martedì 30 marzo 2021

Il castello di martedì 30 marzo



PALANZANO (PR) - Torri dei Castiglioni

Il castello di Castione, più noto come torri dei Castiglioni, è un maniero tardo-medievale i cui resti sorgono nei pressi della frazione di Zibana. Il fortilizio originario a presidio della val Cedra fu edificato in età tardo-medievale; la prima notizia certa della sua esistenza risale infatti al 1444. Per tutto il XV secolo il castello, all'epoca conosciuto come "Castione" o "Castro", fu conteso tra i rami parmense e reggiano della potente famiglia Vallisneri, che lo mantenne probabilmente fino al tramonto della casata, avvenuto forse a cavallo tra i due secoli seguenti; la proprietà passò allora ai Castiglioni, ricchi possidenti del luogo. Nel XVI secolo furono costruite le tre torri ancora oggi superstiti, allo scopo di segnare il confine tra la valle dei Cavalieri e le corti di Monchio. Il complesso fortificato cadde tuttavia in rovina, tanto che nel 1697 ne rimanevano soltanto alcuni tratti di mura e la cisterna ancora colma d'acqua. Intorno al 1890 Domenico Castiglioni avviò i lavori di completa ricostruzione delle torri, anche se forse ciò comportò profonde modifiche all'originaria conformazione dell'edificio. Successivamente la struttura cadde tuttavia una seconda volta nel più profondo abbandono, fino al crollo di numerose porzioni del complesso. Della fortificazione rimangono oggi soltanto i ruderi di tre alte torri, interamente realizzate in conci irregolari di pietra, frutto della ricostruzione tardo-ottocentesca. Le strutture, sviluppate su piante circolari, conservano alcune cornici di porte e finestre in blocchi squadrati di pietra grigia, aggiunte probabilmente nell'ultima ricostruzione; si distingue in particolare il portale d'ingresso principale, arricchito in chiave di volta da un bassorilievo raffigurante lo stemma dei Castiglioni, affiancato dall'epigrafe "Amor et Fides". L’antico fortilizio, detto “Castione” nell’investitura estense del XV secolo e “castro” nei catasti farnesiani del XVII secolo, da molto tempo abbandonato, “ospiterebbe” nientemeno che Belzebù, il principe dei demoni, come viene definito anche nel Nuovo Testamento. Ma cosa ci farebbe uno spirito maligno, tanto potente, in questo fortilizio posto sull’Appennino Parmense, nelle Valli dei Cavalieri, all’interno di uno scacchiere castellano dalla singolare forma di pentacolo? Difficile, al momento, rispondere a questa domanda. E’ noto però, e non pochi residenti, specie i più anziani, lo confermano che tra i ruderi delle Torri dei Castiglioni, nelle notti senza luna, si aggirerebbe Belzebù che, muovendosi saltellando di qua e di là, creerebbe vistose scintille verdi e rosse, diffondendo nei dintorni un odore acre di zolfo e di bruciato. Proprio da questi odori, che più volte, non poche persone, hanno avvertito sarebbe nato questo accostamento con il principe dei demoni. Di cui, localmente, non si sa altro come non si è a conoscenza di eventuali esorcismi praticati su persone e ambienti. In attesa di approfondire ulteriormente l’inquietante vicenda è corretto anche “scavare” tra le storia di queste tre torri. Da tempo si parla di un recupero del castello, per destinarlo ad ospitare il Museo storico ed etnografico delle Valli dei Cavalieri e delle Corti Vescovili di Monchio. Progetto che continua a restare nelle idee, e sulla carta. Nel frattempo il complesso si trova in condizioni di evidente rovina e la situazione, col passare dei tempo non fa altro che peggiorare, con crolli che si fanno sempre più evidenti. La speranza, anche se i tempi non sono dei migliori, è che alla fine il suo recupero possa andare in porto.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Torri_dei_Castiglioni, https://emiliaromagnaturismo.it/it/localita/palanzano, http://www.emiliamisteriosa.it/2015/01/alle-torri-dei-castiglioni-nella-casa.html

Foto: entrambe di Paolo Panni su http://www.emiliamisteriosa.it/2015/01/alle-torri-dei-castiglioni-nella-casa.html

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