LONGOBUCCO (CS) - Torre Normanna
Sorta in epoca medievale, Longobucco viene da alcuni identificata con Themesen o Tempsa, una delle città confederate di Sibari. Il toponimo, attestato nel Trecento come Longobucto, è interpretato nel senso di LONGA BUCCA, ‘lunga cavità’, probabile traduzione del nome del sottostante torrente Macrocioli, derivante dal bizantino “makròkoilos”, che ha lo stesso significato. I normanni, gli svevi e soprattutto gli angioini sfruttarono largamente le miniere d’argento della località San Pietro, per la coniazione delle loro monete. Compresa nel feudo di Rossano, nel XV secolo appartenne ai Marzano e agli Sforza, che ne tornarono in possesso dopo un periodo di reggenza da parte dei D’Aragona. Passata agli Aldobrandini, nella seconda metà del Seicento fu assegnata ai Borghese, sotto la cui signoria rimase fino al crollo del sistema feudale. Nel XVI e XVII secolo, raggiunse una grande rilevanza economica, grazie alla fertilità del terreno e ai ricchi boschi della zona. Il centro storico di Longobucco è ricco di curiosità e opere di architettura, come la Torre Civica del XI secolo che si erge accanto alla chiesa Matrice, successivamente adattata a campanile e conosciuta dagli abitanti del luogo come U Campanaru. Il campanile di Longobucco, vero simbolo storico di Longobucco che ne ricorda l'importanza in epoca medievale, si presenta come una torre ( di avvistamento dei nemici) isolata a corpo quadrangolare, alta 32 metri, costruita con murature in blocchi squadrati di tufo a vista poggianti su un basamento di grossi ciottoli di granito cementati con calce. Sia la pietra tufacea delle murature, sia i ciottoli di granito sono materiali reperibili sulle montagne e nei torrenti che circondano il paese. La sua pianta non è in asse con la chiesa ma convergente verso la sua facciata. Il corpo della torre è costituito da tre dadi sovrapposti, i primi due di eguale perimetro, il terzo appena più piccolo; semplici cornici toriche marcapiano sottolineano la sommità di ciascun dado. Per quanto riguarda i dati storiografici della Torre vi sono alcune menzioni nella letteratura artistica, sicuramente la più intrigante è quella dello storico dell’architettura Arnaldo Venditti, il quale avvicina il campanile di Longobucco a quello ben più famoso del duomo di Melfi, opera firmata da Noslo di Remerio nel 1153. L’osservazione del Venditti consente di formulare una prima ipotesi cronologica: la datazione del campanile di Melfi, allargata all’intera seconda metà del sec. XII e forse al secolo successivo, può ritenersi indicativa anche per il campanile di Longobucco. Una simile datazione porrebbe il campanile di Longobucco fra i più antichi dell’intera regione. Una nobiltà insospettata aleggia, dunque, su questa bella torre campanaria, che attende ancora di essere giustamente, conosciuta anche da molti calabresi. Un fulmine perverso il 30 dicembre 2004, alle ore 04.03, ha squarciato l’antico tufo normanno: la costruzione è stata poi riparata e ha ripreso la sua fondamentale funzione. Altri link: https://www.youtube.com/watch?v=8FIgPog1gnY (video di domenico730), https://www.youtube.com/watch?v=Y5hIQHMTg3o (video di comune di longobucco), https://www.facebook.com/comune.longobucco/videos/amministrazionepirillo-assessoratoalturismo-longobucco-il-sentiero-dei-briganti-/290609249040095/ (altro video)Fonti: http://www.italiapedia.it/comune-di-longobucco_Storia-078-068, http://www.turiscalabria.it/website/?lang=it&categoria=/dove-andare/mete-montane/&view_type=s&id=137&title=longobucco.html, https://www.calabriatours.org/destinations/35-longobucco.html, https://www.touringclub.it/monumenti-ditalia/longobucco-dalla-mia-finestra,
Foto: la prima è di Angelo Adorisio su http://www.portalesila.it/alla-scoperta-dei-borghi-silani-longobucco/, la seconda è presa da http://suxgiu.blogspot.com/2007/09/cartoline-da-longobucco.html
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