sabato 13 marzo 2021

Il castello di domenica 14 marzo



SPOLETO (PG) - Castello di Poreta

Nel cuore dell'Umbria, tra Spoleto, Campello e le Fonti del Clitunno, immerso tra le colline argentate di olivi, si trova l'insediamento di Poreta, posto lungo un pendio a 470 metri di altitudine, arroccato e ferrigno a dominio dell’intera piana. Probabilmente, il primo nucleo abitato è sorto in epoca altomedievale, quando la popolazione abbandonò la pianura, non più sicura per le incursioni di Ungari e Saraceni, rifugiandosi presso insediamenti in altura. La più antica documentazione dell’esistenza di abitazioni nella località è del 1196. Si hanno notizie di un nucleo abitato e già territorialmente costituito, cioè di una villa, solo nel 1279, quando un documento ci fa sapere che aveva trenta fuochi. Nel 1378 ebbe una cinta di mura con addossate robuste torri. Nella prima metà del secolo successivo non ha preso parte alla vasta alleanza dei castelli della pianura contro Spoleto, infatti, il cardinal Vitelleschi non prese provvedimenti punitivi contro Poreta. La massima espansione edilizia l’ebbe nel XIV – XV secolo quando, presumibilmente per l’incremento di abitanti, furono costruite numerose abitazioni esterne alle mura del castello, fino a formare un nuovo borgo. A riprova dell’incremento di popolazione è anche l’ampliamento della parrocchiale, dedicata a San Cristoforo, terminata nel 1463, come da data letta sul vecchio portale dal Lascaris. Nel 1490 risulta tra i castelli del distretto spoletino, ed anche nel 1522 rimase fedele alla città in occasione di un’altra ribellione di castelli soggetti a Spoleto. Il castello di Poreta, con ogni probabilità, estendeva la sua influenza sia sul versante della valle spoletina fino a San Giacomo, sia su quello sovrastante la strada della Spina, includendo Silvignano. Il tremendo terremoto del 1703 danneggiò gravemente il castello; il vescovo di Spoleto, Carlo Giacinto Lascaris, nel corso della visita pastorale del 1713 lo descrive come “quasi diruto e abbandonato“; la popolazione, all’epoca 201 anime, si era distribuita nelle otto ville circostanti: Colle Mattuticcio, Capo del Colle, I Cerri, Piè di Poreta, Casa Morello, Il Palazzo, Il Rio, La Piaggia. In particolare Piè di Poreta, dopo l’abbandono del castello, divenne il nucleo abitato più importante, vi fu anche realizzata la nuova parrocchiale, sorta su di una precedente più piccola chiesa e vi fu trasferito il titolo di San Cristoforo. Nel 1792 fu restaurata la vecchia chiesa del castello, che assunse il titolo di Chiesa di Santa Maria della Misericordia (in virtù di un immagine miracolosa raffigurante la Madonna, custodita all'interno e illesa dai danni dei terremoti). Nonostante il restauro della chiesa l’abbandono del castello divenne definitivo e le vecchie case comprese nel recinto delle mura divennero una comoda cava per le edificazioni che stavano sorgendo più a valle. Successivamente, nel 1867, a seguito delle leggi di conversione promulgate dal Regno d’Italia, i possedimenti della Cappella di Santa Maria della Misericordia, contenuti entro le mura del Castello di Poreta, furono in parte acquistati dalla famiglia Pranzetti, che ne ha fino ad oggi mantenuto la destinazione e l’aspetto originario. Lo spopolamento divenne totale negli anni cinquanta; il terremoto del 1979 danneggiò gravemente il castello e la chiesa, ormai in stato di completo abbandono. Le residue proprietà rimaste in mano ecclesiastica furono poi, nel 1990, acquisite e ristrutturate dalla Comunità Montana, ora sono adibite ad attività ricettive. Il Castello si presenta oggi come un tipico castello di pendio, con l’alta torre pentagonale che sovrasta un recinto di forma poligonale, dalle mura quasi interamente conservate. Fornito di due entrate, la prima verso valle, in direzione del sottostante borgo abitato, la seconda a mezza costa e prossima alla Chiesa di Santa Maria della Misericordia, il Castello conserva, all’interno delle alte mura, un uliveto secolare disposto a terrazze, dove ancora si scorgono le rovine di antiche abitazioni. In una sottostante villa circondata da secolari querce, sorta nell’estremità nord dell’abitato, soggiornò più volte il cardinale Annibale della Genga, poi papa Leone XII. Il Castello di Poreta è stato completamente restaurato nel 1998 e attualmente ospita un’attività turistica. Altri link suggeriti: http://web.tiscali.it/ilcastellodiporeta/La%20storia.htm, https://www.youtube.com/watch?v=E_3s3QXgClU (video con drone di VideoArt Spoleto)

Fonti: https://www.umbriatourism.it/it/-/il-borgo-di-poreta, https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-poreta-spoleto/, http://www.luoghidelsilenzio.it/umbria/02_fortezze/03_folignate-spoletino/00045/index.htm

Foto: la prima è presa da https://www.pureio.info/castello-di-poreta-spoleto/, la seconda è presa da http://www.luoghidelsilenzio.it/umbria/02_fortezze/03_folignate-spoletino/00045/index.htm

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