivi e con la sua atmosfera carica di storia, è oggi il luogo ideale per ogni tipo di evento. Nelle sale con i pavimenti in cotto antico, con i soffitti a cassettoni o a volta in mattoni trovano accoglienza feste, matrimoni, ricevimenti e riunioni societarie. Il Castello di Vespolate può ospitare più di 200 persone. La sala principale ha una superficie di oltre 200 mq (http://www.castello-di-vespolate.it/ilcastello.htm). Altri link consigliati per approfondimento: https://vespolate.altervista.org/paese.php?page=castello, https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_NO_Vespolate.htm

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Vespolate, https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Vespolate, https://www.comune.vespolate.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/rocca-del-castello-di-vespolate-sec-xiv-xvii-1744-1-25ea85b6d3f1f72654d2f896673b7e36

Foto: di Alessandro Vecchi su https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Vespolate#/media/File:Vespolate_Castello.jpg, la seconda è presa da https://www.guidasposi.it/location-matrimonio/novara/castello-di-vespolate/81013/scheda

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